La dieta mediterranea è considerata una delle scelte alimentari più salutari al mondo, con numerosi studi che ne evidenziano i benefici cardiaci. Recenti ricerche, però, suggeriscono che questo regime possa avere effetti positivi anche sulla salute intestinale.
Uno studio condotto da Hariom Yadav, Ph.D., del Wake Forest Baptist Medical Center di Winston-Salem, NC, ha mostrato un aumento significativo della popolazione di batteri «buoni» nell’intestino delle scimmie che seguivano una dieta mediterranea rispetto a quelle che seguivano una dieta occidentale.
Le osservazioni sono state pubblicate di recente in una rivista scientifica di rilievo nel settore.
La dieta mediterranea è caratterizzata da un’abbondanza di frutta, verdura, cereali integrali, noci, pesce e pollame, limitando il consumo di carne rossa e consentendo occasionalmente un bicchiere di vino rosso.
Diversi studi hanno documentato i benefici di questo tipo di alimentazione. Ad esempio, recenti ricerche hanno messo in relazione la dieta mediterranea a un ridotto rischio di cancro alla prostata, mentre altre hanno dimostrato come possa contribuire a proteggere la salute cardiovascolare.
Quest’anno, la dieta mediterranea è stata anche riconosciuta come la migliore per la gestione del diabete da un gruppo di esperti, posizionandosi subito dopo il DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) per quanto riguarda la salute del cuore.
Tuttavia, i benefici della dieta mediterranea non si limitano solo al cuore; le nuove scoperte di Yadav e del suo team suggeriscono che essa possa avere un impatto positivo anche sulla salute intestinale.
Benefici Intestinali della Dieta Mediterranea
Per giungere a tali conclusioni, i ricercatori hanno studiato un campione di 20 scimmie per un periodo di 30 mesi. Le scimmie sono state assegnate in modo casuale a due gruppi dietetici: uno seguiva una dieta mediterranea, mentre l’altro una dieta occidentale, entrambe contenenti un apporto calorico equivalente.
Il gruppo della dieta mediterranea consumava olio di pesce, olio d’oliva, burro, uova, farine di pesce, grano e ceci, oltre a puree di frutta, succhi di verdura e saccarosio.
D’altra parte, la dieta occidentale era composta da ingredienti come lardo, burro, colesterolo, uova, sego di manzo, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio e saccarosio.
Per valutare l’impatto di ciascuna dieta sulla flora intestinale, i ricercatori hanno analizzato campioni fecali prelevati dalle scimmie al termine dei 30 mesi di intervento dietetico.
Le scimmie che seguivano la dieta occidentale avevano registrato un modesto aumento dello 0,5% della popolazione di batteri «buoni» nell’intestino, mentre quelle alimentate con la dieta mediterranea presentavano un incremento del 7% dei batteri benefici.
«Nel nostro intestino convivono circa 2 miliardi di batteri, buoni e cattivi», spiega Yadav. «Se il bilanciamento tra di essi non è ottimale, la salute può risentirne».
«Il nostro studio ha dimostrato che i batteri benefici, in gran parte probiotici, erano significativamente aumentati nel gruppo che seguiva la dieta mediterranea.»
I batteri probiotici sono noti per le loro proprietà nel prevenire e trattare la diarrea e altre problematiche digestive. Oltre a trovarsi nell’intestino, questi batteri sono presenti anche in alimenti fermentati, come lo yogurt, e in alcuni integratori.
Secondo Yadav e il suo team, questi risultati aprono la strada a ulteriori studi per esplorare come la dieta mediterranea influisca sulla salute intestinale negli esseri umani. Comprendere queste dinamiche renderà possibile sviluppare interventi nutrizionali più efficaci e mirati per migliorare il benessere intestinale e generale della popolazione.