Influenza dell’Uomo: Mito o Realtà? La Scienza Risponde

Il fenomeno dell'»influenza dell’uomo» esiste da decenni. Ma questa condizione è solo un mito urbano, o la scienza la sostiene? Una nuova ricerca si propone di indagare a fondo.

uomo con influenza, che mostra segni di malessere

L’influenza dell’uomo si definisce come una «condizione condivisa da tutti i maschi in cui una malattia comune (di solito un lieve raffreddore) viene presentata dal paziente come pericolosa per la vita».

Avere una fidanzata sembra aggravare il disturbo, secondo il Dizionario Urbano: «Quando il paziente è il tuo ragazzo, mostrerà i sintomi standard (come un enorme desiderio di compassione) e contemporaneamente rifiuterà tutti gli sforzi che fai per placarlo».

In effetti, il genere gioca un ruolo cruciale nello sviluppo della malattia. Sembra che le donne non siano solo immuni dall’influenza dell’uomo, ma vederne i sintomi nel sesso opposto spesso le fa sentire esasperate.

Date le ulteriori pressioni delle nozioni patriarcali di mascolinità, le donne si scagliano contro gli uomini, deridendo i loro sintomi e respingendoli come fabbricazione. Usando la loro stessa forma di battute sessiste, le donne spesso si riferiscono a questi uomini come «maghi» o «piagnoni».

Ma cosa succede se la società è stata ingiusta verso gli uomini con l’influenza dell’uomo da sempre? E se le nostre nozioni preconcette su cosa significhi «prenderlo come un uomo» hanno ostacolato la comprensione della malattia e la valutazione delle prove scientifiche?

Una nuova ricerca mira a correggere questa ingiustizia. Il Dr. Kyle Sue, professore assistente clinico presso la Memorial University di Terranova in Canada, ha deciso di rivedere gli studi esistenti per stabilire se gli uomini stiano semplicemente esagerando i loro sintomi o se siano realmente immunologicamente inferiori alle donne.

I risultati del Dr. Sue sono stati pubblicati nell’edizione natalizia di una rivista scientifica. Come scrive nel nuovo documento, «[D] eeming sintomi virali respiratori maschili come ‘esagerato’ senza prove scientifiche rigorose, potrebbe avere importanti implicazioni per gli uomini, compresa la fornitura insufficiente di cure».

Il Sistema Immunitario Femminile Potrebbe Essere Più Forte

Utilizzando database medici come PubMed / Medline e Cochrane, il Dr. Sue ha esaminato una serie di studi sui topi e prove epidemiologiche.

Ha scoperto che gli uomini adulti non solo hanno maggiori probabilità di essere ricoverati in ospedale con l’influenza, ma anche i tassi di «decessi associati all’influenza» sono più alti negli uomini rispetto alle donne della stessa età.

Significativamente, queste associazioni erano forti indipendentemente dalle condizioni di base come malattie cardiache, cancro, malattie croniche dell’apparato respiratorio o malattie renali.

Ulteriori studi hanno suggerito che gli uomini sono più inclini alle malattie respiratorie acute, oltre ad essere «più suscettibili alle complicanze» e ad avere un più alto tasso di mortalità.

Il Dr. Sue ha anche evidenziato un numero di studi sui topi che hanno scoperto che il sistema immunitario femminile è più attivo di quello maschile. Ciò ha portato i ricercatori a credere che gli ormoni sessuali possano influenzare i risultati dell’influenza e studi in vivo sugli animali sembrano supportare questa ipotesi.

Inoltre, uno studio citato dal Dr. Sue ha dimostrato che gli uomini con livelli di testosterone più alti mostrano una risposta immunitaria inferiore ai vaccini influenzali, suggerendo che il testosterone possa avere un ruolo immunosoppressore.

Il Concetto di Influenza dell’Uomo Può Essere Ingiusto

Come nota il Dr. Sue, fino ad ora, «nessuna revisione scientifica ha esaminato se il termine ‘influenza dell’uomo’ sia definito in modo appropriato o sia semplicemente un termine peggiorativo radicato senza basi scientifiche».

Tuttavia, avverte che è necessaria una ricerca di qualità, perché «rimane incerto se le quantità virali, la risposta immunitaria, i sintomi e il tempo di recupero possano essere influenzati dalle condizioni ambientali».

Alla luce delle evidenze, il Dr. Sue conclude che il concetto di influenza dell’uomo potrebbe essere un mito – e dannoso in questo.

«Il concetto di influenza dell’uomo, come comunemente definito, è potenzialmente ingiusto: gli uomini potrebbero non esagerare i sintomi ma avere risposte immunitarie più deboli ai virus respiratori, portando a una maggiore morbilità e mortalità rispetto a quanto osservato nelle donne».

Dr. Kyle Sue

In altre parole, ci sono numerosi studi scientifici che suggeriscono che gli uomini non sono «maghi». Piuttosto, possono avere un sistema immunitario più debole che semplicemente li fa rispondere in modo diverso alla malattia.

Oltre alle barzellette, potrebbe bien darsi che le nostre opinioni sessiste ci abbiano impedito di vedere le prove scientifiche che ci sono sempre state. Ora, se solo potessimo applicare lo stesso paradigma illuminato alla sindrome premestruale delle donne e ai loro dolorosi crampi mestruali, il mondo sarebbe un posto migliore, più uguale per genere.

Nuove Prospettive sulla Salute Maschile (2024)

Negli ultimi anni, la ricerca si è concentrata sempre più sulla salute maschile e sulla comprensione delle differenze biologiche nella risposta alle malattie. Studi recenti hanno evidenziato che la salute mentale gioca un ruolo cruciale nella percezione e nella gestione dei sintomi influenzali tra gli uomini. Ad esempio, stress e ansia possono amplificare la percezione del dolore e dei sintomi, rendendo la malattia apparente più grave di quanto non sia in realtà.

Inoltre, un’analisi meta-analitica del 2023 ha suggerito che il supporto sociale e le reti di sostegno possono essere determinanti nel migliorare la risposta degli uomini alle malattie comuni. Le campagne di sensibilizzazione mirate a destigmatizzare l’espressione dei sintomi possono contribuire a un approccio più equilibrato e informato alla salute maschile.

Infine, è fondamentale continuare a esplorare le implicazioni delle differenze biologiche e sociali nella salute. Le future ricerche dovrebbero concentrarsi su come le norme culturali influenzino non solo la percezione, ma anche l’effettivo trattamento e la prevenzione delle malattie negli uomini. Questo approccio integrato potrebbe portare a una migliore comprensione delle patologie legate al genere e a strategie di intervento più efficaci.

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