Un’analisi dei microbi campionati dalla bocca di oltre 120.000 persone ha rivelato che due tipi di batteri responsabili di malattie gengivali sono associati a un rischio maggiore di cancro esofageo.
Lo studio, condotto dal Perlmutter Cancer Center della NYU Langone Health di New York, evidenzia anche che alcuni batteri orali possono essere collegati a un minor rischio di cancro esofageo.
Riferendosi alla rivista, i ricercatori sottolineano di aver escluso i potenziali effetti del fumo, dell’alcol e dell’indice di massa corporea (BMI) durante l’analisi dei dati.
Il ricercatore senior dello studio, Jiyoung Ahn, professore associato ed epidemiologo presso la NYU School of Medicine, ritiene che questi risultati ci avvicinino alla comprensione delle cause del cancro esofageo.
Ahn afferma che questa scoperta è significante «perché ora sappiamo che, almeno in alcuni casi, la malattia è coerentemente legata alla presenza di specifici batteri nel tratto digerente superiore».
«Urgente bisogno» di nuove strategie di prevenzione
Il tumore esofageo origina nelle cellule dell’esofago, il tubo di tessuto muscolare che trasporta il cibo dalla bocca allo stomaco, comunemente noto come tubo del cibo.
Questa malattia rappresenta circa l’1% di tutti i tumori diagnosticati negli Stati Uniti, con circa 16.440 nuove diagnosi annue e 15.690 decessi. Il cancro esofageo è più frequente negli uomini rispetto alle donne.
Data la presenza di due principali tipi di cellule nel rivestimento esofageo, esistono due forme principali di cancro esofageo: adenocarcinoma esofageo (EAC) e carcinoma a cellule squamose esofagee (ESCC). Il recente studio ha analizzato sia l’EAC che l’ESCC.
Sfortunatamente, la maggior parte delle persone scopre di avere il cancro esofageo solo quando la malattia è già avanzata; di conseguenza, solo il 15-25% dei pazienti sopravvive oltre i 5 anni.
«Il cancro esofageo è altamente letale», afferma il prof. Ahn, «c’è un urgente bisogno di nuove strategie per la prevenzione, la stratificazione del rischio e la diagnosi precoce».
Microbiota orale e collegamenti al cancro
La bocca umana è un ecosistema complesso che ospita centinaia di specie di batteri e altri organismi monocellulari. Questi «microbioti orali» occupano vari habitat all’interno della bocca, comprese gengive, denti, tonsille, lingua, guance e palati.
Studi precedenti hanno dimostrato che la composizione del microbiota orale può cambiare in base a diverse abitudini, come l’uso di alcolici, il fumo e le diete, oltre a rispondere a malattie come la parodontite e il reflusso gastroesofageo.
Ci sono anche prove che alcuni tipi di microbiota orale associati a malattie gengivali siano correlati al cancro della testa e del collo.
Il prof. Ahn e il suo team notano che, principalmente a causa di studi condotti su dati trasversali, esiste da tempo l’idea che la composizione del microbiota orale possa influenzare il rischio di sviluppare EAC ed ESCC.
Tuttavia, il nuovo studio, che ha monitorato pazienti sani per un decennio, è il primo a identificare, tra centinaia di specie, quali batteri orali siano specificamente associati al rischio di EAC e ESCC.
Scoperte recenti sul rischio di cancro esofageo
Per la loro analisi, il team ha esaminato il microbiota in campioni di lavaggio orale prelevati da oltre 122.000 persone coinvolte in due studi nazionali. I partecipanti sono stati seguiti per 10 anni, durante i quali i ricercatori hanno registrato i casi di cancro esofageo sviluppati.
Il team ha confrontato le informazioni genetiche del microbiota orale, i «microbiomi orali», dei partecipanti che hanno sviluppato il cancro esofageo con quelli di partecipanti simili che non hanno manifestato la malattia.
Hanno scoperto che la presenza di determinati batteri era legata a un rischio maggiore di EAC e che un'»abbondanza» di altri batteri era associata a un rischio più elevato di ESCC.
Al contrario, sono stati identificati due tipi di batteri che risultavano legati a un ridotto rischio di cancro esofageo.
Il secondo di questi batteri è noto per il suo ruolo nella decomposizione di sostanze tossiche nel fumo di tabacco, risultando più abbondante nelle cavità orali dei non fumatori rispetto ai fumatori.
«Il nostro studio suggerisce che approfondire il ruolo del microbiota orale potrebbe portare a strategie per prevenire il cancro esofageo o, almeno, per identificarlo in fase precoce», conclude il prof. Jiyoung Ahn.
Nuove prospettive per il futuro del cancro esofageo
Le scoperte di questo studio offrono non solo una nuova comprensione del legame tra microbiota orale e cancro esofageo, ma anche spunti su come affrontare questa malattia in crescita. Con l’emergere di nuove ricerche, è cruciale che la comunità scientifica continui a esplorare le dinamiche del microbiota e le sue interazioni con il nostro organismo. Questi progressi potrebbero portare a interventi mirati e a una migliore qualità della vita per coloro che sono a rischio.