Il progesterone, un ormone naturale che può essere applicato anche come gel vaginale, si è dimostrato efficace nel ridurre il tasso di parto prematuro nelle donne con cervice corta, un fattore di rischio significativo in queste circostanze. In sostanza, il progesterone gioca un ruolo cruciale nel prolungare la gravidanza.
Recenti studi hanno dimostrato che i bambini nati da donne che hanno ricevuto trattamento con progesterone presentano una minore incidenza di sindrome da distress respiratorio, una complicazione comune nei neonati prematuri.
Il Dr. Roberto Romero, M.D., responsabile del programma per la ricerca e l’ostetricia perinatologica, afferma:
«Il nostro studio dimostra che il gel di progesterone riduce significativamente il tasso di parto pretermine prima delle 33 settimane nelle donne con una cervice corta. L’identificazione delle donne a rischio può avvenire tramite screening ecografico di routine, e una volta identificate, è possibile offrire loro un trattamento con progesterone.»
Il progesterone è naturalmente secreto dalle ovaie nelle due settimane centrali del ciclo mestruale. È stato utilizzato anche come terapia per la sindrome premestruale (PMS) e per le donne che affrontano problemi di infertilità o frequenti aborti spontanei. Durante la gravidanza, il progesterone è prodotto anche dalla placenta. In media, una donna produce circa 20-25 mg di progesterone al giorno durante il ciclo mestruale, e fino a 300-400 mg al giorno durante la gravidanza. Questo ormone è un precursore per la maggior parte degli ormoni steroidei e svolge diverse funzioni essenziali.
I neonati nati prematuramente sono ad alto rischio di mortalità e di problemi di salute e sviluppo a lungo termine. Nel 2005, si stimava che ci fossero circa 12,9 milioni di nascite premature nel mondo. Negli Stati Uniti, nel 2008, il 12,8% dei bambini è nato pretermine. I bambini nati prematuri sono esposti a un rischio aumentato di morte nel primo anno di vita e possono affrontare difficoltà respiratorie, paralisi cerebrale, problemi di apprendimento, cecità e sordità.
Il Dr. Romero sottolinea che il progesterone è un ormone naturale fondamentale per il mantenimento della gravidanza e che una cervice corta potrebbe indicare una carenza di progesterone.
Questo ormone agisce stabilizzando il rivestimento tissutale dell’utero (endometrio). Se il progesterone è assente o in quantità insufficiente, possono verificarsi sanguinamenti mestruali irregolari e abbondanti dopo periodi di amenorrea. Pertanto, il progesterone è spesso somministrato per prevenire queste irregolarità. Al contrario, se viene somministrato un bolo di progesterone una tantum o solo 5 giorni di pillole orali, la diminuzione dei livelli di progesterone può causare un’azione inversa, portando all’inizio delle mestruazioni.
Un eccesso di progesterone può provocare stanchezza e sedazione, effetti collaterali che possono risultare utili per donne con epilessia o irritabilità uterina, poiché dosi elevate di progesterone possono ridurre sia l’attività convulsiva sia le contrazioni uterine.
Il progesterone può anche promuovere la secchezza vaginale, contrastando l’effetto lubrificante degli estrogeni. Inoltre, può diminuire la quantità di mestruazioni o addirittura bloccarle, invertendo l’effetto estrogeno sulla crescita del rivestimento uterino. Se una donna ha smesso di avere le mestruazioni a causa di una pillola anticoncezionale, è importante ridurre la componente progestinica se desidera ripristinare il sanguinamento mestruale.
Per ulteriori dettagli, fai clic sul collegamento sottostante per accedere al report completo di 52 pagine.
Fonte: Wiley Online Library
Scritto da Sy Kraft, B.A.
Nuove Ricerche sul Progesterone nel 2024
Nel 2024, le ricerche sul progesterone continuano a progredire, rivelando dati interessanti sulla sua efficacia e sull’uso clinico. Un recente studio ha evidenziato che l’uso di progesterone nel primo trimestre di gravidanza potrebbe non solo ridurre il rischio di parto pretermine, ma anche migliorare gli esiti neonatali complessivi.
Inoltre, un’analisi condotta su un campione di donne con storia di aborti spontanei ha dimostrato che il trattamento con progesterone ha portato a un tasso di successo significativamente maggiore nel portare a termine la gravidanza.
Le statistiche attuali suggeriscono che il 30% delle donne che ricevono progesterone nei primi stadi della gravidanza riportano una riduzione dei tassi di aborto, un dato che non può essere trascurato.
Questi risultati non solo rinforzano l’importanza del progesterone nella pratica clinica, ma aprono anche nuove strade per la ricerca futura. Con una maggiore comprensione del ruolo di questo ormone, i medici possono fornire trattamenti più mirati e personalizzati, migliorando così le possibilità di una gravidanza sana e di un parto a termine.