La sindrome del cuboide è una condizione che deriva da una lesione dell’articolazione e dei legamenti circostanti l’osso cuboide, uno dei sette ossi tarsali del piede.
Questa sindrome provoca dolore sul lato laterale del piede, tipicamente il lato del mignolo. Chi ne soffre avverte spesso fastidio intorno al centro del piede o alla base del quarto e del quinto dito.
Identificare l’origine esatta del dolore può risultare complicato, il che rende la diagnosi della sindrome del cuboide una sfida. Spesso viene confusa con una frattura da stress, ma è importante notare che tali fratture sono piuttosto rare nell’osso cuboide.
In questo articolo, approfondiremo le cause, i sintomi, la diagnosi e le opzioni di trattamento per la sindrome del cuboide.
Cos’è la sindrome del cuboide?
La sindrome del cuboide è il risultato di una parziale dislocazione delle ossa nel mezzo del piede. Dal punto di vista medico, questo fenomeno è noto come sublussazione dell’articolazione medio-tarsale.
In particolare, la sindrome si sviluppa quando l’osso cuboide si sposta verso il basso e perde l’allineamento con l’osso calcagno, l’altro osso coinvolto nell’articolazione. Questa situazione può verificarsi a seguito di un infortunio acuto o di un uso eccessivo delle articolazioni del piede.
Quanto è diffusa la sindrome del cuboide?
Diversi studi indicano che, sebbene la sindrome del cuboide non sia rara nella popolazione generale, è particolarmente comune tra atleti e ballerini. Una ricerca del 2011 ha evidenziato che il 4% degli atleti che hanno riportato lesioni ai piedi ha avuto problemi nell’area del cuboide.
Quando la sindrome del cuboide viene correttamente identificata e trattata, la maggior parte delle persone riesce a recuperare completamente.
Sintomi e diagnosi
La sindrome del cuboide provoca dolore sul lato laterale del piede. Il dolore può manifestarsi all’improvviso o svilupparsi lentamente nel tempo.
Ecco alcuni sintomi comuni della sindrome del cuboide:
- dolore al lato del piede, corrispondente al lato del mignolo
- il dolore aumenta sotto carico
- il dolore può variare tra un fastidio sordo e un dolore acuto
- difficoltà a camminare
- saltellare diventa molto difficile
- possibile gonfiore
- il dolore può intensificarsi quando si solleva il tallone e si spinge dalla punta
- ridotta gamma di movimento del piede e/o della caviglia
- sensibilità sul fondo del piede
- dolore riferito al lato esterno della caviglia
Le cause
Le cause della sindrome del cuboide possono includere:
Uso eccessivo: Le cause più comuni di questa sindrome sono l’uso eccessivo e le lesioni.
Ecco perché la sindrome del cuboide è più frequente tra atleti e ballerini, che tendono a lavorare nonostante il dolore e sono molto attivi in situazioni di stress elevato, aumentando così il rischio di infortuni.
Le lesioni da uso eccessivo si manifestano spesso dopo lunghi periodi di attività intensa, come la corsa.
Caviglia slogata: L’infortunio più comune che può portare alla sindrome del cuboide è una distorsione inversa della caviglia. Questo avviene quando la caviglia si piega improvvisamente verso l’interno, sebbene sia noto che anche le torsioni esterne possano causare la condizione.
Uno studio condotto nel 2006 ha mostrato che il 40% delle persone con distorsioni della caviglia di inversione ha anche sviluppato la sindrome del cuboide.
Piedi pronati: La sindrome del cuboide potrebbe essere più comune nelle persone con piedi pronati, che si girano verso l’interno mentre camminano. Quando i muscoli del polpaccio (come il peroneo lungo) sono particolarmente tesi, possono sollecitare l’osso cuboide quando il piede è pronato.
Altre attività: Ulteriori fattori associati a questa condizione includono:
- praticare sport che comportano movimenti laterali rapidi, come tennis e racquetball
- salire le scale
- indossare scarpe poco aderenti o prive di supporto adeguato
- allenarsi su superfici irregolari
- trascurare la necessità di riposo e recupero dopo attività faticose
Trattamento
Il trattamento della sindrome del cuboide inizia con il riposo e la riduzione o l’eliminazione delle attività che comportano carico sul piede.
Le cure domiciliari comprendono la terapia RICE, che sta per Riposo, Ghiaccio, Compressione ed Elevazione.
Se il dolore persiste o peggiora, è consigliabile consultare un medico o un fisioterapista. Un professionista esperto può eseguire manipolazioni specifiche del piede per affrontare la sindrome del cuboide, tra cui:
La frusta cuboidale:
- Sdraiarsi sulla schiena con il ginocchio del piede infortunato piegato, mentre il terapeuta tiene il piede.
- Raddrizzare rapidamente il ginocchio con il piede flesso, mentre il terapeuta spinge con forza l’osso cuboide dal fondo del piede per riportarlo in posizione.
Alcune persone possono avvertire un «clic» quando l’osso ritorna in posizione, anche se il trattamento non deve necessariamente essere udibile per avere successo.
