È stato dimostrato che i fattori di salute che aumentano il rischio di malattie cerebrali come il morbo di Alzheimer e la demenza incrementano anche la probabilità di disturbi della memoria in tutti i gruppi di età adulta, compresi i giovani di età compresa tra 18 e 39 anni.
Numerosi studi precedenti hanno evidenziato una connessione tra problemi di salute e funzionamento cognitivo, la nostra capacità di elaborare pensieri. Recentemente, sono emerse ricerche che collegano il restringimento dell’arteria con problemi di memoria, e uno studio ha suggerito che le capacità cognitive sono migliori per coloro che hanno mantenuto una buona forma cardiovascolare durante la giovinezza.
Un nuovo studio, condotto dall’Università della California, a Los Angeles (UCLA) e pubblicato su una rivista accademica, afferma di essere il primo a determinare che questi fattori di rischio possano essere indicativi di disturbi della memoria precoce.
I ricercatori hanno intervistato 18.552 persone di età compresa tra 18 e 99 anni riguardo alla loro memoria e a una varietà di fattori di stile di vita e di salute. Hanno utilizzato interviste telefoniche e cellulari, catturando un campione rappresentativo del 90% della popolazione statunitense, concentrandosi su fattori noti per aumentare il rischio di malattia di Alzheimer e demenza, come depressione, diabete, livelli di istruzione più bassi, obesità e fumo.
Lo studio ha scoperto che molti di questi fattori di rischio aumentano le probabilità di disturbi di memoria auto-percepiti, e ciò si applica a tutti i gruppi di età adulta. Tra gli intervistati, il 20% ha riscontrato problemi di memoria; questo includeva il 14% dei giovani adulti, il 22% degli adulti di mezza età (età 40-59) e il 26% degli anziani (età 60-99).
Un Solo Fattore Di Rischio Aumenta Significativamente La Frequenza Dei Disturbi Della Memoria
I fattori di rischio identificati per aumentare la probabilità di disturbi della memoria sono stati la depressione, i bassi livelli di istruzione, l’inattività fisica e l’ipertensione. In tutti i gruppi di età, il fattore di rischio singolo più forte per i disturbi della memoria era la depressione.
Il Dr. Gary Small, Professore di Invecchiamento dell’UCLA di Parlow-Solomon e direttore dell’UCLA Longevity Center, è stato autore senior dello studio ed è rimasto sorpreso dalla diffusione dei problemi di memoria tra i giovani adulti.
Ha anche notato che studi precedenti, come quello pubblicato all’inizio di quest’anno per indagare sulla guarigione da trauma cranico, hanno dimostrato che l’educazione è un elemento chiave della «riserva cognitiva» – ovvero la capacità del cervello di funzionare in relazione al danno subito.
La nuova ricerca del suo team suggerisce che l’impegno in attività educative può avere un impatto positivo a qualsiasi età.
Un potenziale limite dei risultati dello studio è che i ricercatori hanno osservato che i giovani adulti potrebbero sperimentare problemi di memoria diversi rispetto a quelli degli anziani.
Hanno identificato che lo stress e il multi-tasking causati dalla presenza costante della tecnologia (Internet e dispositivi wireless) potrebbero influenzare maggiormente l’attenzione dei giovani adulti, rendendo più difficile per loro concentrarsi e ricordare le informazioni.
I ricercatori sperano che le loro scoperte possano aumentare la consapevolezza sull’importanza di ridurre questi fattori di rischio a qualsiasi età. Il Dr. Stephen Chen, primo autore dello studio e professore associato di psichiatria e scienze bio-comportamentali presso l’Istituto Semel, suggerisce screening e trattamento per la depressione e l’ipertensione, un’attività fisica maggiore e la promozione dell’educazione personale come strategie per abbattere i fattori di rischio.
In seguito a queste scoperte, l’autore Fernando Torres-Gil, professore alla Luskin School of Public Affairs della UCLA e direttore associato del Longevity Center della UCLA, spiega quale sarà il prossimo passo:
«Stiamo pianificando di utilizzare questi risultati come base per studi futuri al fine di comprendere meglio come la riduzione di questi fattori di rischio possa abbattere la frequenza dei disturbi della memoria».
Per ora, questa ricerca dell’UCLA ha sottolineato l’importanza di uno stile di vita sano e suggerisce che il pubblico generale possa iniziare a prendersi cura delle proprie menti fin dalla giovanissima età, prestando attenzione alla cura del proprio corpo.
Nuove Scoperte del 2024 sulla Memoria nei Giovani Adulti
Recentemente, altri studi hanno approfondito ulteriormente il legame tra salute mentale e memoria nei giovani adulti. Secondo una ricerca pubblicata nel 2024, il 30% dei giovani adulti con sintomi di ansia e depressione riporta significativi problemi di memoria rispetto a quelli senza tali sintomi. Questo solleva interrogativi cruciali sul ruolo che la salute psicologica gioca nel mantenimento delle funzioni cognitive.
Inoltre, uno studio longitudinale ha rivelato che l’impatto dell’esercizio fisico regolare non solo migliora il benessere fisico, ma è anche correlato a un miglioramento delle capacità mnemoniche. I partecipanti che hanno praticato attività fisica almeno tre volte a settimana hanno mostrato una riduzione del 25% dei disturbi di memoria auto-percepiti rispetto a quelli sedentari.
Infine, emerge un interessante dibattito sull’uso delle tecnologie digitali. Mentre alcuni esperti avvertono dei potenziali effetti negativi sull’attenzione e sulla memoria, altri sottolineano che l’uso mirato e consapevole delle tecnologie può stimolare l’apprendimento e la memoria, suggerendo che una formazione adeguata nell’uso delle nuove tecnologie potrebbe essere un’arma efficace per contrastare i disturbi della memoria.