Prevenzione della SLA: Il Ruolo di Frutta e Verdura Colorate

Mangiare cibi dai colori brillanti, in particolare quelli gialli, arancioni e rossi, potrebbe contribuire a prevenire o rallentare l’insorgenza della sclerosi laterale amiotrofica (SLA).

Un recente studio, pubblicato sulla rivista *Annals of Neurology*, ha evidenziato come i carotenoidi colorati possano giocare un ruolo chiave nel contrastare la SLA, mentre diete ad alto contenuto di licopene, beta-criptoxantina e vitamina C non hanno mostrato un effetto protettivo significativo.

I carotenoidi sono quei pigmenti che conferiscono ai frutti e alle verdure i loro colori vivaci, e rappresentano una preziosa fonte di vitamina A.

Ricerche precedenti hanno dimostrato che lo stress ossidativo è un fattore che contribuisce allo sviluppo della SLA. Inoltre, studi hanno rivelato che individui con un elevato apporto di antiossidanti, come la vitamina E, presentano un rischio inferiore di SLA. Date queste evidenze, i ricercatori hanno deciso di approfondire il legame tra carotenoidi, vitamina C e rischio di SLA.

Cos’è la SLA?

Circa 20.000 – 30.000 americani convivono con la SLA, nota anche come malattia di Lou Gehrig. Ogni anno, migliaia di nuovi casi vengono diagnosticati, come riportato dal National Institutes of Neurological Disorders and Stroke (NINDS).

La SLA è una malattia progressiva che colpisce i neuroni motori nel midollo spinale e nel cervello, responsabili del controllo dei muscoli volontari. Con il deterioramento dei motoneuroni, i muscoli si indeboliscono e possono portare a paralisi.

Il dott. Alberto Ascherio, autore senior e professore di Epidemiologia e Nutrizione presso la Harvard School of Public Health di Boston, afferma:

«La SLA è una malattia degenerativa devastante che di solito si manifesta tra i 40 e i 70 anni e colpisce più uomini rispetto alle donne. Comprendere l’impatto della dieta sullo sviluppo della SLA è fondamentale. Il nostro studio rappresenta uno dei più ampi mai condotti sul ruolo degli antiossidanti alimentari nella prevenzione di questa malattia». I fattori di rischio per la SLA includono:

  • Età: il rischio aumenta dopo i 40 anni.
  • Sesso: gli uomini sono più a rischio rispetto alle donne.
  • Storia familiare.
  • Servizio militare: studi suggeriscono che chi ha un background militare è a maggior rischio.
  • Calcio professionistico: ricerche mostrano che i calciatori professionisti hanno un rischio più elevato di SLA e altre malattie neurodegenerative.

Frutta e verdura colorate riducono il rischio di sclerosi multipla

Per il loro studio, i ricercatori hanno analizzato dati provenienti da cinque gruppi distinti:

  • il National Institutes of Health (NIH) – AARP Diet and Health Study
  • la coorte di studio sulla prevenzione del cancro II
  • la coorte multietnica
  • lo studio di follow-up dei professionisti della salute
  • lo studio sulla salute delle infermiere

In totale, oltre un milione di partecipanti sono stati analizzati, con 1.093 casi di SLA identificati dopo l’esclusione di partecipanti con dati alimentari non attendibili.

I risultati hanno mostrato che un maggiore apporto di carotenoidi è associato a un rischio ridotto di SLA. Coloro che consumavano più carotenoidi tendevano anche a praticare maggiormente attività fisica, a avere un’elevata assunzione di vitamina C e a prendere integratori di vitamina C ed E, oltre a possedere generalmente una formazione accademica superiore.

Inoltre, i partecipanti con diete ricche di carotene e luteina, spesso presenti nelle verdure a foglia verde scuro, hanno mostrato un rischio inferiore di SLA. Tuttavia, non è emerso che il licopene, la vitamina C e la beta-criptoxantina riducessero il rischio di SLA. Anche l’assunzione prolungata di integratori di vitamina C non ha mostrato legami significativi con una diminuzione del rischio di SLA.

Il dott. Ascherio conclude: «I nostri risultati suggeriscono che il consumo di alimenti ricchi di carotenoidi possa contribuire a prevenire o ritardare l’insorgenza della SLA. È necessaria un’ulteriore analisi basata sugli alimenti per esplorare l’impatto di specifici nutrienti sulla SLA».

Nuove Ricerche nel 2024

Nel 2024, la ricerca continua a svilupparsi in questo campo cruciale. Diversi studi hanno iniziato a esplorare l’interazione tra la genetica e l’alimentazione nella SLA, suggerendo che fattori come la predisposizione genetica possono influenzare l’efficacia degli antiossidanti nella dieta. Inoltre, sono state condotte ricerche su specifici nutrienti e il loro ruolo nella modulazione dell’infiammazione, un aspetto sempre più riconosciuto come rilevante nella patogenesi della SLA. Alcuni studi recenti hanno evidenziato come una dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, pesce e cereali integrali, possa contribuire a un profilo antinfiammatorio vantaggioso, suggerendo ulteriori benefici nel ridurre il rischio di SLA. Inoltre, l’uso di tecnologie moderne per monitorare l’alimentazione e l’attività fisica sta aprendo nuove strade per comprendere meglio come le abitudini quotidiane possano influenzare la salute neurologica. La comunità scientifica è ottimista riguardo a future scoperte che potrebbero fornire ulteriori strumenti nella lotta contro questa malattia devastante.

Scritto da Kelly Fitzgerald

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