Allattamento al Seno e Riduzione del Rischio di Cancro al Seno

Una revisione delle più recenti ricerche scientifiche sul cancro al seno mostra che esistono prove evidenti che l’allattamento al seno può ridurre il rischio di cancro al seno in premenopausa e postmenopausale.

Donna che allatta al seno il suo bambino

Una relazione sulla revisione, dell’American Institute for Cancer Research (AICR) e del World Cancer Research Fund (WCRF), è stata pubblicata questa settimana in occasione della Settimana mondiale per l’allattamento al seno.

Il rapporto offre diverse possibili spiegazioni su come l’allattamento al seno riduce il rischio di cancro al seno. Una ragione è che i ritardi nell’allattamento quando le donne iniziano di nuovo le mestruazioni dopo il parto. Questo riduce l’esposizione per tutta la vita a ormoni come gli estrogeni, che sono collegati ad un aumentato rischio di cancro al seno.

Un altro modo in cui l’allattamento al seno può ridurre il rischio di cancro al seno è che, dopo l’allattamento, la mammella getta un sacco di tessuto durante il quale può anche liberarsi di cellule con DNA danneggiato, che può provocare il cancro.

Il rapporto suggerisce anche che l’allattamento può cambiare l’espressione dei geni nelle cellule del seno in un modo che esercita un «impatto duraturo» sul rischio di sviluppo del cancro.

‘Esclusivo allattamento al seno per 6 mesi’

Il cancro al seno è una malattia che si sviluppa quando le cellule anormali del seno iniziano a moltiplicarsi e formano un tumore. Anche se gli uomini possono anche ottenere il cancro al seno, la malattia si verifica quasi sempre nelle donne.

Negli Stati Uniti, il cancro al seno è il tumore più comune nelle donne, senza contare il cancro della pelle.

Nel 2014, 236.968 donne e 2.141 uomini residenti negli Stati Uniti hanno scoperto di avere un cancro al seno. In quell’anno morirono 41.211 donne e 465 uomini.

Il nuovo rapporto ha esaminato 18 studi sull’allattamento e l’allattamento al seno. Dal 13 che ha valutato l’effetto della lunghezza dell’allattamento al seno, il rapporto rileva che per ogni 5 mesi di durata dell’allattamento al seno, c’è un rischio inferiore al 2% di cancro al seno.

In linea con altre agenzie come l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’AICR raccomanda che i bambini vengano allattati esclusivamente per un massimo di 6 mesi prima di introdurre altri alimenti. Non solo il latte materno fornisce ai bambini nutrienti essenziali, ma aumenta anche il loro sistema immunitario e aiuta a proteggerli dalle infezioni e dall’asma.

Un recente rapporto dei Centers for Disease Prevention and Control (CDC) sulle pratiche di allattamento al seno negli Stati Uniti suggerisce che mentre i tassi di allattamento continuano a salire, le raccomandazioni su quanto a lungo allattare e quando introdurre altri alimenti non sono soddisfatte.

Il rapporto del CDC mostra che tra i bambini nati nel 2013, la grande maggioranza (81,1 percento) ha iniziato l’allattamento al seno, suggerendo che la maggior parte delle madri negli Stati Uniti desiderava allattare e provare a farlo. Ma quando avevano 6 mesi, solo circa la metà (51,8%) dei bambini stava ancora allattando al seno.

Altri fattori di rischio

Il rapporto AICR e WCRF trova anche prove evidenti che suggeriscono che essere sovrappeso e trasportare grasso corporeo in eccesso può aumentare il rischio di sviluppare il cancro al seno dopo la menopausa. D’altra parte, il grasso corporeo riduce il rischio di sviluppare un tumore al seno prima della menopausa.

In termini di altri fattori legati allo stile di vita, il rapporto rileva che sia per i tumori della mammella pre- e postmenopausale vi sono forti prove che il consumo di alcol aumenta il rischio, mentre un esercizio vigoroso lo riduce. Rileva inoltre che un’attività fisica moderata riduce il rischio di cancro al seno in postmenopausa.

L’AICR stima che un terzo dei tumori al seno negli Stati Uniti potrebbe essere prevenuto evitando l’alcol, essendo più fisicamente attivi e mantenendo un peso sano.

Il rapporto suggerisce anche che i bambini allattati al seno hanno meno probabilità di ingrassare quando crescono. Questo dà loro un buon inizio di vita, in quanto il sovrappeso e l’obesità negli adulti aumenta il rischio di sviluppare 11 tumori comuni, secondo la ricerca AICR.

«Non è sempre possibile per le mamme allattare al seno, ma per coloro che possono farlo, sappi che l’allattamento al seno può offrire protezione dal cancro sia per la madre che per il bambino».

Alice Bender, AICR Director of Nutrition Programs

Gli autori notano anche che in futuro, si spera che le prove saranno più specifiche sui sottotipi di cancro, come si presentano e come si relazionano ai fattori di rischio. La più recente ricerca sul cancro al seno sta iniziando a identificare i sottotipi in base alla natura molecolare della malattia, con diversi esiti clinici.

Come concludono gli autori, «conclusioni definitive sulle associazioni causali probabili per i sottotipi di cancro con una caratterizzazione molecolare più dettagliata dovranno attendere migliori dati epidemiologici.»

Nuove Ricerche e Prospettive per il Futuro

Recenti studi del 2024 hanno rivelato che l’allattamento al seno non solo ha effetti protettivi, ma può anche influenzare positivamente la salute psicologica della madre, contribuendo a ridurre ansia e depressione post-partum. È stato dimostrato che le madri che allattano hanno livelli più elevati di ossitocina, un ormone che favorisce il legame madre-figlio e il benessere emotivo.

Inoltre, i dati epidemiologici più recenti hanno evidenziato un significativo aumento del tasso di sopravvivenza per le donne che allattano, legato a una diagnosi precoce e a un trattamento tempestivo del cancro al seno. Le donne che allattano regolarmente mostrano anche un miglioramento nella risposta immunitaria, il che può essere cruciale nel combattere la malattia.

Infine, studi recenti suggeriscono che l’allattamento al seno può essere associato a una diminuzione dell’incidenza di altri tipi di cancro, come quello ovarico, aggiungendo un ulteriore livello di protezione per le madri. La continua ricerca in questo campo è fondamentale per sviluppare strategie preventive più efficaci e promuovere pratiche di allattamento che possano salvare vite.

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