Disturbo Di Panico: Rischi Cardiaci E Importanza Del Monitoraggio

Gli individui che soffrono di disturbo di panico, o attacchi di panico, possono trovarsi a fronteggiare un rischio significativamente superiore di infarto e malattie cardiache nel corso della vita. Questo è quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su una rivista scientifica di rilevanza.

Una donna che avverte dolore toracico

Si stima che il disturbo di panico colpisca circa 6 milioni di adulti negli Stati Uniti, con le donne che hanno il doppio delle probabilità di sviluppare questa condizione rispetto agli uomini.

Le persone con disturbo di panico vivono esperienze di intensa paura e perdita di controllo che possono manifestarsi attraverso attacchi di panico, i quali durano alcuni minuti. Durante questi episodi, è comune che si presentino sintomi fisici, come sudorazione eccessiva, difficoltà respiratorie, vertigini, palpitazioni, brividi e dolore toracico.

Studi precedenti hanno suggerito un’associazione tra attacchi di panico e eventi cardiovascolari. Ad esempio, una ricerca del 2007 condotta dai ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston ha evidenziato che le donne anziane che sperimentano almeno un attacco di panico possono avere un rischio maggiore di infarto e ictus.

Tuttavia, i ricercatori di questo ultimo studio – incluso il Prof. Gary Wittert della School of Medicine dell’Università di Adelaide in Australia – affermano che il legame tra disturbo di panico e malattie cardiache «rimane controverso».

Le persone che hanno attacchi di panico dovrebbero monitorare attentamente la loro salute del cuore

Per approfondire questa associazione, il Prof. Wittert e il suo team hanno analizzato 12 studi che hanno coinvolto oltre 1 milione di uomini e donne, di cui 5.811 presentavano malattie coronariche.

Rispetto a chi non ha disturbo di panico, i soggetti affetti dalla condizione hanno mostrato un rischio di infarto superiore fino al 36% e un rischio di malattie cardiache maggiore fino al 47%.

I ricercatori sostengono che il loro studio ha identificato un chiaro legame tra disturbo di panico e malattie cardiache, anche se l’esatto meccanismo alla base di tale associazione rimane poco chiaro.

«Il legame tra disturbi di panico e malattie cardiache continua a essere oggetto di dibattito, in parte a causa di sintomi sovrapposti come il dolore toracico, le palpitazioni e la difficoltà a respirare», spiega il Prof. Wittert.

«Inoltre, non possiamo escludere la possibilità che in alcuni casi i sintomi di un disturbo di panico possano essere confusi con una condizione cardiaca non diagnosticata correttamente», aggiunge.

I ricercatori avvertono che sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio come gli attacchi di panico possano influenzare la salute cardiaca degli individui, ma questo studio suggerisce che le persone affette da attacchi di panico e ansia dovrebbero prestare particolare attenzione alla loro salute cardiaca.

Il Prof. John Beltrame, coautore dello studio e anch’egli della School of Medicine dell’Università di Adelaide, sottolinea:

«Questi nuovi dati suggeriscono un legame tra i disturbi di panico e la cardiopatia coronarica, evidenziando l’importanza per questi pazienti di cercare cure mediche per sintomi di dolore toracico invece di attribuirli semplicemente ai loro attacchi di panico.»

«Inoltre, se le indagini cardiache dovessero rivelare che il dolore toracico è causato da un attacco cardiaco in fase di evoluzione, un trattamento tempestivo potrebbe risultare salvavita.»

Recentemente, uno studio ha indicato che una cattiva qualità del sonno può aumentare il rischio di infarto e ictus, portando i ricercatori a suggerire di includere il sonno deficitario nell’elenco dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.

Nuove Scoperte nel 2024

Nel contesto attuale della ricerca medica, emergono studi recenti che approfondiscono ulteriormente questa relazione. Ad esempio, una ricerca pubblicata nel 2024 ha dimostrato che il trattamento adeguato del disturbo di panico può ridurre significativamente il rischio di eventi cardiovascolari. In particolare, la terapia cognitivo-comportamentale è risultata efficace nel migliorare non solo i sintomi psicologici, ma anche la salute fisica dei pazienti.

Inoltre, dati recenti suggeriscono che l’integrazione di tecniche di rilassamento e mindfulness può contribuire a una significativa riduzione dell’ansia e, di conseguenza, a una diminuzione del rischio di problemi cardiaci. Gli esperti raccomandano quindi un approccio multidisciplinare nella gestione del disturbo di panico, che consideri sia la salute mentale che quella fisica.

Infine, è fondamentale che i medici prestino attenzione ai segnali di allerta nei pazienti con disturbo di panico, promuovendo controlli cardiologici regolari per monitorare eventuali anomalie. La salute del cuore e la salute mentale dovrebbero essere trattate come due facce della stessa medaglia, affinché i pazienti possano ricevere un’assistenza completa e integrata.

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