Il Fenomeno del Baby Brain: Nuove Scoperte sulla Cognizione in Gravidanza

Molte donne in gravidanza riportano un declino delle loro capacità cognitive durante la gravidanza, ma alcuni studi hanno messo in dubbio un tale fenomeno. Nuove ricerche cercano di risolvere la controversia.

Donna incinta che sembra confusa mentre riflette sulle sue capacità cognitive.

Un numero considerevole di donne incinte riferisce di esperienze cognitive problematiche, come difficoltà a concentrarsi e a ricordare informazioni, confusione, problemi di lettura e dimenticanze. Collettivamente, questi sintomi sono noti come fenomeno del «baby brain» o, più colloquialmente, «momnesia». Secondo uno studio ampiamente citato, tra il 50 e l’80% delle donne afferma di averlo sperimentato.

Avere un cervello «off» può interferire con la vita quotidiana; molte donne hanno riferito di essere meno fluenti e coerenti nel loro lavoro, di dimenticare appuntamenti o di non riuscire a tornare al lavoro a causa di questi disturbi cognitivi. Nonostante questi resoconti, alcuni studi sostengono che il fenomeno del baby brain non sia altro che un mito. Anche se molte madri in gravidanza hanno riportato problemi di memoria, è più probabile che tali difficoltà derivino dalla stanchezza generale piuttosto che da veri e propri cambiamenti nella funzione cerebrale.

Altri studi indicano che la gravidanza potrebbe influenzare il cervello fino a due anni dopo il parto, con una riduzione della materia grigia che è visibile negli scanner cerebrali. Per chiarire questa controversia, i ricercatori della Deakin University di Victoria, in Australia, hanno condotto una meta-analisi di 20 studi che hanno esaminato il legame tra gravidanza e cognizione.

Il primo autore dell’analisi, Sasha Davies, un dottorando alla Deakin University, ha visto i risultati pubblicati nel

Revisione degli studi sul fenomeno del Baby Brain

Le analisi condotte da Davies e dai suoi colleghi hanno incluso un totale di 709 donne in gravidanza e 521 controlli non gravide. Gli studi esaminati hanno valutato la funzione cognitiva generale, definita come un insieme di processi, tra cui memoria, attenzione, funzionamento esecutivo, velocità di elaborazione e abilità verbali e visuospaziali.

Hanno anche analizzato aspetti come la memoria, l’attenzione e il funzionamento esecutivo, che si riferisce alla capacità di pianificare, passare con flessibilità da un’idea all’altra, risolvere problemi e comprendere concetti astratti. Davies e il suo team hanno scoperto che «[g] il funzionamento cognitivo, la memoria e il funzionamento esecutivo erano significativamente più poveri nelle donne incinte rispetto alle donne di controllo, in particolare durante il terzo trimestre».

«Le differenze si sviluppano principalmente durante il primo trimestre e sono coerenti con le recenti scoperte di riduzione a lungo termine del volume della materia grigia cerebrale durante la gravidanza», scrivono gli autori. I declini cognitivi sono stati osservati «tra il primo e il secondo trimestre in generale, per quanto riguarda il funzionamento cognitivo e la memoria, ma non tra il secondo e il terzo trimestre», spiegano.

Le prestazioni cognitive restano nella norma

Davies e il suo team sollecitano ulteriori approfondimenti su come questi cambiamenti cognitivi influenzino la vita quotidiana delle donne incinte, mettendo in guardia contro una frettolosa interpretazione dei risultati. «Questi risultati devono essere interpretati con cautela, soprattutto considerando che i declini erano statisticamente significativi, ma le prestazioni sono rimaste comunque all’interno dei normali intervalli di funzionamento cognitivo generale e memoria».

La coautrice dello studio, la dott.ssa Melissa Hayden, commenta i risultati, affermando: «Queste piccole riduzioni di prestazioni durante la gravidanza saranno evidenti per le donne incinte e forse anche per chi è vicino a loro, manifestandosi principalmente come piccole dimenticanze (es. dimenticare o non riuscire a prenotare appuntamenti medici). Tuttavia, spiega, «[M] o conseguenze significative (ad es., riduzione delle prestazioni lavorative o diminuzione della capacità di affrontare attività complesse) sono meno probabili.»

Ricerche Recenti e Sviluppi Futuri

Nel 2024, le ricerche sul fenomeno del baby brain continuano a evolversi. Studi recenti suggeriscono che le variazioni ormonali durante la gravidanza possono influenzare non solo la memoria, ma anche il comportamento e la reattività emotiva. Altri ricercatori stanno indagando come il supporto sociale e le tecniche di gestione dello stress possano mitigare gli effetti cognitivi negativi associati alla gravidanza.

Inoltre, sono in fase di studio interventi mirati, come la meditazione e l’esercizio fisico, per valutare se possano migliorare le funzioni cognitive durante e dopo la gravidanza. Queste scoperte potrebbero offrire nuove prospettive su come le donne possono gestire meglio i cambiamenti cognitivi e promuovere una salute mentale ottimale durante questo periodo cruciale della vita.

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