Causa E Trattamento Del Sanguinamento Mestruale Pesante

La menorragia è il termine medico utilizzato per descrivere i periodi mestruali pesanti e prolungati che interferiscono con le normali attività quotidiane di una donna.

Questo disturbo ginecologico è tra i più comuni, colpendo oltre 10 milioni di donne negli Stati Uniti ogni anno.

Cos’è la menorragia

La perdita di sangue media durante le mestruazioni si aggira attorno ai 30-40 millilitri, equivalenti a circa 2-3 cucchiai, distribuiti su un periodo di 4-5 giorni. Ufficialmente, si parla di menorragia quando la perdita supera gli 80 millilitri in un ciclo, raddoppiando così la quantità considerata normale.

Donna con disagio mestruale

Tuttavia, ciò che spesso colpisce di più una donna quando si rivolge al medico è l’impatto del sanguinamento sulla sua vita quotidiana. Un’altra definizione alternativa potrebbe essere: «La perdita mestruale che supera quella che una donna ritiene possa gestire ragionevolmente.»

Questa condizione è caratterizzata da flussi che durano oltre 7 giorni e necessitano di cambi frequenti di assorbenti o tamponi, anche ogni due ore. A volte, la donna può espellere coaguli di sangue di dimensioni superiori a un quarto e può sperimentare anemia a causa dell’elevato volume di sangue perso.

La menorragia è uno dei disturbi ginecologici più frequentemente segnalati. In circa la metà dei casi, non si riesce a identificare una causa sottostante, ma è importante sapere che può essere sintomo di un problema serio.

Le cause

La menorragia può verificarsi quando un ciclo mestruale non produce un ovulo, portando a un disequilibrio ormonale. I cicli senza ovulazione, noti come anovulazione, sono più comuni nelle donne che:

  • Hanno recentemente iniziato le mestruazioni
  • Si avvicinano alla menopausa

Le cause alla base della menorragia possono includere:

Menopausa

  • Disturbi ormonali: variazioni nelle normali fluttuazioni del progesterone e dell’estrogeno possono causare un accumulo eccessivo dell’endometrio, che viene poi espulso durante il ciclo mestruale.
  • Disfunzione ovarica: se l’ovario non rilascia un ovulo, non viene prodotto progesterone, portando a squilibri ormonali.
  • Fibroidi uterini: tumori benigni non cancerogeni che possono causare sanguinamento eccessivo.
  • Polipi uterini: escrescenze benigne che possono influire sui livelli ormonali.
  • Adenomiosi: le ghiandole dell’endometrio si spingono nel muscolo uterino, causando dolore e sanguinamento.
  • Dispositivo intrauterino non ormonale (IUD): questo tipo di contraccettivo può aumentare il sanguinamento.
  • Malattia infiammatoria pelvica (PID): infezione degli organi riproduttivi che può portare a gravi complicanze.
  • Complicanze legate alla gravidanza: come aborti spontanei o gravidanze ectopiche.
  • Cancro: tumori uterini, cervicali e ovarici possono influenzare il sistema riproduttivo.
  • Disturbi emorragici ereditari: come la malattia di Von Willebrand o disturbi della funzione piastrinica.
  • Farmaci: alcuni farmaci, come antinfiammatori e anticoagulanti, possono contribuire a forti emorragie.

Altre condizioni di salute che possono scatenare la menorragia includono disturbi alla tiroide, endometriosi, e malattie del fegato o dei reni.

Sintomi

I segni e sintomi della menorragia possono includere:

  • Sanguinamento vaginale abbondante, con saturazione di uno o più assorbenti o tamponi ogni ora per diverse ore
  • Sanguinamento così grave da richiedere l’uso di doppia protezione sanitaria
  • Cambi frequenti di assorbenti o tamponi durante la notte
  • Flusso mestruale o sanguinamento che dura più di una settimana
  • Passaggio di coaguli di sangue di dimensioni pari o superiori a un quarto
  • Impossibilità di svolgere attività quotidiane a causa dell’emorragia
  • Segni e sintomi di anemia, come stanchezza, affaticamento e mancanza di respiro
  • Dolore addominale e pelvico costante

Se l’emorragia influisce negativamente sulla vita quotidiana e sul benessere fisico, sociale o emotivo, è fondamentale cercare assistenza medica.

Trattamento

Il trattamento della menorragia varia in base al singolo caso.

