Quella prima tazza di caffè è pura felicità per chi ha bisogno della sua dose di caffeina mattutina, sia che venga preparata con latte, zucchero o semplicemente nera. Ma che dire di una spruzzata di micotossine? Un nuovo studio evidenzia la presenza di questi metaboliti tossici prodotti dai funghi in campioni di caffè commerciali, sollevando preoccupazioni sui potenziali rischi per la salute pubblica.
Lo studio – condotto dalla Dr.ssa Emilia Ferrer dell’Università di Valencia in Spagna – è stato pubblicato su una rivista scientifica di rilevanza internazionale.
La Dr.ssa Ferrer e i suoi colleghi spiegano che le micotossine sono composti tossici prodotti da funghi filamentosi – come Aspergillus e Fusarium – che possono causare gravi problemi di salute. Questi composti sono noti per le loro proprietà cancerogene e per la loro capacità di influenzare negativamente il sistema ormonale e immunitario.
Le micotossicosi rappresentano l’effetto tossico delle micotossine sulla salute umana e animale. L’esposizione a questi composti avviene principalmente attraverso l’ingestione, ma può anche avvenire tramite la pelle o l’inalazione.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’interesse generale per le micotossine è emerso nel 1960, quando la malattia del tacchino X – una forma di micotossicosi legata all’alimentazione animale – si manifestò in animali da allevamento in Inghilterra.
Da quel momento, è stato dimostrato che queste tossine sono epatocarcinogene – agenti in grado di causare il cancro al fegato – portando a ricerche più approfondite sulle micotossine.
La presenza di queste tossine in cereali, noci e altri prodotti suscettibili alla muffa è influenzata da fattori ambientali, come temperatura, umidità e quantità di pioggia durante i cicli di raccolta.
Poiché la presenza di micotossine negli alimenti e nei mangimi non può essere completamente evitata, la regolamentazione consente una piccola quantità di queste tossine nei prodotti alimentari.
Nel recente studio, i ricercatori hanno utilizzato una metodologia chiamata cromatografia liquida-spettrometria di massa tandem (LC-MS/MS), che accoppia una tecnica di separazione molecolare con una tecnica analitica per identificare accuratamente le molecole in base al loro peso.
Cinque campioni superano i livelli consentiti
Il Dr. Ferrer e il suo team hanno analizzato 100 campioni di caffè venduti nei supermercati spagnoli per confermare la presenza di micotossine.
Hanno trovato fumonisine, aflatossine, tricoteceni e micotossine emergenti in concentrazioni variabili tra 0,10 e 3,570 μg/kg. Inoltre, cinque campioni contenevano ocratossina A in quantità superiori ai livelli massimi consentiti.
«L’unica micotossina regolamentata è l’ocratossina A», afferma la Dr.ssa Ferrer. «Abbiamo trovato basse concentrazioni di questa micotossina nei campioni di caffè, ma cinque di essi hanno superato i limiti consentiti.»
L’ocratossina A è stata associata a nefropatia e tumori dell’urotelio nell’uomo, e per questo motivo la legislazione europea ha fissato un livello massimo consentito di 5 μg/kg per il caffè torrefatto o macinato e 10 μg/kg per il caffè solubile o istantaneo.
I ricercatori hanno osservato che i cinque campioni che superavano questo limite includevano due campioni di caffè decaffeinato (6,20 e 9,30 μg/kg), due campioni di capsule di caffè contenenti caffeina (6,91 e 11,43 μg/kg) e una capsula di caffè decaffeinato (32,40 μg/kg).
‘Il controllo rigoroso del cibo è di notevole importanza’
Sebbene la capsula di caffè decaffeinato abbia superato il limite di sei volte, i ricercatori affermano che i risultati non sono «allarmanti». Tuttavia, raccomandano una valutazione del rischio per la salute pubblica relativa all’esposizione alle micotossine presenti nel caffè.
Commentando i risultati, la Dr.ssa Ferrer sottolinea:
«Manca una legislazione sul caffè riguardante le altre micotossine rilevate, i loro effetti tossici e i valori di concentrazione ottenuti, il che rende necessario prestare particolare attenzione a questi contaminanti presenti in un prodotto così ampiamente consumato.»
I ricercatori stanno attualmente esaminando le possibili riduzioni o interazioni delle micotossine con componenti del caffè e altri prodotti alimentari, poiché non tutti reagiscono allo stesso modo. Questa ricerca include anche gli effetti delle diverse tecnologie di trattamento del caffè, tenendo conto di tempo e temperatura.
L’OMS afferma che, considerando i modelli commerciali attuali, le micotossicosi derivanti da alimenti contaminati – sia coltivati localmente che importati – possono verificarsi in paesi sia in via di sviluppo che sviluppati.
«Un rigoroso controllo degli alimenti e dei mangimi, insieme a misure adeguate di sanità pubblica, è quindi fondamentale per ridurre i rischi per la salute umana e animale», aggiunge l’organizzazione.
Nonostante i rischi associati alle micotossine nel caffè, sono stati condotti numerosi studi che evidenziano i benefici per la salute del caffè, tra cui una maggiore sopravvivenza per i pazienti affetti da cancro del colon e un ridotto rischio di melanoma.
Nuove Ricerche e Prospettive
Le recenti scoperte nel campo della tossicologia alimentare hanno portato a una crescente attenzione sulle micotossine e sui loro effetti a lungo termine sulla salute. Alcuni studi recenti suggeriscono che il monitoraggio regolare delle micotossine negli alimenti potrebbe essere essenziale per prevenire gravi problemi di salute pubblica. È fondamentale che i consumatori siano informati e consapevoli dei potenziali rischi associati al consumo di caffè contaminato.
Inoltre, nuove tecniche di lavorazione del caffè stanno emergendo, mirate a ridurre la contaminazione da micotossine senza compromettere il sapore e la qualità del prodotto finale. Queste innovazioni potrebbero rappresentare un passo avanti significativo nella lotta contro le micotossine nel caffè, rendendolo più sicuro per i consumatori.
In conclusione, è evidente che, mentre il caffè può offrire numerosi benefici per la salute, è essenziale prestare attenzione alla qualità e alla sicurezza dei prodotti che consumiamo. La ricerca continua a svolgere un ruolo cruciale nel far luce su questi problemi e nel fornire soluzioni pratiche per migliorare la salute pubblica.