Alcol e Demenza: Un Legame Preoccupante da Non Ignorare

Uno studio recente ha esaminato la relazione tra alcol e demenza, rivelando che i disturbi da consumo di alcol rappresentano un importante fattore di rischio per tutti i tipi di demenza. Questa scoperta è cruciale, dato che la demenza colpisce il 5-7% delle persone oltre i 60 anni, diventando una delle principali cause di disabilità nella popolazione anziana.

Uomo che beve da solo

La demenza è caratterizzata da un costante declino cognitivo e, sebbene esistano diversi tipi di demenza – con la malattia di Alzheimer come forma più comune – la progressione del danno cerebrale è una costante in tutte le varianti. Tuttavia, le cause di questo deterioramento possono variare notevolmente.

Fattori di rischio noti includono l’invecchiamento, il fumo e la depressione, ma il ruolo dell’alcol è stato più difficile da definire. Curiosamente, alcuni studi hanno suggerito che un consumo moderato di alcol potrebbe avere effetti protettivi contro la demenza, mentre un uso moderato sembra incidere negativamente sulla struttura cerebrale, aumentando il rischio di demenza.

Bere pesante e demenza

Tuttavia, il consumo eccessivo di alcol è strettamente correlato a un maggiore rischio di demenza, per diverse ragioni. Quando l’alcol viene metabolizzato, produce acetaldeide, una sostanza tossica per le cellule cerebrali. Inoltre, l’abuso di alcol può portare a carenze nutrizionali, come quella di tiamina, e contribuire a condizioni come la sindrome di Wernicke-Korsakoff, che può compromettere ulteriormente la funzione cerebrale.

Non solo, l’abuso di alcol è spesso associato ad altri fattori di rischio per la demenza, inclusi epilessia e lesioni craniche. Inoltre, l’alcol influisce negativamente sul sistema vascolare, aumentando il rischio di demenza vascolare attraverso l’innalzamento della pressione sanguigna.

Sebbene queste correlazioni siano chiare, la vera portata del problema rimane incerta. Poiché il consumo eccessivo di alcol è spesso accompagnato da altri fattori di rischio, come fumo e depressione, è complicato separare le cause dagli effetti.

Recentemente, i ricercatori della Translational Health Economics Network di Parigi hanno iniziato a studiare la relazione tra i disturbi da consumo di alcol e la demenza a esordio precoce (ovvero quella che si sviluppa prima dei 65 anni). I risultati sono stati pubblicati con importanti implicazioni per la salute pubblica.

Dati demenza sezionati

Gli scienziati hanno analizzato dati provenienti dalla banca dati del National Hospital Discharge francese, che include informazioni sui ricoveri, i dati demografici e le ragioni di ammissione. Sono stati considerati oltre un milione di persone di età superiore ai 20 anni che erano state «congedate con danni cerebrali correlati all’alcol» o con altre forme di demenza tra il 2008 e il 2013. Di queste, 1 su 20 presentava demenza a esordio precoce.

Nello stesso periodo, quasi un milione di persone erano state diagnosticate con disturbi legati all’alcol, la maggior parte delle quali con diagnosi di dipendenza. Secondo gli autori dello studio, il disturbo da uso di alcol è stato definito come l’uso dannoso cronico dell’alcol o la dipendenza da esso.

Tra i casi di demenza, circa il 3% era direttamente attribuibile all’alcol, ma quando si consideravano solo i casi di demenza a esordio precoce, la percentuale saliva notevolmente. Infatti, quasi il 40% dei casi di demenza a esordio precoce era attribuibile a danni cerebrali correlati all’alcol, e il 18% presentava «altri disturbi dell’alcol».

L’alcol svolge un ruolo importante nella demenza

Osservando tutta la gamma di demenze, l’alcol sembra avere un impatto maggiore di quanto si pensasse in precedenza. I disturbi legati all’uso di alcol sono stati associati a un triplice aumento del rischio di demenza e si sono rivelati il fattore di rischio modificabile più significativo per la malattia. Anche escludendo il danno cerebrale correlato all’alcol, i disturbi legati all’uso di alcol raddoppiavano il rischio di demenza vascolare.

La ricerca ha anche confermato che il consumo pesante è spesso accompagnato da una serie di fattori di rischio, come fumo, depressione, livelli educativi più bassi, diabete e ipertensione. «I nostri risultati suggeriscono che l’onere della demenza attribuibile ai disturbi da consumo di alcol è molto più grande di quanto si pensasse in precedenza», afferma il Dr. Michaël Schwarzinger, autore dello studio.

Qual’è il prossimo?

Questi risultati sollevano preoccupazioni significative, ma il Dr. Schwarzinger propone alcune raccomandazioni utili per affrontare il problema. «Sono necessarie varie misure», sottolinea, «come la riduzione della disponibilità, l’aumento della tassazione e il divieto di pubblicità e marketing di alcolici, insieme alla diagnosi precoce e al trattamento dei disturbi legati all’alcol».

Sebbene siano necessari ulteriori studi, gli autori avvertono che le loro scoperte potrebbero aver sottostimato l’effetto reale; il stigma associato ai disturbi legati all’alcol significa che spesso solo i casi più gravi vengono documentati e trattati. Il documento è accompagnato da un commento del Prof. Clive Ballard, dell’Università di Exeter Medical School nel Regno Unito, che sottolinea l’importanza di questi risultati. «Il loro studio è immensamente importante e mette in evidenza il potenziale dei disturbi legati all’alcol come fattori di rischio modificabili per la prevenzione della demenza», afferma. «Dobbiamo andare avanti con chiari messaggi sulla salute pubblica».

Sappiamo da tempo che i disturbi legati all’alcol portano a una serie di problemi di salute. Ora è chiaro che la demenza deve essere considerata una delle principali conseguenze di questa condizione.

Prospettive Future sulla Ricerca

Le ricerche future dovranno concentrarsi su come integrare le strategie di intervento per ridurre il consumo di alcol e migliorare la salute mentale nelle popolazioni a rischio. Sarà fondamentale sviluppare programmi educativi che informino le persone sui rischi associati al consumo di alcol e promuovano stili di vita sani. Solo attraverso un approccio multidisciplinare potremo sperare di ridurre l’incidenza della demenza correlata all’alcol e migliorare la qualità della vita delle persone colpite.

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