Uno studio pubblicato recentemente sulla rivista Menopause, della North American Menopause Society, conferma la frustrazione che molte donne avvertono riguardo ai problemi di memoria quando si avvicinano alla menopausa.
Gli scienziati dell’Università di Rochester Medical Center e dell’Università dell’Illinois a Chicago hanno infine convalidato le esperienze di molte donne tra i 40 e i 50 anni che lamentano la «nebbia del cervello» o l’oblio. Un campione di 75 donne, di età compresa tra i 40 e i 60 anni, è stato sottoposto a una serie di test cognitivi che non solo hanno confermato il problema, ma hanno anche fornito spiegazioni sui cambiamenti che avvengono nel cervello durante la menopausa.
Miriam Weber, Ph.D., neuropsicologa presso l’Università di Rochester Medical Center e autrice principale dello studio, afferma:
«La cosa più importante da comprendere è che ci sono davvero alcuni cambiamenti cognitivi che si verificano durante questa fase della vita di una donna. Se una donna che si avvicina alla menopausa sente di avere problemi di memoria, nessuno dovrebbe minimizzare la cosa o attribuirla a un semplice stress quotidiano: può trovare conforto nel sapere che ci sono risultati di ricerca recenti che supportano la sua esperienza, e può considerare ciò che sta vivendo come normale.»
I test hanno incluso l’attenzione nel tempo e la capacità di apprendere e manipolare nuove informazioni. I ricercatori hanno scoperto che solo alcuni dei problemi erano legati a deficit di memoria. Le donne sono state anche interrogate sui sintomi menopausali, tra cui depressione, ansia, vampate di calore e difficoltà nel sonno. Sono stati misurati i livelli ematici degli ormoni estradiolo e dell’ormone follicolo-stimolante.
Coloro che si sono lamentati di una memoria nebbiosa hanno ottenuto punteggi più bassi nei test progettati per misurare quella che viene definita «memoria di lavoro», la quale consente di acquisire nuove informazioni e di manipolarle mentalmente. Un esempio potrebbe includere l’aggiunta di numeri nella propria testa o la pianificazione di un itinerario. I problemi includevano anche la difficoltà nel mantenere l’attenzione durante un lungo viaggio o nel seguire un libro complesso.
Weber sottolinea che ciò che le persone considerano memoria, come il richiamo necessario per un viaggio di shopping o il ricordo di un numero di telefono, rappresenta solo una piccola parte della funzione mnemonica complessiva, e la maggior parte delle donne non ha problemi con questi semplici tipi di memoria.
Sebbene non sia stato trovato alcun legame diretto tra i livelli ormonali e la funzione di memoria, i ricercatori hanno notato che quelle con problemi mnemonici erano generalmente più inclini ad altri sintomi menopausali, come ansia e difficoltà nel sonno.
Weber aggiunge inoltre:
«Conversando con donne di mezza età, molte di loro diranno: sì, lo sappiamo. L’abbiamo vissuto… Ma non è stato studiato a fondo nella letteratura scientifica… La scienza sta finalmente recuperando terreno rispetto alla realtà che le donne non passano improvvisamente dal loro picco riproduttivo a una condizione di sterilità: esiste un lungo periodo di transizione che dura anni, ed è molto più complesso di quanto le persone non abbiano compreso.»
L’ultima conferma si allinea con i risultati di uno studio precedente condotto da Weber insieme a Mark Mapstone, Ph.D., professore associato di Neurologia, che ha coinvolto centinaia di donne, utilizzando metodi di misurazione più sensibili per analizzare le prestazioni cognitive. Egli conclude che:
«C’è davvero qualcosa che accade nel cervello di una donna in questa fase della sua vita… I loro lamenti riguardo a una memoria poco chiara contengono una certa sostanza.»
Weber conclude con un consiglio per le donne che affrontano questi problemi:
«Quando qualcuno ti fornisce una nuova informazione, potrebbe essere utile ripeterla ad alta voce o riportarla a chi te l’ha data per confermarla… Questo ti aiuterà a trattenere più a lungo quell’informazione… Assicurati di aver fissato quella memoria in modo sicuro nel tuo cervello… Devi fare un po’ più di lavoro per garantire che le informazioni entrino nel tuo cervello in modo permanente. È importante capire che non dovresti aspettarti di ricordare tutto dopo averlo ascoltato solo una volta.»
Nuove Scoperte sulla Menopausa e la Memoria
Negli ultimi anni, la ricerca sulla menopausa e la memoria ha fatto significativi progressi. Recenti studi suggeriscono che l’influenza degli ormoni sul cervello non è solo una questione di diminuzione degli estrogeni. Alcuni ricercatori hanno scoperto che l’attività di altre sostanze chimiche nel cervello, come la serotonina e la dopamina, può anche giocare un ruolo cruciale nella memoria e nell’umore delle donne in menopausa.
Inoltre, uno studio condotto nel 2023 ha evidenziato come l’esercizio fisico regolare possa mitigare i sintomi cognitivi associati alla menopausa. Le donne che partecipano a programmi di attività fisica mostrano miglioramenti significativi nella memoria di lavoro e nella capacità di concentrazione. Questi risultati confermano ciò che molti professionisti della salute raccomandano: mantenere uno stile di vita attivo può essere una strategia efficace per affrontare i cambiamenti cognitivi durante la menopausa.
Infine, vi è una crescente attenzione sull’importanza della salute mentale. La gestione dello stress e delle emozioni ha dimostrato di avere un impatto significativo sulla memoria. Tecniche come la meditazione mindfulness e la terapia cognitivo-comportamentale sono state associate a miglioramenti nella funzione cognitiva delle donne in menopausa.
Queste scoperte recenti offrono nuove prospettive sul modo in cui le donne possono affrontare i cambiamenti legati alla menopausa e suggeriscono che un approccio integrato, che consideri l’attività fisica, la salute mentale e la consapevolezza, potrebbe fornire un supporto prezioso in questa fase della vita.