La Depressione E Il Rischio Aumentato Di Mortalità Prematura

Un ampio studio a lungo termine ha confermato che sia gli uomini che le donne che hanno avuto almeno un episodio depressivo maggiore presentano un rischio di mortalità significativamente più elevato. Inoltre, questo rischio tende a crescere progressivamente nelle donne.

Una donna sconvolta seduta al buio vicino a una finestra, riflettendo su pensieri pesanti.

La depressione è uno dei disturbi mentali più comuni tra gli adulti negli Stati Uniti. Secondo i dati forniti dal National Institute of Mental Health, nel 2015, il 6,7% di tutti gli adulti statunitensi ha sperimentato almeno un episodio depressivo maggiore.

Un episodio depressivo maggiore si verifica quando cinque o più dei seguenti sintomi sono costantemente presenti per un periodo di due settimane: umore depresso, perdita di piacere in attività normalmente piacevoli, perdita di peso anormale o aumento di peso, insonnia o eccesso di sonno, agitazione fisica o lentezza anormale, stanchezza, senso di colpa o inutilità, difficoltà di concentrazione e «pensieri ricorrenti di morte».

La ricerca ha già stabilito una connessione tra la depressione e un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e morte cardiaca improvvisa, specialmente nelle donne.

Recentemente, uno studio ha evidenziato gli episodi depressivi maggiori come un fattore di rischio significativo per la morte precoce, sia negli uomini che nelle donne.

Lo studio è stato condotto da ricercatori di diverse istituzioni statunitensi e canadesi, tra cui l’Istituto nazionale per la salute infantile e lo sviluppo umano dei National Institutes of Health di Bethesda, MD, e la School of Epidemiology dell’Università di Ottawa in Ontario, Canada.

«C’è meno stigma associato alla depressione e sono disponibili trattamenti migliori, ma il legame tra depressione e mortalità persiste. Inizialmente, l’associazione era limitata agli uomini, ma negli anni successivi è emersa anche per le donne», afferma il dott. Stephen Gilman, co-autore dello studio.

Depressione e Rischio di Mortalità: Un Legame Preoccupante

Il team di ricerca ha analizzato i dati di 3.410 adulti del Canada Atlantico iscritti allo Stirling County Study, con l’obiettivo di approfondire la comprensione delle malattie mentali.

Nella ricerca attuale, gli autori si sono concentrati sul legame tra depressione e aumento del rischio di mortalità, esaminando se questo rischio fosse differente tra uomini e donne.

Hanno condotto lo studio su un arco temporale di oltre 60 anni, analizzando i dati dei partecipanti arruolati in tre distinti periodi: 1952-1967 (1.003 partecipanti), 1968-1990 (1.203 partecipanti) e 1991-2011 (1.402 partecipanti). L’età media dei partecipanti al momento dell’iscrizione era di 49 anni.

Queste informazioni sono state correlate ai registri di morte del database canadese sulla mortalità.

Una forte connessione tra diagnosi di depressione e un significativo aumento del rischio di mortalità è stata osservata per gli uomini in tutti e tre i periodi. Per le donne, tuttavia, il legame tra depressione e rischio di morte è emerso solo dagli anni ’90 in poi.

Inoltre, il team ha notato che il rischio di mortalità è maggiore subito dopo un episodio depressivo, ma che questo rischio può essere attenuato da un miglioramento della salute mentale dell’individuo.

«I nostri risultati mostrano,» scrivono gli autori dello studio, «che un episodio depressivo conferisce un elevato rischio di mortalità che tende a ridursi nel tempo, a meno che non si verifichino episodi depressivi ricorrenti, nel qual caso il rischio rimane elevato.»

Un Aumento Preoccupante del Rischio di Mortalità per le Donne

I ricercatori hanno anche osservato fluttuazioni nella durata della vita dei partecipanti che hanno vissuto con la depressione, analizzando come questa si sia ridotta nel corso delle generazioni.

«La durata della vita dei giovani con depressione all’età di 25 anni è stata nettamente più breve nel corso dei 60 anni: da 10 a 12 anni in meno nel primo gruppo, da 4 a 7 anni nel secondo gruppo e da 7 a 18 anni in meno nel gruppo del 1992», afferma il dott. Ian Colman, co-autore dello studio.

Particolarmente preoccupante è stato il forte aumento del rischio di mortalità per le donne con depressione nella coorte più recente.

«Il dato più allarmante è il 50% di aumento del rischio di morte per le donne con depressione tra il 1992 e il 2011», dichiara il dott. Colman.

Altri fattori di rischio associati alla depressione – come una dieta scarsa, abuso di alcol, fumo e inattività fisica – non sembrano spiegare l’aumento del rischio di mortalità osservato dagli autori di questo studio.

Nel caso delle donne, il dott. Colman suggerisce che l’incremento del rischio di mortalità associato alla depressione potrebbe derivare dalle crescenti responsabilità che affrontano.

«Negli ultimi 20 anni, durante i quali il rischio di morte per le donne è aumentato significativamente», spiega, «i ruoli sono cambiati radicalmente sia a casa che sul lavoro, e molte donne si trovano a gestire aspettative e responsabilità multiple».

Gli autori riconoscono anche che il loro studio presenta alcune limitazioni, in particolare i lunghi intervalli di tempo tra le interviste con i partecipanti. Pertanto, non sono stati in grado di stabilire quando si sono verificati esattamente gli episodi depressivi e se questi si sono ripresentati tra le interviste di follow-up.

Tuttavia, gli autori esortano gli operatori sanitari a prestare particolare attenzione alla salute mentale dei loro pazienti e a monitorare gli episodi depressivi ricorrenti, affinché possano intervenire adeguatamente.

Nuove Ricerche e Prospettive per il Futuro

Negli ultimi anni, la ricerca sulla depressione ha fatto passi da gigante, rivelando come questa condizione possa influenzare non solo la salute mentale, ma anche quella fisica. Studi recenti hanno dimostrato che la depressione può alterare meccanismi biologici, aumentando il rischio di malattie croniche come il diabete e le malattie cardiovascolari.

Inoltre, è emerso che il trattamento tempestivo della depressione non solo migliora la qualità della vita dei pazienti, ma può anche ridurre significativamente il rischio di mortalità associato. È fondamentale, quindi, che i professionisti della salute mentale lavorino in sinergia con i medici di base per gestire questi pazienti in modo olistico.

Infine, è cruciale sensibilizzare il pubblico riguardo alla depressione, affinché si possa combattere lo stigma e incoraggiare le persone a cercare aiuto. La prevenzione e la consapevolezza sono strumenti chiave per affrontare questa crescente epidemia di salute mentale e migliorare gli esiti per tutti.

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