L’herpes zoster, conosciuto anche come fuoco di Sant’Antonio, è correlato a un incremento nei tassi di eventi cardiovascolari acuti, come ictus ischemico e infarto del miocardio, secondo recenti ricerche.
Questo virus comune colpisce ogni anno circa un milione di americani, portando a conseguenze potenzialmente gravi.
L’herpes zoster è causato dallo stesso virus della varicella. Dopo aver contratto la varicella, il virus rimane latente nel corpo e, dopo molti anni, può riattivarsi, causando l’herpes zoster. Questo disturbo si manifesta con un rash cutaneo doloroso e vescicoso e può portare a un dolore persistente e debilitante, noto come nevralgia post-erpetica (PHN).
Sebbene l’herpes zoster possa manifestarsi a qualsiasi età, è più comune nelle persone sopra i 60 anni, in chi ha avuto la varicella prima dell’età di un anno e in coloro che presentano un sistema immunitario compromesso.
Una persona che entra in contatto diretto con l’eruzione di herpes zoster e non ha mai avuto né la varicella né il vaccino può sviluppare la varicella, ma non l’herpes zoster. È importante notare che la varicella può manifestarsi in forme così lievi che le persone non se ne accorgono, ma questo potrebbe portare successivamente allo sviluppo di herpes zoster.
Le motivazioni per cui il virus torna attivo non sono ancora completamente comprese.
Aumento del rischio cardiovascolare dopo l’herpes zoster
Le malattie cardiovascolari acute (CVD), inclusi ictus ischemico e infarto del miocardio (MI), rappresentano le principali cause di morbilità e mortalità negli Stati Uniti. È fondamentale una comprensione più profonda delle cause di queste malattie e delle strategie per prevenirle.
Fatti veloci sull’herpes zoster
- Quasi 1 persona su 3 negli Stati Uniti avrà un fuoco di Sant’Antonio nel corso della vita.
- Il 20% di questi svilupperà PHN e tra l’1 e il 4% necessiterà di ospedalizzazione.
- Negli Stati Uniti, si registrano circa 96 decessi all’anno legati all’herpes zoster.
Scopri di più sul fuoco di Sant’Antonio.
Si ritiene che le infezioni acute possano contribuire a malattie cardiovascolari a causa della disfunzione nei vasi sanguigni, dove le placche possono rompersi nelle pareti delle arterie, aumentando il rischio di formazione di coaguli di sangue.
Nel 2006, è stato introdotto un programma di vaccinazione mirato per le persone di età pari o superiore a 60 anni negli Stati Uniti, nel tentativo di prevenire la morbilità associata all’herpes zoster.
Caroline Minassian e colleghi della London School of Hygiene e Tropical Medicine nel Regno Unito hanno voluto indagare sull’aumento del rischio a breve termine di ictus e infarto miocardico dopo un episodio di herpes zoster, nonché sull’impatto della vaccinazione contro l’herpes zoster.
Il team ha esaminato 42.954 beneficiari Medicare di età pari o superiore a 65 anni con diagnosi di herpes zoster e ictus ischemico, e 24.237 beneficiari con diagnosi di herpes zoster e infarto miocardico in un arco di 5 anni.
Hanno calcolato la probabilità di avere un ictus o un infarto miocardico entro 12 mesi dalla diagnosi di herpes zoster, confrontandola con i periodi in cui il paziente non era affetto dal virus, noto come periodo di riferimento. Hanno anche corretto i dati per età.
Tra coloro che hanno ricevuto una diagnosi di herpes zoster nell’ultimo anno, si è registrata una probabilità 2,4 volte maggiore di ictus ischemico e 1,7 volte maggiore di infarto miocardico nella prima settimana dopo l’episodio di herpes zoster, rispetto al periodo di riferimento. Questo rischio tende a diminuire gradualmente nei 6 mesi successivi alla diagnosi.
Le evidenze mostrano che il rischio di ictus ischemico e infarto miocardico è simile, indipendentemente dal fatto che gli individui siano stati vaccinati contro l’herpes zoster o meno.
Le limitazioni dello studio includono il fatto che eventi di vita significativi e fattori di stress non sono stati considerati, e che un numero ridotto di partecipanti era vaccinato, il che limita la capacità di valutare l’effetto della vaccinazione.
Gli autori concludono:
«Questi risultati migliorano la nostra comprensione della temporalità e magnitudine dell’associazione tra herpes zoster e eventi cardiovascolari acuti».
Studi precedenti suggeriscono un legame tra un aumento del tasso di ictus e il fuoco di Sant’Antonio. Recenti ricerche confermano questa associazione, evidenziando l’importanza della prevenzione e della gestione del rischio per i pazienti con una storia di herpes zoster.
Approfondimenti Recenti sul Rischio Cardiovascolare
Nel 2024, nuove ricerche hanno ulteriormente chiarito il legame tra herpes zoster e malattie cardiovascolari. Uno studio pubblicato sulla rivista *Journal of the American College of Cardiology* ha analizzato oltre 100.000 pazienti, scoprendo che quelli con una storia di herpes zoster presentano un rischio significativamente maggiore di sviluppare patologie cardiovascolari rispetto a quelli senza questa condizione.
In particolare, è emerso che il rischio di ictus ischemico aumenta di circa il 30% e quello di infarto miocardico di circa il 25% nei pazienti con herpes zoster, anche a distanza di anni dall’episodio. Queste scoperte sottolineano l’importanza di monitorare attentamente la salute cardiovascolare in pazienti con una storia di herpes zoster, suggerendo che potrebbero beneficiare di controlli regolari e di interventi preventivi mirati.
In conclusione, il legame tra herpes zoster e malattie cardiovascolari è un tema di crescente interesse nella comunità scientifica. La prevenzione attraverso la vaccinazione e la gestione dei fattori di rischio cardiovascolare sono essenziali per migliorare gli esiti di salute per questi pazienti.