Aspirina e Riduzione del Rischio di Cancro al Fegato

Un nuovo studio proveniente dagli Stati Uniti ha rivelato che l’uso dell’aspirina è associato a un rischio ridotto di sviluppare epatocarcinoma, il tipo più comune di cancro primario al fegato, e a una diminuzione del rischio di morte per malattie epatiche croniche.

Vikrant V. Sahasrabuddhe, della Divisione di Epidemiologia e Genetica del Cancro al National Cancer Institute, e i suoi colleghi presentano le loro scoperte nel numero online del 28 novembre del Journal of National Cancer Institute, JNCI.

Il carcinoma epatocellulare si manifesta principalmente in individui con malattia epatica cronica. Diversi studi suggeriscono che la malattia oncologica possa derivare dall’infiammazione cronica che altera i processi cellulari.

FANS come Potenziali Antitumorali

Grazie alle loro proprietà anti-infiammatorie e al loro uso diffuso per la prevenzione di malattie cardiache e cerebrovascolari come l’ictus, i ricercatori stanno esplorando il potenziale dell’aspirina e di altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) come strumenti di prevenzione del cancro.

Tuttavia, uno studio recente pubblicato in JNCI ad agosto, suggerisce che, sebbene ci sia una certa evidenza incoraggiante, l’effetto protettivo antinfiammatorio dei FANS non è così significativo come si pensava in precedenza e non è sufficiente a superare i rischi associati (principalmente gravi emorragie gastrointestinali). Concludendo, gli autori affermano che è prematuro raccomandare l’assunzione di questi farmaci per prevenire il cancro.

Metodologia dello Studio

Nel frattempo, mentre diversi studi continuano a esaminare l’effetto potenziale dei FANS nella prevenzione del cancro, il legame tra l’uso di questi farmaci e il rischio di cancro al fegato, così come la mortalità per malattia epatica cronica, rimane poco chiaro, affermano gli autori di questo nuovo documento JNCI. Questi ultimi descrivono come abbiano condotto uno studio osservazionale su 300.504 uomini e donne di età compresa tra 50 e 71 anni.

I partecipanti, iscritti al National Institutes of Health-AARP Diet and Health Study, hanno segnalato il loro uso di aspirina e altri FANS, e sono stati seguiti per un periodo di 10-12 anni.

I ricercatori hanno potuto correlare i dati sull’uso dei FANS da parte di questi partecipanti con le diagnosi registrate di 250 casi di carcinoma epatocellulare e 428 casi di malattia epatica cronica.

Risultati dello Studio

Analizzando i dati, è emerso che i partecipanti che facevano uso di FANS presentavano un rischio inferiore di sviluppare carcinoma epatocellulare e una riduzione del rischio di morte per malattia epatica cronica rispetto a coloro che non assumevano questi farmaci.

Tuttavia, quando i ricercatori hanno distinto tra l’uso di aspirina e di altri FANS, sono state riscontrate differenze significative.

I partecipanti che utilizzavano l’aspirina hanno mostrato una diminuzione del 41% del rischio di carcinoma epatocellulare e una riduzione del 45% del rischio di morte per malattia epatica cronica.

Al contrario, i partecipanti che usavano FANS non aspirina non hanno mostrato una riduzione significativa del rischio di carcinoma epatocellulare e hanno presentato solo un rischio ridotto del 26% di morte per malattia epatica cronica.

Sahasrabuddhe e i suoi colleghi affermano:

«L’aspirina, in particolare, se usata da sola o insieme ad altri FANS non aspirina, ha mostrato un effetto protettivo coerente sia per l’incidenza di carcinoma epatocellulare sia per la mortalità da malattia epatica cronica, indipendentemente dalla frequenza o dall’esclusività dell’uso.»

Se confermate, queste associazioni con l’uso dell’aspirina «potrebbero aprire nuove prospettive per la chemioprevenzione dell’HCC e della malattia epatica cronica», concludono.

Considerazioni degli Esperti

In un editoriale di accompagnamento, i ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia e Medicina di Comunità presso l’Università di Ottawa, in Canada, osservano che le cause conosciute di malattia epatica cronica e cancro primario del fegato includono l’uso di alcol e le infezioni da virus dell’epatite B e C, oltre a un possibile collegamento con il diabete e l’obesità.

«Abbiamo già a disposizione interventi economici e prontamente disponibili», scrivono, citando esempi come i vaccini contro i virus dell’epatite B e C, anche se «le strategie efficaci per la riduzione dell’HBV e dell’HCV non sono sempre disponibili o pienamente implementate».

«Inoltre, l’abuso di alcol e l’obesità rappresentano sfide complesse e multifattoriali che richiedono interventi a livello individuale e di sistema», aggiungono, concludendo che, pur continuando a esplorare il potenziale di nuove strategie farmacologiche come i FANS, non dobbiamo perdere di vista la necessità di migliorare le pratiche e gli interventi già esistenti.

Scritto da Catharine Paddock PhD

Prospettive Recenti sulla Ricerca e Sviluppi Futuri

Negli ultimi anni, la ricerca sull’uso dell’aspirina e dei FANS nel contesto della prevenzione del cancro ha acquisito slancio. Studi recenti hanno messo in evidenza non solo il potenziale dell’aspirina nella riduzione dell’incidenza di tumori epatici, ma anche il suo impatto positivo sulla salute cardiovascolare e sul rischio di altre neoplasie. Secondo una meta-analisi pubblicata nel 2023, l’uso regolare di aspirina è stato associato a una diminuzione del 30% nel rischio di cancro a livello globale, consolidando l’idea che questi farmaci possano avere un ruolo cruciale nella chemioprevenzione.

Inoltre, le ricerche attuali si concentrano sulla personalizzazione della terapia con FANS, prendendo in considerazione fattori come la genetica individuale e le comorbidità. Ciò potrebbe portare a strategie terapeutiche più efficaci e mirate, aumentando ulteriormente la rilevanza dell’aspirina come potenziale strumento di prevenzione.

In sintesi, mentre il legame tra aspirina e riduzione del rischio di cancro al fegato è promettente, è fondamentale continuare a condurre ricerche rigorose per comprendere meglio i meccanismi coinvolti e stabilire linee guida chiare per il suo uso clinico.

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