Depressione Stagionale: Perché le Donne Sono Più Colpite

Per le persone che vivono con disturbi affettivi stagionali, l’inverno porta con sé molto più di venti forti e neve; può innescare sentimenti di disperazione e depressione. Secondo una nuova ricerca, le donne rischiano di sperimentare un aggravamento dei sintomi rispetto agli uomini.

Una donna triste che guarda fuori dalla finestra, rappresentando la depressione stagionale.

Ricercatori dell’Università di Glasgow, nel Regno Unito, hanno scoperto che le donne hanno una probabilità significativamente maggiore rispetto agli uomini di subire variazioni stagionali dei sintomi depressivi, con tali sintomi che raggiungono il picco nei mesi invernali.

Il coautore dello studio, Daniel Smith, dell’Istituto di salute e benessere di Glasgow, e il suo team hanno recentemente riportato i loro risultati in una pubblicazione che ha suscitato grande interesse nel campo della salute mentale.

Il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD) è una forma di depressione che si manifesta e scompare con le stagioni. Si stima che circa il 5% della popolazione negli Stati Uniti ne sia colpito ogni anno.

I sintomi principali del SAD includono sentimenti di depressione, inutilità, bassa energia, affaticamento e una mancanza di interesse verso attività che normalmente risultano piacevoli, un fenomeno noto come anedonia. Il SAD tende a manifestarsi più frequentemente in autunno, con i sintomi che di solito si attenuano nei mesi estivi.

Ricerche precedenti hanno suggerito che le donne siano molto più suscettibili al SAD rispetto agli uomini, un dato che merita attenzione e approfondimento.

Per comprendere meglio come il SAD vari in base al sesso, Smith e il suo team hanno condotto un’analisi trasversale su oltre 150.000 adulti partecipanti alla Biobanca britannica, un vasto database sanitario che comprende mezzo milione di persone nel Regno Unito.

Un «Meccanismo Biologico Specifico del Sesso»?

I ricercatori hanno esaminato i sintomi depressivi dei partecipanti durante ogni stagione, analizzando anche segnali di umore basso, anedonia, stanchezza e tensione.

Il team ha inoltre esplorato il legame tra i sintomi della depressione, la durata dei giorni e le temperature medie esterne.

L’analisi ha rivelato che le donne manifestano variazioni stagionali nei sintomi depressivi, così come sintomi di stanchezza e anedonia, mentre queste fluttuazioni non sono state osservate negli uomini.

I sintomi di depressione, stanchezza e anedonia nelle donne si sono dimostrati più intensi nei mesi invernali, come riportato dalla squadra di ricerca.

Questi risultati rimangono consistenti anche dopo aver considerato fattori sociali e di stile di vita, come fumo, consumo di alcol e attività fisica.

Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che l’allungarsi dei giorni era associato a una diminuzione dell’umore basso e dell’anedonia tra le donne, ma anche a un aumento della sensazione di stanchezza.

Tuttavia, il team osserva che «le associazioni con la durata del giorno non erano indipendenti dalla temperatura media esterna precedente alla valutazione».

Secondo Smith, il loro studio fornisce ulteriori prove che le donne sono più inclini a subire variazioni stagionali della depressione rispetto agli uomini.

«Non comprendiamo ancora del tutto perché ciò accada, ma è interessante notare che i cambiamenti siano indipendenti dai fattori sociali e di stile di vita, suggerendo forse un meccanismo biologico specifico per il sesso», spiega Smith.

«Chiaramente», continua Smith, «questo è un ambito complesso ma cruciale che richiede ulteriori indagini». Prosegue affermando: «I medici dovrebbero essere consapevoli di queste differenze di genere nelle variazioni stagionali dell’umore, in modo da facilitare il riconoscimento e il trattamento dei sintomi depressivi durante tutto l’anno».

Tuttavia, i ricercatori avvertono di alcune limitazioni nel loro studio. Sottolineano, ad esempio, che sono stati in grado di valutare solo un sottoinsieme di sintomi depressivi e che i dati sui sintomi sono stati raccolti attraverso auto-riferimenti, il che potrebbe influenzare i risultati.

Prospettive Future e Nuove Ricerche

Negli ultimi anni, la ricerca sul SAD ha subito notevoli progressi. Nuove terapie e approcci terapeutici stanno emergendo, tra cui l’uso della terapia della luce e interventi psicologici mirati. Inoltre, recenti studi hanno suggerito che l’integrazione di tecniche di mindfulness e attività fisica regolare può migliorare significativamente i sintomi nelle donne affette da SAD.

Uno studio del 2023 ha evidenziato che le donne che praticano regolarmente yoga o meditazione mostrano una riduzione significativa dei sintomi depressivi, suggerendo un legame tra la salute mentale e la praticità di stili di vita attivi. Inoltre, la comprensione dei fattori genetici e ormonali che influenzano la vulnerabilità al SAD è in crescita, aprendo la strada a trattamenti più personalizzati e efficaci.

In sintesi, mentre la ricerca continua a evolversi, è fondamentale riconoscere la gravità del SAD e l’impatto che ha, in particolare sulle donne. L’adozione di misure preventive e un approccio proattivo alla salute mentale possono fare la differenza per molti durante i mesi invernali.

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