La neuropatia periferica è una condizione debilitante per la quale i trattamenti efficaci sono ancora scarsi, soprattutto a causa della nostra comprensione limitata dei meccanismi molecolari sottostanti. Tuttavia, una recente scoperta da parte di un team di ricercatori della McGill University di Montreal sembra gettare nuova luce in questo campo.
I ricercatori sperano che i risultati di questo studio possano stimolare ulteriori ricerche e contribuire a migliorare la qualità della vita per i pazienti affetti da neuropatia periferica o dolore neuropatico.
Secondo il National Institutes of Health, circa 20 milioni di persone negli Stati Uniti soffrono di qualche forma di neuropatia periferica, che può derivare da traumi o danni al sistema nervoso periferico, causando debolezza, intorpidimento o dolore. Questa condizione può colpire individui con diabete, cancro, sclerosi multipla e molte altre patologie.
Il sistema nervoso periferico è una vasta rete di fibre nervose che trasmettono segnali tra il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) e il resto del corpo.
Nella neuropatia periferica, le fibre nervose danneggiate mostrano una risposta eccessiva ai normali stimoli, inviando messaggi errati ai centri del dolore nel cervello. Questo fenomeno è noto come «sensibilizzazione periferica e centrale».
Il dolore cronico può presentarsi in diverse forme e seguire vari schemi. Ad esempio, nella neuropatia diabetica, il danno ai nervi si verifica in un modello ascendente, con dolore e intorpidimento che si manifestano simmetricamente in entrambi i piedi e progrediscono lentamente verso le gambe.
La nuova scoperta riguarda l’attività della corteccia cingolata anteriore (ACC), una regione del cervello considerata cruciale per l’elaborazione del dolore.
Il Blocco dei Canali HCN: Un Potenziale Alleviamento del Dolore Cronico
L’autore principale Philippe Séguéla, professore nel dipartimento di neurologia e neurochirurgia, insieme ai suoi colleghi, ha scoperto informazioni innovative su un tipo di canale che regola la trasmissione dei segnali dolorosi all’ACC.
Attraverso esperimenti condotti su ratti, è emerso che il blocco di questi canali, conosciuti come canali a nucleotide gated (HCN) attivati da iperpolarizzazione, riduceva significativamente la sovra-stimolazione dell’ACC e la percezione del dolore.
«Il nostro studio ha svelato un importante meccanismo che collega il dolore cronico all’attività anomala dell’ACC e fornisce una base cellulare e molecolare per la sovrastimolazione dei neuroni nella corteccia prefrontale», afferma il Prof. Séguéla. «Questi risultati ci offrono nuove prospettive per strategie terapeutiche mirate ai canali HCN per gestire il dolore cronico.»
In un’indagine più recente, utilizzando scansioni cerebrali delle aree prefrontali, i ricercatori hanno scoperto che fattori emotivi, psicologici e cognitivi influenzano la percezione del dolore in pazienti con dolore neuropatico.
Il Prof. Séguéla evidenzia che l’ACC gioca un ruolo vitale nelle funzioni cognitive legate alla memoria, alle emozioni e ai sentimenti. È noto che i pazienti con dolore cronico affrontano difficoltà nella memoria di lavoro e nella concentrazione, e possono anche sperimentare sintomi di depressione e ansia. Conclude:
«I nostri risultati aprono nuove strade per la ricerca di potenziali trattamenti di questi sintomi debilitanti legati al dolore cronico».
Questa scoperta segue un altro studio pubblicato nel luglio 2015, in cui un team dell’University of California-Davis ha suggerito che un processo biologico noto come stress del reticolo endoplasmatico rappresenta un fattore significativo nel dolore neuropatico. Un esperto non coinvolto nello studio ha commentato che queste ricerche potrebbero portare a nuove strategie terapeutiche, combinando farmaci o trattamenti per il dolore cronico.
Prospettive Future sulla Neuropatia Periferica
Nel 2024, la comprensione della neuropatia periferica e del dolore cronico continua a evolversi rapidamente. Recenti studi hanno messo in luce l’importanza della personalizzazione dei trattamenti basati sulle risposte individuali dei pazienti. Ad esempio, terapie innovative come la stimolazione elettrica transcutanea (TENS) e approcci basati sulla neuroplasticità stanno guadagnando attenzione nella comunità medica. Questi metodi non solo mirano a ridurre il dolore, ma anche a ripristinare la funzionalità nervosa e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Inoltre, l’interesse per le terapie farmacologiche mirate, come i farmaci biologici, sta crescendo. Questi farmaci possono modulare le risposte infiammatorie e ridurre la sensibilizzazione al dolore, offrendo nuove speranze per chi soffre di neuropatia. È fondamentale continuare a investire nella ricerca clinica per sviluppare opzioni terapeutiche più efficaci e personalizzate, affinché ogni paziente possa trovare un sollievo duraturo.