L’asma è una malattia polmonare debilitante che provoca respiro sibilante, dispnea, oppressione toracica e tosse. Per i 39,5 milioni di persone colpite negli Stati Uniti, la speranza potrebbe giungere sotto forma di una nuova pillola.
Secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), tra i 39,5 milioni di persone con asma, 10,5 milioni sono bambini. Nonostante si possa controllare la malattia con farmaci e evitando i fattori scatenanti, l’asma rimane una condizione cronica che può influenzare negativamente la vita di molte persone nel corso degli anni.
Recenti ricerche, sostenute da Novartis Pharmaceuticals e dall’Istituto nazionale britannico per la ricerca sulla salute, hanno rivelato che la prima nuova pillola per l’asma in quasi due decenni, chiamata Fevipiprant, mostra risultati promettenti nel ridurre significativamente la gravità dell’asma.
Il Prof. Chris Brightling, dell’Università di Leicester, ha dichiarato che questo farmaco «potrebbe rappresentare un punto di svolta per il trattamento futuro dell’asma». I risultati dello studio sono stati pubblicati in una rivista scientifica di prestigio.
In totale, 61 pazienti hanno partecipato alla ricerca, suddivisi in due gruppi. Un gruppo ha assunto 225 milligrammi di Fevipiprant due volte al giorno per 12 settimane, mentre l’altro gruppo ha ricevuto un placebo. Entrambi i gruppi hanno continuato a prendere i farmaci già in uso.
La pillola ha migliorato la funzionalità polmonare e ha un profilo di sicurezza favorevole
I ricercatori hanno esaminato gli effetti del farmaco sull’infiammazione delle vie respiratorie, misurando il conteggio degli eosinofili nell’espettorato, un indicatore chiave dell’infiammazione associata all’asma. Normalmente, i non asmatici hanno una lettura di eosinofili inferiore all’1%, mentre coloro che soffrono di asma moderata o grave possono avere valori attorno al 5%.
I risultati hanno mostrato che i partecipanti con asma da moderata a grave che hanno assunto Fevipiprant hanno visto il loro conteggio scendere da una media del 5,4% a solo l’1,1% nel corso delle 12 settimane. Questo è un cambiamento notevole che indica un miglioramento significativo.
Il Prof. Brightling ha sottolineato come lo studio sia unico, in quanto ha incluso misurazioni di sintomi, funzionalità polmonare mediante test respiratori, campionamento della parete delle vie aeree e scansioni TC del torace, fornendo così un quadro completo dell’efficacia del nuovo farmaco.
«Mentre molti trattamenti possono migliorare alcune caratteristiche della malattia, con Fevipiprant abbiamo osservato miglioramenti in tutti i tipi di test. È noto che i trattamenti per l’infiammazione eosinofila delle vie aeree possono ridurre notevolmente gli attacchi di asma. Questo nuovo farmaco potrebbe anche prevenire attacchi di asma, ridurre i ricoveri ospedalieri e migliorare i sintomi quotidiani, rendendolo un potenziale ‘cambio di gioco’ nel trattamento futuro», ha affermato il Prof. Brightling.
Gli autori dello studio hanno evidenziato che la pillola ha mostrato un profilo di sicurezza favorevole; non sono stati riportati decessi o eventi avversi gravi legati al farmaco.
I prossimi passi includeranno l’indagine sull’efficacia della pillola in studi clinici avanzati su pazienti con asma grave, per confermare i risultati promettenti ottenuti finora.
Il Prof. Brightling ha aggiunto che il futuro del trattamento per malattie come l’asma probabilmente si allontanerà da un approccio «taglia unica» verso terapie personalizzate, adattate alle specifiche esigenze dei pazienti.
Inoltre, è interessante notare come i prebiotici possano contribuire a gestire l’asma indotto dall’esercizio fisico, aprendo nuove strade per il trattamento di questa condizione. Rimanere aggiornati su queste scoperte è fondamentale per migliorare la vita di chi soffre di asma.