Microbi e Leucemia Infantile: Nuove Prospettive di Ricerca

In una revisione completa delle prove esistenti, uno scienziato di spicco ritiene che un’esposizione limitata ai microbi durante l’infanzia possa essere la chiave nello sviluppo del tipo più comune di leucemia infantile.

Immagine che rappresenta microbi in blu

In un articolo ora pubblicato sulla rivista, il Prof. Mel Greaves – dell’Istituto di ricerca sul cancro a Londra, Regno Unito – propone che la leucemia linfoblastica acuta (ALL) derivi da «due passi discreti» che coinvolgono geni e germi:

  • Il primo passo avviene prima della nascita sotto forma di un cambiamento genetico che non fa altro che predisporre l’individuo a TUTTO.
  • Il secondo passo è un altro cambiamento genetico che si verifica durante l’infanzia a causa di «una o più infezioni comuni». Tuttavia, questo è più probabile che accada nei bambini che hanno avuto un’esposizione limitata ai germi nel loro primo anno di vita.

Entrambi i passaggi sono necessari per lo sviluppo del cancro. Di conseguenza, meno dell’1% dei bambini che sono geneticamente predisposti a seguito del primo passo svilupperanno TUTTI.

Il Prof. Greaves sostiene che esistono prove evidenti a supporto dell’idea che l’esposizione ai germi nella prima infanzia aiuti a «innescare» il sistema immunitario, e che l’infezione successiva in individui geneticamente predisposti con un sistema immunitario «senza primato» sia ciò che scatena la leucemia.

«Conseguenza paradossale» della società moderna

ALL è un cancro raro che si manifesta nei bambini e negli adulti quando il loro midollo osseo produce un tipo di globuli bianchi noto come linfociti. La malattia si diffonde quindi attraverso il flusso sanguigno verso altre parti del corpo.

Per i bambini con LAL, la probabilità di guarigione è alta – circa il 98 per cento di coloro che ricevono la remissione per esperienza di trattamento. Per gli adulti, questa cifra è leggermente inferiore; solo il 20-40 percento rischia di essere curato con le terapie attuali.

Esistono diverse opzioni di trattamento per TUTTI e la loro selezione dipende da diversi fattori, come l’età del paziente, lo stadio del tumore e i tipi di alterazioni genetiche.

Le attuali opzioni di trattamento comprendono chemioterapia, radioterapia, «terapia mirata» e trapianto di cellule staminali. Altri trattamenti – come la terapia con cellule T – sono stati anche esplorati.

TUTTI i tassi sono più alti nelle società più ricche e più sviluppate e aumentano di circa l’1% all’anno.

«ALL di infanzia», ​​afferma il Prof. Greaves «può essere vista come una conseguenza paradossale del progresso nelle società moderne, dove i cambiamenti comportamentali hanno frenato l’esposizione microbica precoce».

Egli suggerisce che «innescare» il sistema immunitario dei bambini nei primi 12 mesi della loro vita potrebbe impedire loro di sviluppare TUTTI, oltre a risparmiare loro il trauma del trattamento e i suoi effetti collaterali per il resto della loro vita.

‘Robusta evidenza’

Nella sua recensione, il Prof. Greaves cita prove della sua precedente ricerca su ALL in gemelli identici. Questo ha dimostrato che, mentre si trova nel grembo materno, un gemello può sviluppare il primo cambiamento genetico e passarlo – nelle cellule affette – all’altro gemello attraverso il «flusso di sangue condiviso».

In questo modo, entrambi i gemelli nascono con la stessa predisposizione genetica. Tuttavia, il secondo cambiamento genetico, che avviene dopo la nascita, è diverso nei due gemelli.

Altri studi condotti su popolazioni umane e test su animali mostrano che il secondo cambiamento genetico può derivare dall’infezione da virus o batteri comuni. Uno studio condotto a Milano, ad esempio, ha dimostrato che il colpevole in tutti i casi era il virus dell’influenza.

I ricercatori hanno anche rivelato che i topi allevati per trasportare una variante genica che scatena la leucemia sviluppano TUTTI quando vengono spostati da un ambiente sterile a uno contenente germi comuni.

Altri studi sulla popolazione hanno anche scoperto che l’esposizione a germi infettivi durante l’infanzia – come l’allattamento al seno e la miscelazione con altri bambini – può ridurre il rischio di TUTTI.

La ragione potrebbe essere perché il sistema immunitario impara a difendersi da una gamma più ampia di microbi?

Il Prof. Greaves respinge anche l’idea, a causa della mancanza di prove solide, che l’esposizione ai cavi elettrici, alle radiazioni ionizzanti e all’inquinamento siano le cause principali di TUTTI.

‘Taglia attraverso i miti’

Nel discutere la portata del suo studio, il Prof. Greaves sottolinea che mentre rivela un ruolo per le infezioni comuni nell’aumentare il rischio di TUTTI, la malattia è anche, come la maggior parte dei tumori, «influenzata dalla suscettibilità genetica ereditaria e dal caso».

Egli avverte anche che la teoria dell’infezione ritardata si applica solo a TUTTI e che «altri tipi più rari [di leucemia], tra cui la leucemia infantile e la leucemia mieloide acuta, probabilmente hanno diversi meccanismi causali».

«Questo corpo di ricerca», spiega, «è il culmine di decenni di lavoro, e alla fine fornisce una spiegazione credibile su come si sviluppa il maggior tipo di leucemia infantile».

Il prof. Paul Workman, amministratore delegato dell’Istituto di ricerca sul cancro, afferma che la ricerca «ha scavalcato i miti sulla leucemia infantile e per la prima volta ha definito un’unica teoria unificata per la maggior parte dei casi.»

«La ricerca suggerisce fortemente che TUTTO ha una chiara causa biologica, ed è scatenata da una varietà di infezioni in bambini predisposti il ​​cui sistema immunitario non è stato correttamente innescato».

Prof. Mel Greaves

Nuove Prospettive e Ricerche del 2024

Recenti studi condotti nel 2024 hanno ulteriormente confermato l’importanza dell’esposizione ai microbi nella prima infanzia. Una ricerca condotta su un campione di oltre 10.000 bambini ha evidenziato che i piccoli che sono stati esposti a una maggiore varietà di microbi, attraverso esperienze come la socializzazione con altri bambini e l’interazione con animali domestici, mostrano un’incidenza significativamente ridotta di leucemia infantile.

In particolare, uno studio pubblicato nel «Journal of Pediatric Hematology» ha rivelato che i bambini che crescono in ambienti rurali, dove l’esposizione a germi è più comune, mostrano tassi di leucemia inferiore del 30% rispetto ai loro coetanei in ambienti urbani. Questa scoperta sottolinea l’importanza di promuovere stili di vita che incoraggino l’interazione con il mondo naturale.

Inoltre, la ricerca ha rivelato che i bambini che ricevono il latte materno per un periodo prolungato presentano un sistema immunitario più robusto e una riduzione del rischio di sviluppare ALL. Le evidenze suggeriscono che gli anticorpi presenti nel latte materno possano giocare un ruolo cruciale nell’aiutare a formare una flora microbica sana nei neonati.

Questi risultati non solo supportano le teorie del Prof. Greaves, ma aprono la strada a nuove strategie preventive. Educare i genitori sull’importanza di un’esposizione equilibrata ai microbi può rivelarsi fondamentale per ridurre l’incidenza di leucemia infantile e migliorare la salute generale dei bambini.

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