Crescione: Il Superfood Anti-Cancro per la Tua Salute

Mangiare quotidianamente il crescione può ridurre significativamente il danno al DNA delle cellule del sangue, considerato un importante fattore scatenante nello sviluppo del cancro. Questa scoperta è emersa da uno studio condotto dagli scienziati dell’University of Ulster, pubblicato nell’American Journal of Clinical Nutrition.

La ricerca ha dimostrato che una porzione quotidiana di crescione non solo riduce il danno al DNA, ma aumenta anche la capacità delle cellule di resistere a ulteriori danni causati dai radicali liberi. I risultati sono stati ottenuti attraverso uno studio condotto su 60 partecipanti, di cui 30 uomini e 30 donne, inclusi 30 fumatori. Questi hanno consumato quotidianamente una busta di 85 g di crescione fresco per otto settimane. È interessante notare come i benefici fossero particolarmente evidenti nei fumatori, probabilmente a causa del maggiore carico tossico a cui sono esposti.

Il professor Ian Rowland, che ha guidato lo studio, ha sottolineato l’importanza dei risultati: «I nostri risultati sono molto significativi. Gli studi precedenti avevano già mostrato collegamenti tra un’elevata assunzione di verdure crocifere, come il crescione, e una riduzione del rischio di diversi tumori. Questo studio è unico perché fornisce informazioni dirette sugli effetti causali, analizzando come il consumo di crescione possa influenzare i biomarcatori del rischio di cancro, come il danno al DNA.»

Il professor Rowland ha aggiunto: «Il danno al DNA delle cellule del sangue è un indicatore cruciale del rischio di cancro nel corpo. I risultati supportano l’idea che il consumo di crescione sia correlato a un rischio ridotto di cancro in vari siti nel corpo.» Lo studio, randomizzato e in singolo cieco, ha coinvolto volontari di età compresa tra i 19 e i 55 anni, i quali hanno consumato una porzione quotidiana di crescione, mantenendo la loro dieta abituale.

Crescione fresco, un superfood anti-cancro

I risultati chiave della dieta del crescione:

  • Riduzione significativa del danno al DNA dei linfociti (globuli bianchi), del 22,9%.
  • Riduzione del danno al DNA dei linfociti in risposta a radicali liberi, del 9,4%.
  • Riduzione dei livelli di trigliceridi nel sangue, in media del 10%.
  • Aumento significativo dei livelli ematici di luteina e beta-carotene, del 100% e 33% rispettivamente.

Le assunzioni medie di fibra alimentare, vitamina C, vitamina E, acido folico e beta-carotene erano significativamente più elevate durante la fase di consumo di crescione dello studio.

Il progetto di ricerca biennale è stato finanziato dalla Watercress Alliance, un consorzio di produttori di crescione nel Regno Unito.

Steve Rothwell, membro dell’alleanza, ha commentato: «Sappiamo da anni che l’olio di senape presente nel crescione, il PEITC, ha notevoli proprietà antitumorali, ma la ricerca su di esso è stata limitata a studi di laboratorio.»

«Questa è una ricerca pionieristica: suggerisce che le proprietà antitumorali del crescione vanno oltre quelle attribuibili al PEITC e, cosa più importante, è il primo studio a dimostrare una correlazione diretta tra il consumo di crescione e la riduzione della suscettibilità al cancro.»

La fiducia nella conduzione di questo studio si basa su un ampio corpus di prove esistenti che dimostrano il potenziale anticancro del crescione, inclusi studi precedenti su cellule di cancro al colon. Questi hanno dimostrato che un estratto di crescione ha effetti benefici su vari stadi della carcinogenesi, inclusa la morte cellulare delle cellule cancerose, un processo noto come apoptosi.

Lynn Faulds Wood, conduttrice televisiva britannica e sopravvissuta al cancro dell’intestino, ha affermato: «La ricerca dell’Università dell’Ulster è molto interessante. È bello sapere che ci sono azioni semplici, come mangiare il crescione, che potrebbero aiutare a prevenire i tumori.»

A proposito di crescione

Coltivato in pura acqua di sorgente, il crescione è stato venerato come un superfood per secoli. Ippocrate, il padre della medicina, si dice abbia fondato il suo primo ospedale vicino a un ruscello per garantire un approvvigionamento costante di crescione fresco per curare i suoi pazienti. In passato, i soldati greci venivano nutriti con crescione prima delle battaglie e si credeva che avesse proprietà purificatrici del sangue. È ricco di oltre 15 vitamine e minerali essenziali e, grammo per grammo, contiene più ferro degli spinaci, più vitamina C delle arance e più calcio del latte.

Il crescione è storicamente la foglia d’insalata più consumata nel Regno Unito e nel XIX secolo era un alimento base della dieta della classe operaia, spesso consumato a colazione in un panino. Se le persone non potevano permettersi il pane, mangiavano il crescione da solo, guadagnandosi il soprannome di «pane per poveri».

Dopo anni di marginalizzazione come semplice contorno, il crescione sta vivendo una rinascita, con vendite che sono aumentate da 18 milioni di sterline a 55 milioni. Consumatori e celebrità stanno riscoprendo il suo caratteristico sapore piccante e i suoi incredibili benefici nutrizionali, con Liz Hurley che afferma di bere sette tazze di zuppa di crescione al giorno!

Novità e ricerche recenti sul crescione (2024)

Recenti studi hanno ulteriormente confermato i benefici del crescione sulla salute umana. Una ricerca pubblicata nel 2024 ha evidenziato come il consumo regolare di crescione possa anche migliorare la funzione cardiovascolare, grazie alla presenza di composti antiossidanti che combattono l’infiammazione. Altri studi hanno suggerito che il crescione potrebbe avere un ruolo nella regolazione della glicemia, rendendolo un alimento utile per le persone con diabete di tipo 2.

Inoltre, un’analisi condotta su un campione di pazienti ha mostrato che l’inclusione di crescione nella dieta quotidiana è associata a una maggiore soddisfazione nutrizionale e a una riduzione dei sintomi di stanchezza e affaticamento. Questi risultati indicano che il crescione non solo è un superfood anticancro, ma può anche contribuire al benessere generale e alla qualità della vita.

ITMedBook