Scienziati in Svezia hanno scoperto che alcuni peptidi sono in grado di uccidere il lievito Malassezia sympodialis, responsabile di disturbi della pelle come eczema atopico, eczema seborroico e forfora, senza danneggiare le cellule della pelle sane. Anche se sono necessari ulteriori studi per chiarire i meccanismi alla base di questa scoperta, gli esperti nutrono speranze che ciò possa portare a nuove opzioni terapeutiche per queste condizioni cutanee debilitanti.
Lo studio è stato condotto da Tina Holm e dai suoi colleghi dell’Università di Stoccolma e del Karolinska Institute, ed è stato pubblicato nella rivista «Letters in Applied Microbiology» il 21 novembre.
Holm ha dichiarato alla stampa:
«Restano da risolvere molte domande prima che questi peptidi possano essere utilizzati negli esseri umani, tuttavia la loro sorprendente capacità di essere tossici per il lievito a basse concentrazioni, risparmiando le cellule umane, li rende estremamente promettenti come agenti antifungini. Speriamo che in futuro questi peptidi possano alleviare i sintomi dei pazienti affetti da eczema atopico, migliorando significativamente la loro qualità di vita.»
L’eczema atopico si presenta come un’infiammazione della pelle che va da lieve a severa, caratterizzata da secchezza, prurito e desquamazione. Questo disturbo di solito ha inizio durante l’infanzia e può essere soggetto a riacutizzazioni. Non è raro: per esempio, nel Regno Unito, circa il 20% dei bambini ne è colpito. Sebbene spesso si risolva con l’adolescenza, circa il 7% degli adulti continuerà a soffrirne per il resto della vita.
Inoltre, l’eczema atopico è in aumento, e mentre non conosciamo le cause esatte né una cura definitiva, è noto che uno dei principali fattori scatenanti è il lievito M. sympodialis, uno dei microrganismi cutanei più comuni sia nelle persone sane che in quelle che soffrono di eczema. Di solito, la nostra barriera cutanea impedisce al lievito di causare infezioni; tuttavia, nelle persone con eczema, la barriera è spesso compromessa o addirittura rotta, consentendo al lievito di causare infezioni e aggravare i sintomi.
Per il loro studio, Holm e i suoi colleghi hanno analizzato la capacità di 21 diversi peptidi antimicrobici e peptidi penetranti di inibire la crescita di M. sympodialis.
I peptidi sono piccole proteine, composte dagli stessi mattoni delle proteine più grandi, ma di dimensioni ridotte.
I peptidi antimicrobici (AMP) sono antibiotici naturali che possono uccidere una varietà di microrganismi, inclusi lieviti, batteri, funghi e virus. I peptidi che penetrano nelle cellule (CPP) sono spesso oggetto di studio da parte delle aziende farmaceutiche in cerca di nuove modalità per i farmaci, poiché hanno la capacità di attraversare le membrane cellulari, anche se i meccanismi di questa capacità non sono ancora del tutto chiari.
I ricercatori hanno somministrato i peptidi su colonie di M. sympodialis in coltura su lastre di vetro, per valutare la loro attività antifungina. Hanno anche trattato le cellule della pelle umana, i cheratinociti, con i peptidi per valutare eventuali danni potenziali.
Hanno scoperto che sei (cinque CPP e un AMP) dei 21 peptidi testati sono stati in grado di uccidere il lievito senza danneggiare le membrane dei cheratinociti.
I ricercatori hanno concluso che:
«A nostra conoscenza, questa è la prima volta che i peptidi sono stati identificati come agenti antifungini contro M. sympodialis. Ci sono ottime opportunità per approfondire il meccanismo d’azione.»
Prospettive Future
Recenti studi hanno dimostrato un crescente interesse per l’uso dei peptidi antimicrobici come potenziali trattamenti per l’eczema atopico. Nel 2024, sono stati pubblicati dati che evidenziano i benefici di terapie combinate che integrano peptidi con altri agenti topici, aumentando l’efficacia e riducendo gli effetti collaterali. Un lavoro condotto presso un importante centro di ricerca dermatologica ha mostrato che l’applicazione di peptidi antimicrobici ha portato a una riduzione significativa della gravità dei sintomi in pazienti affetti da eczema, con un miglioramento della qualità della vita.
Inoltre, la ricerca continua a esplorare l’uso di peptidi in formulazioni innovative, come spray e creme, che potrebbero rendere il trattamento più accessibile e facile da usare. Con ulteriori studi, potremmo vedere l’emergere di nuovi approcci terapeutici che sfruttano la potenza dei peptidi per affrontare non solo l’eczema atopico, ma anche altre patologie cutanee correlate.
Queste scoperte potrebbero rappresentare un importante passo avanti nella lotta contro le malattie della pelle, offrendo ai pazienti nuove speranze e opzioni di trattamento più efficaci.