Pillole anticoncezionali

Le opzioni di terapia farmacologica includono:

  • Supplementi di ferro per trattare l’anemia
  • Acido tranexamico, noto anche come Lysteda, da assumere durante l’emorragia per ridurre la perdita di sangue
  • Contraccettivi orali per regolare il ciclo e ridurre la durata e l’intensità del sanguinamento
  • Progesterone orale per correggere lo squilibrio ormonale
  • IUD ormonale per assottigliare il rivestimento uterino e alleviare i crampi

Nelle donne con disturbi emorragici, come la malattia di Von Willebrand o emofilia lieve, l’uso di Desmopressina spray nasale o Stimate può aumentare i livelli di proteine coagulanti nel sangue.

Gli antinfiammatori non steroidei (FANS), come ibuprofene o Advil, possono alleviare la dismenorrea e contribuire a ridurre la perdita di sangue, ma attenzione: possono anche aumentare il rischio di sanguinamento.

Interventi chirurgici

Diverse procedure chirurgiche possono essere adottate per trattare o alleviare i sintomi della menorragia.

  • Dilatazione e curettage (D&C), una procedura chirurgica per raschiare il rivestimento dell’utero
  • L’embolizzazione dell’arteria uterina, che blocca le arterie che alimentano i fibromi responsabili della menorragia
  • L’isteroscopia, che prevede l’inserimento di una telecamera nell’utero per valutare il rivestimento e rimuovere fibromi e polipi
  • L’ablazione a ultrasuoni focalizzata utilizza onde ultrasoniche per distruggere il tessuto fibroso
  • La miomectomia è un intervento per rimuovere i fibromi uterini attraverso incisioni addominali o vaginali
  • L’ablazione endometriale distrugge permanentemente il rivestimento dell’utero
  • La resezione endometriale utilizza un anello elettrochirurgico per rimuovere il rivestimento uterino
  • L’isterectomia comporta la rimozione dell’utero e della cervice, e in alcuni casi anche delle ovaie

La scelta dell’intervento dipenderà dalla causa e dalla gravità della condizione, dall’età e dalla salute del paziente, nonché dalle sue preferenze personali.

Diagnosi

Un medico inizia il processo diagnostico chiedendo al paziente dei sintomi e eseguendo un esame fisico.

Dottoressa e paziente

I test utili per valutare la menorragia possono includere:

  • Esami del sangue per verificare patologie come anemia, disordini tiroidei e problemi di coagulazione
  • Pap test per identificare infezioni cervicali, infiammazioni, displasie e cancro
  • Biopsia endometriale per esaminare il rivestimento dell’utero alla ricerca di anomalie cellulari
  • Ultrasuoni per valutare gli organi pelvici, compresi utero e ovaie
  • Sonoisterogramma, che prevede l’inserimento di liquidi nell’utero per valutare eventuali anomalie
  • Isteroscopia, in cui una telecamera viene inserita nell’utero per ispezionare il rivestimento
  • Dilatazione e curettage, utilizzata sia per il trattamento che per rilevare anomalie

Tenere un diario della lunghezza e della pesantezza delle mestruazioni può rivelarsi utile per la diagnosi.

Altri tipi di sanguinamento anormale includono:

  • Polimenorrea: mestruazioni troppo frequenti
  • Oligomenorrea: mestruazioni troppo leggere o rare
  • Metrorragia: sanguinamento irregolare tra i cicli, non collegato alle mestruazioni
  • Emorragia postmenopausale: sanguinamento che si verifica più di un anno dopo l’ultimo ciclo normale

Chiunque sia preoccupato per emorragie gravi o altri tipi di sanguinamento anormale dovrebbe discuterne con un medico.

Nuove Scoperte e Ricerche del 2024

Recenti ricerche hanno evidenziato l’importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione della menorragia. Secondo uno studio pubblicato nel 2024, l’integrazione di specialisti ginecologici, ematologi e nutrizionisti ha portato a risultati migliori nel trattamento delle donne affette da menorragia. Questo approccio ha dimostrato di ridurre significativamente i tempi di attesa per la diagnosi e migliorare la qualità della vita delle pazienti.

Inoltre, un’indagine condotta su un campione di 2.000 donne ha rivelato che le terapie ormonali personalizzate aumentano l’efficacia del trattamento, riducendo il sanguinamento fino al 50% in molte pazienti. Gli esperti raccomandano che le donne con menorragia parlino con il proprio medico riguardo alle opzioni di trattamento più recenti e personalizzate.

Infine, emerge un crescente interesse per l’uso di tecniche minimamente invasive, come l’isteroscopia, che non solo alleviano i sintomi ma preservano anche la fertilità, un aspetto cruciale per molte donne in età riproduttiva.

ITMedBook