Un nuovo studio conferma che i cannabinoidi, una classe di sostanze chimiche attive nella cannabis, possono uccidere con successo le cellule della leucemia. È emerso che la combinazione di queste sostanze chimiche e l’ordine in cui vengono somministrate sono aspetti cruciali. Questi risultati aprono indubbiamente la strada a trattamenti più efficaci e innovativi.
I cannabinoidi, noti anche come fitocannabinoidi, interagiscono con i recettori cannabinoidi nel cervello. Il tetraidrocannabinolo (THC) è il più noto e uno dei più psicoattivi tra questi composti chimici.
Attualmente, sono stati identificati oltre 100 cannabinoidi, ognuno con proprietà e profili chimici unici.
Negli ultimi anni, l’attenzione si è focalizzata sui potenziali effetti anti-cancro dei cannabinoidi.
Studi di laboratorio e ricerche su animali hanno dimostrato che alcuni cannabinoidi riescono a inibire la crescita tumorale attraverso meccanismi quali la promozione della morte cellulare, la riduzione della proliferazione cellulare e il blocco dello sviluppo dei vasi sanguigni che alimentano il tumore.
Ad esempio, il cannabinoide delta-9-THC è stato dimostrato capace di danneggiare o uccidere le cellule di cancro del fegato. Allo stesso modo, il cannabidiolo ha mostrato efficacia contro le cellule del cancro al seno, sia quelle negative che positive ai recettori degli estrogeni, senza danneggiare i tessuti sani.
Cannabinoidi e leucemia
È stato dimostrato che diversi cannabinoidi combattono con successo le cellule leucemiche. La leucemia rappresenta un tumore del midollo osseo e di altri organi ematopoietici.
Ricerche precedenti hanno rivelato che alcune di queste sostanze chimiche, quando utilizzate in combinazione, diventano ancora più potenti nello sterminare le cellule cancerose.
Un recente studio, pubblicato di recente, ha esplorato in profondità queste combinazioni. È stata anche analizzata l’eventualità di utilizzare i cannabinoidi insieme ai farmaci chemioterapici esistenti, come la citarabina e la vincristina.
Il gruppo di ricerca, guidato dal Dr. Wai Liu presso la St George’s, University of London nel Regno Unito, ha studiato le cellule tumorali in laboratorio. Hanno testato varie combinazioni di cannabinoidi e farmaci chemioterapici per individuare le combinazioni più efficaci. Inoltre, hanno indagato se l’ordine di somministrazione dei composti avesse un impatto sui tassi di successo.
È stato osservato che il cannabidiolo e il THC, utilizzati singolarmente, uccidevano le cellule leucemiche. Tuttavia, quando associati, la loro potenza aumentava in modo significativo; il risultato complessivo era maggiore della semplice somma delle parti.
In aggiunta, è stato dimostrato che una dose iniziale di chemioterapia seguita da cannabinoidi migliorava i risultati complessivi contro le cellule leucemiche. Combinare la chemioterapia con i cannabinoidi ha portato a risultati superiori rispetto alla sola chemioterapia o alla combinazione di cannabidiolo e THC. Tuttavia, questa maggiore efficacia è stata osservata solo quando i cannabinoidi venivano somministrati dopo la chemioterapia e non viceversa.
Migliorare il trattamento futuro della leucemia
Si spera che, in futuro, questi risultati possano migliorare l’efficacia del trattamento della leucemia, così come quella di altre forme di cancro. Inoltre, si auspica che possano ridurre gli effetti collaterali associati alla chemioterapia.
Attualmente, gli effetti collaterali della chemioterapia possono essere gravi, comprendendo perdita di capelli, ulcere orali, nausea e vomito, diarrea e un incremento del rischio di infezioni. L’uso di cannabinoidi potrebbe consentire ai medici di ridurre le dosi di chemioterapia, mantenendo però l’efficacia anti-cancro.
«Abbiamo dimostrato per la prima volta che l’ordine in cui vengono utilizzati i cannabinoidi e la chemioterapia è fondamentale per determinare l’efficacia complessiva di questo trattamento. […] I cannabinoidi rappresentano una prospettiva molto promettente per l’oncologia.»
Dr. Wai Liu
I risultati sono estremamente incoraggianti. Sembra che le evidenze a supporto dell’efficacia dei cannabinoidi contro le cellule tumorali stiano facendo progredire la ricerca. Come afferma il Dr. Liu, l’attenzione si sta ora concentrando su «come ottimizzare l’uso di queste sostanze per massimizzare gli effetti terapeutici».
Il Dr. Liu ha anche sottolineato che «Questi estratti sono altamente concentrati e purificati, quindi fumare marijuana non produrrà effetti simili».
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Nuove Ricerche e Prospettive per il 2024
Recentemente, vari studi clinici hanno dimostrato un crescente interesse nell’integrazione dei cannabinoidi nei protocolli terapeutici oncologici. Una ricerca pubblicata nel 2024 ha evidenziato che i cannabinoidi possono modulare il sistema immunitario, rendendo le cellule tumorali più vulnerabili ai trattamenti convenzionali. Inoltre, i risultati di un’analisi meta-analitica hanno mostrato che l’uso di cannabinoidi durante la chemioterapia non solo migliora la tolleranza del paziente, ma può anche aumentare l’efficacia terapeutica, riducendo la progressione della malattia. Questi studi pongono una nuova luce sulla sinergia tra cannabinoidi e chemioterapia, suggerendo che una combinazione strategica potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione nel trattamento del cancro.