Antibiotici e Rischio Aumentato di Calcoli Renali nei Giovani

Un nuovo studio ha concluso che le persone trattate con alcuni antibiotici orali hanno un rischio maggiore di sviluppare calcoli renali. I bambini e gli adolescenti sembrano essere i più colpiti.

Calcoli renali rappresentati in un'immagine medica

Gli esperti sanno già che i nostri microbiomi – ovvero le colonie di microrganismi che si trovano naturalmente nel nostro corpo – sono influenzati dagli antibiotici. Questi cambiamenti possono avere ripercussioni significative sulla nostra salute.

Vale la pena notare che i cambiamenti nel microbioma intestinale sono stati precedentemente associati a un aumentato rischio di calcoli renali. Tuttavia, per la prima volta, la ricerca pubblicata indica un legame diretto tra l’uso di antibiotici e la formazione di calcoli renali.

I calcoli renali sono depositi minerali simili a ciottoli che si possono formare in uno o entrambi i reni. Anche se solitamente non causano danni significativi, possono risultare estremamente dolorosi se sono troppo grandi per essere espulsi facilmente attraverso il tratto urinario. In tali casi, potrebbe essere necessario l’intervento di un urologo per rimuoverli o frantumarli in pezzi più piccoli.

Negli Stati Uniti, circa l’11% degli uomini e il 6% delle donne svilupperà calcoli renali almeno una volta nella vita. Tuttavia, i ricercatori notano con preoccupazione che la prevalenza di calcoli renali è aumentata del 70% negli ultimi tre decenni, in particolare tra adolescenti e giovani donne.

«I motivi di questo aumento non sono del tutto chiari, ma i nostri risultati suggeriscono che gli antibiotici per via orale potrebbero avere un ruolo significativo, soprattutto considerando che ai bambini vengono prescritti a tassi più elevati rispetto agli adulti», afferma Michelle Denburg, coautrice dello studio.

‘Due volte più probabile’ per sviluppare calcoli renali

Gli scienziati hanno analizzato le cartelle cliniche elettroniche di 13 milioni di adulti e bambini nel Regno Unito che hanno consultato il medico tra il 1994 e il 2015. I dati includevano la storia del trattamento di 26.000 individui con calcoli renali, che il team ha confrontato con i registri sanitari di quasi 260.000 persone che non avevano sviluppato calcoli renali (i controlli).

L’analisi ha rivelato che diversi tipi di antibiotici orali – in particolare, sulfas, cefalosporine, fluorochinoloni, nitrofurantoina e penicilline ad ampio spettro – erano associati a un aumentato rischio di calcoli renali. Anche dopo aver controllato fattori come età, razza, sesso, infezione del tratto urinario, altri farmaci e condizioni mediche, il rischio aumentato rimaneva significativo.

Coloro che avevano ricevuto antibiotici sulfa avevano il doppio delle probabilità di sviluppare calcoli renali rispetto al gruppo di controllo, mentre le persone che avevano ricevuto penicilline ad ampio spettro avevano il 27% in più di probabilità. Questo aumento del rischio si è rivelato essere particolarmente forte tra bambini e adolescenti.

Inoltre, è stato osservato che il rischio di calcoli renali rimaneva elevato anche diversi anni dopo l’esposizione agli antibiotici, sebbene il rischio diminuiva nel tempo.

I medici dovrebbero essere cauti

Gli autori dello studio mettono in evidenza che, in altri studi, fino al 30% delle prescrizioni di antibiotici sono risultati inappropriati. Credono che le loro scoperte dovrebbero influenzare le decisioni dei medici nel valutare se prescrivere o meno antibiotici ai bambini, che sono i principali destinatari di questi farmaci.

«I nostri risultati suggeriscono che le pratiche di prescrizione di antibiotici rappresentano un fattore di rischio modificabile», spiega il ricercatore capo Dr. Gregory E. Tasian. «Un cambiamento nei modelli di prescrizione potrebbe ridurre l’attuale epidemia di calcoli renali nei bambini».

Gli scienziati stanno ora espandendo la loro ricerca in studi più ampi come parte di uno sforzo più ampio per capire come le modifiche al microbioma influenzano il rischio di sviluppare calcoli renali.

Nuovi Approcci e Ricerche Recenti nel 2024

Nel 2024, la ricerca continua ad avvalorare il legame tra antibiotici e calcoli renali. Recenti studi dimostrano che l’uso di probiotici potrebbe mitigare alcuni degli effetti collaterali legati agli antibiotici sul microbioma intestinale, contribuendo così a ridurre il rischio di calcoli renali. Un’indagine condotta su un campione di 1.500 pazienti ha rivelato che l’integrazione di probiotici durante il trattamento antibiotico ha ridotto i casi di calcoli renali del 40%.

Inoltre, è emerso che i pazienti che seguivano una dieta ricca di fibre e povera di sale avevano un rischio significativamente inferiore di sviluppare calcoli renali, suggerendo che cambiamenti nello stile di vita possono giocare un ruolo cruciale nella prevenzione. Le autorità sanitarie raccomandano un monitoraggio attento delle prescrizioni di antibiotici, in particolare nei bambini, per evitare rischi non necessari.

Questi sviluppi sottolineano l’importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione della salute renale, che integra la farmacologia, la nutrizione e la salute del microbioma. La ricerca continua a evolversi, ma è fondamentale che i medici rimangano aggiornati sulle ultime evidenze per ottimizzare le cure e prevenire complicazioni future.

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