Un nuovo studio svedese ha rivelato che l’herpes genitale può nascondersi più di quanto si pensasse. Non avere conferme visive della malattia sessualmente trasmissibile non significa necessariamente che si sia esenti da infezioni. Nello studio, solo quattro pazienti su dieci con herpes genitale erano consapevoli della loro condizione, e un terzo di loro non si rendeva conto di essere stati infettati, anche dopo manifestazioni di sintomi tipici durante una visita di controllo.
Matilda Berntsson ha presentato i risultati e ha dichiarato:
«1.014 pazienti che hanno frequentato le cliniche di salute sessuale, la clinica per la pelle dell’Ospedale Sahlgrenska e la clinica Sesam sono stati testati per il virus dell’herpes simplex di tipo 2. La presenza di anticorpi nel sangue indica che una persona è infettata dal virus. La nostra percezione che l’herpes genitale sia comune e che la maggior parte delle persone infette non ne sia consapevole è confermata dai dati. Sintomi genitali ricorrenti e non specifici potrebbero essere segni di herpes non diagnosticato, facilmente rilevabile tramite un semplice test dal medico. «
Se hai preoccupazioni, non aspettare che compaiano piaghe aperte o altri sintomi visibili: fai un controllo.
L’herpes genitale, causato dal virus dell’herpes simplex di tipo 2, si diffonde attraverso il contatto sessuale e oltre 500 milioni di persone nel mondo convivono con questa condizione. Nelle popolazioni occidentali, il 10-30% della popolazione è portatore del virus, rendendolo una delle infezioni sessualmente trasmissibili più diffuse.
Il virus provoca piaghe e vesciche dolorose nell’area genitale e, in rari casi, può causare gravi infezioni nel cervello e nel midollo spinale. L’infezione è permanente, e attualmente non esistono cure o vaccini per l’herpes genitale. È importante notare che il virus Herpes simplex di tipo 1, di solito associato all’herpes orale, può anche infettare i genitali, ma tende a non causare recidive.
Berntsson continua:
«Se i sintomi e/o i risultati suggeriscono la presenza di herpes, ci sono metodi efficaci per testare la condizione. I sintomi acuti possono essere trattati con farmaci che alleviano il disagio, e un trattamento preventivo quotidiano può essere raccomandato durante i periodi di frequenti recidive.»
Un articolo correlato pubblicato sul Journal of the American Medical Association, scritto da Anna Wald, M.D., M.P.H., dell’Università di Washington e Fred Hutchinson Cancer Research Center, Seattle, aggiunge:
«I nostri risultati suggeriscono che la gestione delle ‘migliori pratiche’ per le persone infettate da HSV-2 che apprendono della loro condizione attraverso test sierologici dovrebbe includere una guida anticipatoria sui sintomi genitali e una consulenza sul potenziale di trasmissione. Questo è un problema sia per la gestione del paziente che per la salute pubblica. La preoccupazione principale di molte persone sieropositive per HSV-2 è il rischio di trasmissione ai partner sessuali; nella nostra esperienza, questa è la fonte principale di angoscia nei pazienti con herpes genitale.»
Wald conclude con le migliori pratiche per prevenire la trasmissione:
«L’uso del preservativo, la terapia quotidiana con valacyclovir e la divulgazione del sierotipo HSV-2 possono ridurre il rischio di trasmissione di circa la metà. Tuttavia, questi approcci raggiungono solo una piccola parte della popolazione e non hanno avuto un impatto significativo sulla sieroprevalenza di HSV-2. Uno dei motivi per cui questo effetto è limitato è che poche persone conoscono la loro infezione genitale da HSV-2 e i test sierologici, sebbene disponibili, sono raccomandati solo in situazioni specifiche. È necessaria una discussione più approfondita sui programmi di controllo per HSV-2 negli Stati Uniti.»
Fonti: Comunicato stampa e ufficiale dell’American Medical Association
Scritto da Sy Kraft
Nuove Scoperte sull’Herpes Genitale nel 2024
Nel 2024, la comunità scientifica ha continuato a approfondire la comprensione dell’herpes genitale. Recenti studi hanno evidenziato l’importanza della diagnosi precoce e della sensibilizzazione per ridurre la trasmissione del virus. Secondo i dati più recenti, le campagne di educazione sanitaria stanno aumentando la consapevolezza riguardo all’herpes genitale, ma resta un’area critica di intervento.
Un’indagine condotta su un campione di popolazione ha rivelato che il 60% delle persone non conosce i sintomi dell’herpes genitale, il che evidenzia la necessità di una maggiore informazione.
Inoltre, recenti ricerche suggeriscono che l’uso di terapie antivirali quotidiane non solo riduce la frequenza delle recidive, ma può anche diminuire la carica virale nel fluido seminale, contribuendo a una minore probabilità di trasmissione al partner.
In conclusione, la lotta contro l’herpes genitale richiede un approccio multidisciplinare che coinvolga l’educazione, la diagnosi tempestiva e il trattamento adeguato per migliorare la qualità della vita delle persone affette e ridurre la diffusione della malattia.