Nuovi dati – presentati all’incontro annuale della Endocrine Society, tenutosi a Chicago, Illinois – suggeriscono che il consumo di edulcoranti ipocalorici potrebbe mettere a rischio le persone di sviluppare una sindrome metabolica.
Circa il 34% degli adulti negli Stati Uniti soffre di sindrome metabolica, un termine generico che comprende: ipertensione, elevato tasso di zucchero nel sangue, alti livelli di colesterolo e accumulo di grasso addominale.
Sappiamo che la sindrome metabolica raddoppia il rischio di malattie cardiache e di patologie vascolari, esponendo gli individui a un maggior rischio di infarti e ictus.
Inoltre, le persone affette da sindrome metabolica hanno da tre a cinque volte più probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2.
Recentemente, abbiamo esplorato come la sindrome metabolica possa essere gestita attraverso lo yoga. Uno studio pubblicato ha rivelato che i partecipanti coinvolti in un corso di yoga di un anno hanno mostrato una diminuzione delle adipochine proinfiammatorie e un aumento delle adipochine anti-infiammatorie.
Le adipochine sono proteine che regolano l’infiammazione nel corpo, quindi sembra che lo yoga possa giovare alle persone con sindrome metabolica contribuendo a ridurre l’infiammazione e migliorare la gestione dei sintomi.
Un altro studio recente ha suggerito che alcuni composti presenti nella birra potrebbero offrire benefici significativi per la salute delle persone con sindrome metabolica, migliorando la loro resistenza all’insulina.
Dolcificanti, Cellule Staminali e Campioni di Grasso
Nel nuovo studio, i ricercatori della George Washington University di Washington, D.C., hanno esaminato gli effetti di un dolcificante ipocalorico chiamato sucralosio sulle cellule staminali umane provenienti dal tessuto adiposo.
Queste cellule sono state testate in condizioni che simulavano un ambiente favorevole all’obesità.
Gli scienziati hanno replicato la concentrazione tipica di sucralosio nel sangue di persone che consumano grandi quantità di dolcificanti ipocalorici. Quando questo dolcificante è stato somministrato alle cellule staminali, il team ha osservato un’aumentata espressione di geni associati alla produzione di grasso e all’infiammazione.
Gli autori hanno successivamente condotto un esperimento su campioni bioptici di grasso addominale prelevati da individui che erano consumatori abituali di dolcificanti ipocalorici.
Nei campioni di grasso di individui con peso sano, non è stata registrata un’espressione genica significativa, mentre nei campioni di partecipanti in sovrappeso o obesi è stata riscontrata una sovraespressione significativa di geni che stimolano la produzione di grasso e l’infiammazione.
Gli autori dello studio ritengono che questi cambiamenti nell’espressione genica possano creare condizioni favorevoli per lo sviluppo della sindrome metabolica, aumentando di conseguenza il rischio di prediabete e diabete.
I Risultati Dovrebbero Destare Preoccupazione
Il coautore dello studio, Sabyasachi Sen, professore associato di medicina presso la George Washington University, ha commentato i risultati.
«I nostri esperimenti basati su cellule staminali indicano che gli edulcoranti ipocalorici promuovono un accumulo di grasso maggiore all’interno delle cellule rispetto a quelle non esposte a queste sostanze, in modo dose-dipendente. Ciò significa che all’aumentare della dose di sucralosio, più cellule mostrano un accumulo di grasso.»
«Questo avviene probabilmente attraverso un aumento dell’ingresso di glucosio nelle cellule, mediato dall’attivazione di geni noti come trasportatori di glucosio.»
Il professor Sen sottolinea che questi risultati dovrebbero interessare particolarmente le persone obese e quelle con prediabete o diabete, poiché sono già a maggior rischio di infarto e ictus.
Gli scienziati ritengono che la sovraespressione dei geni legati al grasso sia più marcata in queste persone a causa di livelli elevati di glucosio nel sangue, che contribuiscono all’insulino-resistenza.
Nuove Ricerche e Sviluppi nel 2024
Nel corso del 2024, ulteriori ricerche hanno approfondito il legame tra consumo di edulcoranti e sindrome metabolica. Un ampio studio ha analizzato dati provenienti da diverse popolazioni, confermando l’associazione tra l’uso di dolcificanti artificiali e l’aumento del rischio di sviluppo di condizioni metaboliche sfavorevoli. I risultati indicano che le persone che consumano regolarmente edulcoranti ipocalorici presentano una maggiore incidenza di obesità e insulinorresistenza.
In aggiunta, una revisione sistematica delle evidenze ha evidenziato che l’uso di edulcoranti non solo influisce sulla regolazione del peso, ma potrebbe anche alterare il microbioma intestinale, contribuendo a un’infiammazione sistemica che è stata associata alla sindrome metabolica.
Infine, una nuova linea di ricerca si sta concentrando sull’impatto degli stili di vita e della dieta, suggerendo che l’integrazione di alimenti anti-infiammatori e pratiche di attività fisica regolare possa contrastare gli effetti negativi dei dolcificanti. Questi sviluppi offrono una prospettiva ottimistica per la gestione della sindrome metabolica e la promozione di una salute migliore.