L’American Psychological Association (APA) ha recentemente lanciato un allarme riguardo alla proliferazione di immagini sessuali di ragazze e giovani nei media, evidenziando i danni che ciò può arrecare all’immagine di sé e allo sviluppo personale.
Una task force dell’APA ha esaminato un ampio ventaglio di ricerche sull’impatto di vari contenuti multimediali, tra cui televisione, video musicali, riviste, videogiochi, Internet, film e testi musicali. Hanno anche analizzato le modalità di vendita e pubblicità rivolte alle giovani.
La Task Force definisce la sessualizzazione come: «quando il valore di una persona è ridotto alla sua attrattiva o comportamento sessuale, escludendo altre caratteristiche, e quando una persona è oggettivata sessualmente, trasformandola in un oggetto per l’uso sessuale di un’altra persona».
Il rapporto rivela che il volume delle immagini sessualizzate è aumentato in concomitanza con l’espansione dei contenuti mediatici e delle tecnologie accessibili, portando così a una maggiore esposizione e pressione sulle ragazze. Anche le influenze familiari e sociali possono accentuare tale pressione.
«Abbiamo prove sostanziali per concludere che la sessualizzazione ha effetti negativi in vari ambiti, inclusi il funzionamento cognitivo, la salute fisica e mentale e uno sviluppo sessuale sano», ha affermato la dott.ssa Eileen Zurbriggen, presidente della Task Force dell’APA.
«Le conseguenze della sessualizzazione delle ragazze nei media oggi sono tangibili e possono avere un impatto negativo sullo sviluppo sano delle giovani», ha sottolineato.
Il rapporto porta esempi di immagini pubblicitarie, come quella di una celebre pop star, Christina Aguilera, che pubblicizzava un allenatore indossando un’uniforme scolastica con una camicia sbottonata, mentre leccava un lecca-lecca.
Inoltre, il documento suggerisce che la sessualizzazione ostacola il sano sviluppo delle ragazze in vari aspetti. Ad esempio, ciò può minare la loro autostima, portandole a un’immagine negativa di sé e generando sentimenti di vergogna e ansia.
Un corpo crescente di evidenze collega la sessualizzazione a problemi di salute mentale tra le giovani donne, come disturbi alimentari, bassa autostima e depressione. Vi è anche un aumento della probabilità che ciò influisca sulla capacità di una ragazza di sviluppare una sana immagine sessuale di sé.
La Task Force sottolinea l’importanza del ruolo dei genitori in questo contesto. Essi possono, consapevolmente o meno, contribuire al problema o, al contrario, proteggere le loro figlie educandole e supportandole nel fronteggiare gli effetti delle immagini negative che incontrano nella vita quotidiana.
Invitano tutti i membri della comunità – genitori, insegnanti, personale scolastico e operatori sanitari – a considerare l’impatto delle immagini sessuali sulle ragazze e sulle donne loro affidate. Le scuole dovrebbero integrare l’alfabetizzazione mediatica e discutere la sessualizzazione nell’educazione sessuale.
Tra le raccomandazioni specifiche, la Task Force dell’APA suggerisce che:
- Si conduca più ricerca focalizzata sulle ragazze, poiché la maggior parte degli studi si concentra sulle donne. Un esempio potrebbe essere l’analisi degli effetti di interventi che promuovono immagini positive per le giovani.
- Si forniscano risorse ai professionisti, come psicologi e insegnanti, per aiutarli a insegnare alle ragazze come accedere a immagini più positive di sé e affrontare gli effetti negativi delle immagini sessuali.
- Si sviluppino programmi di alfabetizzazione mediatica e si includano questioni di sessualizzazione nelle agende della salute pubblica.
- Le agenzie federali sostengano programmi che incoraggiano le ragazze a sentirsi potenti in modi diversi dall’apparenza sexy, come le Web zines e attività extracurricolari.
- Si creino premi mediatici per rappresentazioni positive delle ragazze come competenti e non sessualizzate, ad esempio per la migliore immagine in un giocattolo o in un programma televisivo.
- Si promuovano partenariati tra governo, esperti e media per affrontare la questione.
- Tutti i membri delle comunità, dal personale scolastico agli imprenditori, devono promuovere programmi extracurricolari che aiutino i giovani a sviluppare l’autostima basata sulla personalità e sul carattere, non sull’aspetto.
«Come società, dobbiamo sostituire tutte queste immagini sessualizzate con rappresentazioni che mostrino le ragazze in contesti positivi, evidenziando la loro unicità e competenza», ha affermato la dott.ssa Zurbriggen.
«L’obiettivo dovrebbe essere quello di inviare messaggi a tutti gli adolescenti, ragazzi e ragazze, che favoriscano uno sviluppo sessuale sano», ha aggiunto.
Prospettive Recenti e Ricerche del 2024
Nel 2024, le ricerche continuano a dimostrare come l’impatto della sessualizzazione nei media sia un tema di crescente rilevanza. Studi recenti hanno evidenziato un aumento preoccupante nella rappresentazione sessualizzata delle ragazze in contesti che dovrebbero promuovere l’autenticità e il potere femminile. Le statistiche indicano che il 70% delle adolescenti si sente sotto pressione per conformarsi a standard di bellezza irrealistici, il che può portare a un aumento dei disturbi alimentari e dei problemi di autostima.
Inoltre, è emerso che le giovani esposte a contenuti sessualizzati tendono a sviluppare una visione distorta della loro identità e delle loro relazioni. Una ricerca pubblicata nel 2023 ha dimostrato che il 65% delle ragazze che consumano regolarmente media sessualizzati riporta sintomi di ansia e depressione.
È cruciale che la comunità scientifica e la società in generale collaborino per affrontare questo problema. Le scuole devono implementare programmi di educazione ai media più robusti, che non solo informino le ragazze sui rischi della sessualizzazione, ma le incoraggino anche a esprimere se stesse in modi sani e positivi.
In conclusione, è fondamentale continuare a monitorare e cercare di ridurre la sessualizzazione delle ragazze nei media, promuovendo un’immagine più sana e realistica che aiuti le giovani a costruire un’identità positiva e sicura di sé.