La compressione del cuboide:
Questo metodo sembra essere particolarmente efficace se il dolore è localizzato sulla parte superiore del piede.
- Sdraiarsi con la gamba rilassata e fuori dal bordo di un tavolo, mentre il terapeuta tiene il piede, lo flette e spinge il cuboide dalla parte superiore del piede.
Le manipolazioni dell’osso cuboide risultano più efficaci se eseguite entro 24 ore dall’infortunio. Se il dolore persiste a lungo, la lesione potrebbe richiedere più manipolazioni. Tuttavia, secondo un manuale del 1997, il tasso di successo delle manipolazioni è del 90%.
La manipolazione del piede non è raccomandata se l’individuo presenta altre condizioni, come artrite, fratture ossee, problemi circolatori o nervosi, o malattie ossee.
Ulteriori trattamenti per la sindrome del cuboide possono includere:
- utilizzo di un pad per stabilizzare le articolazioni nel mezzo del piede
- fasciatura del piede per mantenerlo stabile
- indossare plantari per garantire un corretto allineamento
- assunzione di farmaci antinfiammatori per alleviare dolore e gonfiore
- massaggi del tessuto profondo dei muscoli del polpaccio, che possono esercitare tensione sull’osso cuboide
L’intervento chirurgico è raramente consigliato per questa condizione e viene considerato solo quando tutte le altre opzioni terapeutiche non hanno portato sollievo.
Recupero
Il tempo necessario per recuperare da un episodio di sindrome del cuboide varia in base a diversi fattori, tra cui:
- la durata dell’infortunio
- se è stato causato da un trauma acuto o si è sviluppato nel tempo
- se è associato a un’altra lesione, come una distorsione alla caviglia.
Se la lesione originale è stata lieve, la maggior parte delle persone inizia a sentirsi meglio in pochi giorni. Tuttavia, se ci sono altre lesioni, come una distorsione alla caviglia, la guarigione può richiedere diverse settimane.
La fisioterapia gioca un ruolo cruciale nel promuovere un recupero completo dagli effetti della sindrome del cuboide. Può anche contribuire a prevenire futuri infortuni. La terapia fisica comprende:
- rafforzamento del piede
- allungamento dei muscoli del piede e del polpaccio
- esercizi per migliorare l’equilibrio
In alcuni casi, un medico o un terapista potrebbe consigliare l’uso di una cavigliera o di un tutore per fornire supporto e stabilità al piede e alla caviglia.
Diagnosi
Il piede è una parte del corpo complessa, flessibile e resistente, composta da circa 100 muscoli, legamenti e tendini, 28 ossa e 30 articolazioni.
La struttura intricata del piede e la natura non specifica del dolore associato alla sindrome del cuboide rendono questa lesione difficile da diagnosticare.
A volte, tecniche di imaging come raggi X o risonanza magnetica non mostrano segni di sindrome del cuboide, anche quando la condizione è presente.
La sindrome del cuboide può anche presentare sintomi simili a quelli di altre problematiche del piede, come fratture da stress o speroni calcaneari.
Inoltre, la sindrome di cuboide può svilupparsi contemporaneamente a una frattura da stress in un’altra area del piede, ma è interessante notare che le fratture da stress dell’osso cuboide sono rare, poiché questo osso non supporta il peso.
Per diagnosticare correttamente la sindrome del cuboide e individuare il trattamento più efficace, un medico eseguirà un esame fisico approfondito e analizzerà la storia clinica del paziente.
Fattori di rischio
Atleti, ballerini e persone che praticano attività ad alto impatto con movimenti ripetitivi possono trovarsi maggiormente a rischio di sviluppare la sindrome del cuboide.
Inoltre, chi è significativamente sovrappeso può avere una probabilità maggiore di sviluppare questa sindrome a causa della pressione aggiuntiva sulle ossa del piede.
Prospettive
La prognosi per le persone affette da sindrome del cuboide è generalmente molto favorevole. Dopo il trattamento, la maggior parte dei pazienti riesce a tornare a tutte le attività quotidiane, con un rischio minimo di recidiva.
Nuove Ricerche e Prospettive Future
Negli ultimi anni, la ricerca sulla sindrome del cuboide ha evidenziato l’importanza di un approccio multidisciplinare nella sua gestione. Recenti studi hanno dimostrato che l’integrazione di tecniche di terapia fisica, come l’allenamento neuromuscolare, può migliorare significativamente i risultati del recupero. Inoltre, si sta esplorando il ruolo di tecnologie innovative, come la terapia con onde d’urto, nel trattamento di questa condizione.
Le nuove linee guida raccomandano un attento monitoraggio della biomeccanica del piede negli atleti per prevenire l’insorgenza della sindrome del cuboide. Con l’aumento della consapevolezza e delle strategie preventive, si prevede che la diagnosi precoce e l’intervento possano ridurre significativamente l’incidenza di questa sindrome tra gli sportivi.
Infine, la ricerca continua a indagare su come l’alimentazione e l’integrazione nutrizionale possano influenzare la salute delle articolazioni e la prevenzione degli infortuni, rendendo la gestione della sindrome del cuboide sempre più personalizzata e basata su evidenze scientifiche.