L’Influenza dell’Infiammazione e della Flora Intestinale sull’Autismo

Un nuovo studio indaga la relazione tra autismo, sistema immunitario, problemi gastrointestinali e batteri intestinali. La storia è complessa e molte domande rimangono senza risposta, ma questo ultimo progetto aggiunge intuizioni significative.

Asse del cervello intestinale

I disturbi dello spettro autistico (ASD) colpiscono 1 bambino su 68 negli Stati Uniti. Questo disturbo neurologico, caratterizzato da difficoltà di socializzazione e comportamenti ripetitivi, racchiude numerosi misteri ancora irrisolti.

Nonostante la sua diffusione e l’ampia ricerca condotta, le cause sottostanti dell’ASD non sono ancora completamente comprese. Recentemente, però, sono emersi chiari collegamenti con altri sistemi, in particolare con le problematiche gastrointestinali (GI), che sembrano presentarsi più frequentemente nei soggetti con ASD rispetto alla popolazione generale.

Uno studio ha mostrato che, rispetto ai bambini in via di sviluppo (TD), quelli con ASD hanno da sei a otto volte più probabilità di manifestare sintomi gastrointestinali come gonfiore, stitichezza e diarrea. Altri studi hanno dimostrato che i bambini con ASD e problemi gastrointestinali tendono a presentare sintomi più gravi di ASD. Inoltre, il trattamento dei sintomi GI può occasionalmente portare a un miglioramento dei sintomi comportamentali e sociali legati all’ASD.

È interessante notare che i problemi comportamentali si riscontrano anche in altre condizioni che influenzano l’intestino. Ad esempio, le persone affette da malattia celiaca mostrano una maggiore probabilità di avere tratti autistici e altri sintomi psicologici. Insomma, l’intestino e il comportamento sembrano essere interconnessi in modi sorprendenti.

Secondo molti esperti, i problemi gastrointestinali associati all’ASD potrebbero derivare da due fattori principali: un’attivazione immunitaria inadeguata, che provoca infiammazione nel tratto intestinale, e le differenze nella composizione dei batteri intestinali presenti.

Tuttavia, la situazione è ancora molto complessa, e gli studi producono risultati variabili, identificando diversi tipi di infiammazione e modifiche nella flora intestinale.

L’intestino e il sistema immunitario

Recentemente, i ricercatori dell’Università della California, del Davis MIND Institute di Sacramento, hanno approfondito queste relazioni. Guidati dai primi autori Paul Ashwood e Destanie Rose, i loro risultati sono stati pubblicati di recente in una rivista accademica.

Gli scienziati hanno esaminato 103 bambini di età compresa tra 3 e 12 anni, suddividendoli in quattro gruppi:

  • bambini con problemi di ASD e GI (ASD + GI)
  • bambini con ASD ma senza problemi GI (ASD)
  • bambini TD con problemi GI (TD + GI)
  • bambini TD senza problemi GI (TD)

Per valutare sia la risposta immunitaria che la composizione della flora intestinale, i ricercatori hanno analizzato campioni di sangue e feci. I risultati hanno rivelato che i bambini nel gruppo ASD + GI mostravano una serie di differenze rispetto agli altri gruppi.

Ad esempio, avevano livelli più elevati di citochine infiammatorie – molecole di segnalazione che promuovono l’infiammazione – come l’interleuchina 5 (IL-5), IL-15 e IL-17. Inoltre, i bambini ASD + GI e ASD presentavano livelli più bassi di TGF beta 1, una proteina cruciale per la regolazione del sistema immunitario.

È significativo notare che questa riduzione è stata osservata in entrambi i gruppi, suggerendo che anche i bambini con ASD senza sintomi gastrointestinali potrebbero affrontare altre condizioni infiammatorie. «È preoccupante che l’aspetto normativo del sistema immunitario sia diminuito, esponendoli a un rischio maggiore di infiammazione», afferma Rose. «Molti studi indicano diversi tipi di infiammazione, e credo che questa sia una chiave per spiegare perché tutte quelle scoperte possano coesistere.»

Il TGF beta 1 è noto anche per il suo ruolo nello sviluppo neurologico, quindi questa proteina potrebbe fungere da ponte tra sintomi neurologici e disfunzione del sistema immunitario. Tuttavia, sarà necessario un ulteriore approfondimento per chiarire questa relazione.

Analogamente, i bambini nel gruppo ASD + GI tendevano a mostrare livelli più bassi della proteina zonulina, fondamentale per regolare la permeabilità della parete intestinale. Studi precedenti hanno evidenziato che i bambini con ASD presentano una condizione di intestino «permeabile», in cui tossine e residui di cibo non digerito possono entrare nel flusso sanguigno.

ASD e batteri intestinali

I bambini con ASD, sia con che senza sintomi gastrointestinali, presentavano popolazioni batteriche intestinali differenti rispetto ai gruppi TD. Tuttavia, il gruppo ASD + GI mostrava anche differenze significative rispetto al gruppo ASD.

I ricercatori hanno notato differenze tra i bambini con ASD + GI e TD + GI. «Questo lavoro apre nuove strade per comprendere come il microbioma possa influenzare la risposta immunitaria mucosale nell’ASD, o se l’attivazione immunitaria modifichi il microbioma, ma al momento non abbiamo ancora risposte definitive», afferma Paul Ashwood.

Come accennato in precedenza, i bambini con ASD e problemi GI tendono a mostrare comportamenti più gravi rispetto a quelli con ASD senza sintomi GI. Questa relazione merita ulteriori indagini. Come sostiene Ashwood: «Questa attivazione immunitaria non aiuta questi bambini; non possiamo ancora affermare se sia la causa dell’autismo, ma sicuramente complica la situazione».

Ashwood continua: «È un passo avanti verso la comprensione delle comorbidità presenti in almeno la metà dei bambini con ASD e verso l’individuazione di quali di questi bambini possano rispondere positivamente a determinate terapie. Anche se è prematuro, questo lavoro suggerisce che dobbiamo trovare modi per alleviare l’infiammazione per supportare questi bambini».

Sebbene rimangano molte domande, questo studio contribuisce a colmare alcune lacune e dimostra che le relazioni sono complesse. Ci si augura che i risultati possano orientare e sviluppare trattamenti futuri.

Prospettive Future e Nuove Ricerche

Con il continuo avanzamento della ricerca nel campo dell’ASD, emergono sempre più studi che esplorano l’interazione tra il microbioma intestinale e il sistema immunitario. Recenti ricerche del 2024 hanno iniziato a identificare specifici ceppi batterici che potrebbero avere un ruolo protettivo o patogeno nell’autismo. Ad esempio, uno studio pubblicato su «Nature» ha evidenziato l’importanza di determinate bifidobatteri nel modulare la risposta infiammatoria e nel migliorare i sintomi gastrointestinali nei bambini con ASD.

Inoltre, è stato dimostrato che il consumo di probiotici e prebiotici può migliorare la salute intestinale e, in alcuni casi, portare a un miglioramento dei sintomi comportamentali. Tuttavia, è fondamentale continuare a condurre studi controllati per confermare questi effetti e comprendere meglio le meccaniche coinvolte.

In conclusione, la ricerca sull’ASD continua a progredire, e le nuove scoperte stanno aprendo la strada a potenziali interventi terapeutici mirati. La comprensione delle comorbilità gastrointestinali e delle modifiche nel microbioma potrebbero rappresentare una chiave per migliorare la qualità della vita dei bambini affetti da questa condizione.

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