Testosterone e Aggressività: Nuove Scoperte sul Cervello Maschile

Anche se è stato stabilito in precedenza che il testosterone – un ormone steroideo presente sia negli uomini che nelle donne – influenzi l’aggressività maschile, uno studio recente pubblicato ha rivelato l’esistenza di un circuito neurale nel cervello attraverso il quale il testosterone esercita questi effetti.

Rappresentazione di un uomo con atteggiamenti aggressivi

I livelli di testosterone negli uomini sono stati associati a rischi per malattie cardiovascolari, Parkinson e persino artrite reumatoide. Recentemente, uno studio ha analizzato teschi antichi, suggerendo che la transizione dei primi esseri umani verso la creazione di strumenti, avvenuta 50.000 anni fa, coincidesse con una diminuzione dei livelli di testosterone nella nostra specie.

I ricercatori di questo ultimo studio, guidati da Justin Carré della Nipissing University in Canada, affermano che ricerche precedenti hanno dimostrato che la somministrazione di una singola dose di testosterone in soggetti femminili ha influenzato la funzione del circuito cerebrale. Tuttavia, questa nuova indagine si propone di esaminare gli effetti del testosterone sulla risposta alla minaccia del cervello negli uomini.

Per raggiungere questo obiettivo, la squadra ha reclutato 16 giovani volontari maschi sani. Concentrandosi sulle strutture cerebrali coinvolte nell’elaborazione delle minacce e nel comportamento aggressivo, come l’amigdala, l’ipotalamo e il grigio periacqueduttale, i ricercatori hanno sottoposto gli uomini a due giorni di test in cui hanno ricevuto un placebo o testosterone.

«Comprendere gli effetti del testosterone sui modelli di attività cerebrale associati alla minaccia e all’aggressione può aiutarci a capire meglio la risposta di ‘lotta o fuga’ nei maschi, rilevante per l’aggressività e l’ansia», afferma il dott. John Krystal, direttore del dipartimento.

Il Testosterone e il Cervello Maschile: Nuove Prospettive

Durante i giorni di test, gli uomini hanno ricevuto un farmaco per sopprimere il proprio testosterone, garantendo che tutti i partecipanti avessero livelli simili. Così, tutti quei soggetti che hanno ricevuto testosterone hanno avuto solo una dose sufficiente a riportare i loro livelli all’intervallo normale.

Successivamente, gli uomini sono stati sottoposti a scansioni fMRI (risonanza magnetica funzionale) mentre svolgevano un’attività di corrispondenza facciale.

Dall’analisi dei dati, è emerso che gli uomini trattati con testosterone mostravano una maggiore reattività dell’amigdala, dell’ipotalamo e del grigio periacqueduttale quando osservavano espressioni facciali arrabbiate, rispetto al gruppo placebo.

Commentando i risultati, Carré afferma:

«Abbiamo dimostrato per la prima volta che livelli crescenti di testosterone nel range fisiologico possono avere un significativo impatto sui circuiti cerebrali che elaborano minacce e aggressione umana».

Il team sottolinea l’importanza di comprendere come il testosterone influisca sul cervello maschile, poiché il controllo o la manipolazione dei livelli di testosterone è diventato un tema commerciale per affrontare la virilità negli uomini anziani.

Malgrado i risultati ottenuti, Carré avverte che sono necessarie ulteriori ricerche, aggiungendo:

«Il nostro lavoro attuale indaga fino a che punto una singola somministrazione di testosterone possa influenzare il comportamento aggressivo e competitivo negli uomini».

Studi recenti hanno anche suggerito che l’intuizione femminile potrebbe derivare da una minore esposizione al testosterone durante la vita prenatale, aprendo nuove strade per la ricerca sul tema.

Ricerche Recenti e Prospettive Future

Nel 2024, è emerso un crescente interesse per l’analisi dei livelli di testosterone e il loro impatto sul comportamento sociale e sulle interazioni. Le ricerche più recenti mostrano che la manipolazione dei livelli di testosterone potrebbe non solo influenzare l’aggressività, ma anche le dinamiche relazionali e le decisioni in situazioni di stress. Ad esempio, uno studio condotto su un campione di uomini ha dimostrato che livelli elevati di testosterone sono associati a una maggiore predisposizione a comportamenti competitivi, mentre livelli più bassi possono portare a una maggiore cooperazione.

Inoltre, l’analisi dei dati di neuroimaging ha rivelato che il testosterone potrebbe influenzare le aree del cervello responsabili dell’empatia e della regolazione delle emozioni. Questi risultati suggeriscono che il testosterone non è solo un fattore di rischio per l’aggressività, ma gioca anche un ruolo complesso nel modellare il comportamento umano in contesti sociali.

In conclusione, la ricerca continua ad evolversi e a rivelare nuove sfaccettature dell’interazione tra testosterone e comportamento. È fondamentale continuare a esplorare questi legami, non solo per comprendere l’aggressività, ma anche per migliorare la salute mentale e fisica degli individui.

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