I ricercatori hanno scoperto che indossare guanti e camici nelle unità di terapia intensiva non riduce i tassi complessivi di acquisizione di MRSA o VRE, ha rivelato uno studio pubblicato online.
I batteri resistenti alla meticillina (MRSA) e alla vancomicina (VRE) rappresentano una delle principali cause delle infezioni associate all’assistenza sanitaria. Queste infezioni, come osserva lo studio, sono la complicazione più comune delle cure ospedaliere, colpendo circa il 5% dei pazienti ricoverati.
Inoltre, lo studio evidenzia che il costo della resistenza agli antibiotici negli Stati Uniti è stimato a oltre 4 miliardi di dollari all’anno.
I Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) stimano che 1 persona su 3 porti batteri nel naso, di solito senza alcun effetto negativo. Tuttavia, 2 su 100 persone portano il ceppo resistente agli antibiotici, ovvero il MRSA. In ambito sanitario, le infezioni da MRSA possono essere più gravi e potenzialmente letali, poiché i batteri possono entrare nel flusso sanguigno attraverso siti chirurgici.
Indossare guanti e camici
L’infezione da MRSA e VRE non è significativamente ridotta dal personale medico che indossa guanti e camici chirurgici, come evidenziato dallo studio.
Il CDC raccomanda di indossare guanti e camici durante la cura di pazienti infetti da batteri resistenti agli antibiotici. Tuttavia, poiché l’infezione da MRSA, VRE o altri batteri resistenti agli antibiotici spesso non viene rilevata, tali precauzioni potrebbero non essere sempre applicate.
Non è chiaro se indossare guanti e camici per tutti i contatti con il paziente – e non solo per quelli con infezioni conosciute – diminuisca l’acquisizione di batteri resistenti agli antibiotici nelle unità di terapia intensiva (ICU).
Il dottor Anthony D. Harris, della School of Medicine dell’Università del Maryland a Baltimora, e i suoi colleghi hanno deciso di indagare questo aspetto attraverso uno studio randomizzato. La ricerca è stata condotta in 20 unità di terapia intensiva medica e chirurgica in 20 ospedali statunitensi da gennaio 2012 a ottobre 2012.
Raccogliere tamponi
I tamponi sono stati raccolti da 26.180 pazienti in terapia intensiva sia al momento dell’ammissione che della dimissione, da entrambe le ICU di intervento e di controllo. Le colture sono state effettuate sui 92.241 tamponi raccolti per verificare la presenza di MRSA o VRE.
Nelle ICU di intervento, tutti gli operatori sanitari erano obbligati a indossare guanti e camici per ogni contatto con il paziente e quando entravano in qualsiasi stanza del paziente.
I ricercatori hanno osservato una diminuzione sia nelle ICU di intervento che in quelle di controllo nel tasso complessivo di acquisizione di MRSA o VRE durante i periodi di studio, ma la differenza di cambiamento non era statisticamente significativa.
Tuttavia, c’è stata una riduzione statisticamente significativa borderline per il MRSA, maggiore nel gruppo di intervento. L’intervento non ha ridotto l’acquisizione di VRE, ma ha mostrato un’efficace riduzione dell’acquisizione di MRSA, anche se gli autori hanno notato una maggiore conformità all’igiene delle mani all’uscita della stanza nelle ICU di intervento.
Una buona igiene è fondamentale per prevenire l’infezione da MRSA. Misure semplici, come l’uso di sapone antibatterico e unguento, possono rivelarsi estremamente efficaci.
È interessante notare che uno studio del CDC ha dimostrato un calo delle infezioni da MRSA. Infatti, si stima che le infezioni invasive da MRSA iniziate negli ospedali siano diminuite di oltre il 50% tra il 2006 e il 2011.
Prospettive Recenti sul MRSA e VRE
Nel 2024, nuove ricerche hanno ulteriormente approfondito l’argomento della prevenzione delle infezioni in ambito ospedaliero. Uno studio recente ha messo in evidenza l’importanza della decontaminazione ambientale, suggerendo che ambienti puliti possono ridurre significativamente la trasmissione di batteri resistenti.
Inoltre, l’adozione di protocolli di screening più rigorosi per identificare i portatori di MRSA e VRE nelle strutture sanitarie ha dimostrato di poter abbattere i tassi di infezione, contribuendo a proteggere i pazienti più vulnerabili.
Statistiche recenti indicano che l’implementazione di tali misure ha portato a un calo del 30% delle infezioni da MRSA negli ospedali che hanno adottato pratiche di controllo più rigorose.
Queste scoperte non solo sottolineano l’importanza dell’igiene e della protezione personale, ma anche il ruolo cruciale della gestione ambientale e delle strategie di screening nel combattere le infezioni resistenti agli antibiotici. Rimanere aggiornati su queste pratiche è fondamentale per tutti i professionisti del settore sanitario.