È risaputo che molti giovani usano la cannabis e diversi studi hanno indicato un legame tra la droga e condizioni psichiatriche come la schizofrenia. Tuttavia, i collegamenti tra l’uso di cannabis e lo sviluppo di sintomi bipolari nel tempo sono stati studiati in modo insufficiente – fino ad ora.
Un nuovo studio colma questa lacuna di ricerca esaminando come l’uso di cannabis tra gli adolescenti sia collegato all’ipomania nella prima età adulta.
La ricerca è stata condotta dal Dr. Steven Marwaha, uno psichiatra accademico clinico dell’Università di Warwick nel Regno Unito, e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista.
La dott.ssa Marwaha e i suoi colleghi hanno iniziato dall’osservazione che, nonostante il legame documentato tra l’uso di marijuana da adolescenti e disturbi psichiatrici, l’associazione prospettica tra l’uso di cannabis e i sintomi del disturbo bipolare non è stata sufficientemente studiata.
Infatti, diversi studi hanno illuminato il legame tra l’uso di cannabis da adolescenti e le condizioni psichiatriche. Ad esempio, uno studio ha suggerito che l’uso di marijuana provoca cambiamenti nella struttura del cervello simili a quelli causati dalla schizofrenia.
Un altro studio sui roditori ha suggerito che l’uso durante l’adolescenza può causare sintomi di schizofrenia, ma solo in individui già geneticamente predisposti alla malattia.
Questo studio ha esaminato il legame tra l’uso di cannabis in adolescenza e l’ipomania, un sintomo che spesso si verifica in chi soffre di disturbo bipolare. L’ipomania è caratterizzata da sentimenti di euforia, intensa eccitazione, ridotto bisogno di sonno e iperattività.
L’uso settimanale di cannabis può causare ipomania
La dott.ssa Marwaha e i suoi collaboratori hanno analizzato i dati di 3.370 partecipanti provenienti da uno studio di coorte di nascita nel Regno Unito, noto come Avon Longitudinal Study of Parents and Children.
Il team ha esaminato il legame tra l’uso della cannabis all’età di 17 anni e lo sviluppo dell’ipomania a 22-23 anni.
Attraverso un’analisi di regressione, gli scienziati hanno considerato variabili come sesso, consumo di alcol e altre sostanze, fattori di rischio ambientale precoce – come avversità o abusi infantili – nonché depressione e psicosi all’età di 18 anni.
Lo studio ha rilevato che l’uso della cannabis almeno due o tre volte alla settimana era un forte indicatore di ipomania nella prima età adulta.
La relazione tra consumo di cannabis in adolescenza e ipomania dipendeva dalla dose, in quanto l’uso settimanale mostrava una correlazione più forte rispetto a qualsiasi uso occasionale.
È emerso che l’uso della cannabis media anche il legame tra abuso sessuale infantile e ipomania, così come quello tra il genere maschile e il sintomo psichiatrico.
Gli autori concludono:
«L’uso di cannabis in adolescenza può costituire un fattore di rischio indipendente per l’ipomania futura e la natura dell’associazione suggerisce un potenziale nesso causale. Pertanto, potrebbe rappresentare un utile bersaglio per la prevenzione mirata dell’ipomania».
La dott.ssa Marwaha commenta i risultati dicendo: «L’uso di cannabis tra i giovani è diffuso e associato a disturbi psichiatrici; tuttavia, il legame prospettico tra l’uso di cannabis e i sintomi del disturbo bipolare è stato raramente studiato».
Secondo le ultime statistiche dell’Istituto nazionale sull’abuso di droghe, oltre il 35% dei dodicenni – che solitamente hanno 17-18 anni – ha affermato di aver usato marijuana nell’anno precedente al sondaggio, e il 6% ha ammesso di utilizzarla «quotidianamente o quasi quotidianamente».
Prospettive Future e Considerazioni Cliniche
Alla luce di questi risultati, è fondamentale che i professionisti della salute mentale prestino attenzione all’uso di cannabis tra i giovani e considerino interventi educativi e di prevenzione. Gli effetti a lungo termine dell’uso di cannabis potrebbero manifestarsi non solo in termini di sviluppo di sintomi bipolari, ma anche in una serie di altre problematiche psichiatriche. La comunità scientifica deve continuare a indagare questo argomento, raccogliendo dati e promuovendo studi longitudinali per comprendere meglio la relazione tra cannabis e salute mentale. È essenziale fornire supporto e risorse ai giovani e alle loro famiglie per affrontare questi rischi e promuovere una vita sana e equilibrata.