Molti di noi hanno imparato fin da piccoli che lavarsi le mani con acqua calda e sapone è fondamentale per tenere a bada i germi. Le normative governative degli Stati Uniti insistono anche sull’importanza della temperatura dell’acqua calda per la salute e la sicurezza dei consumatori statunitensi. Ma ci sono prove scientifiche a sostegno di questa affermazione? Un nuovo studio indaga.
La Food and Drug Administration (FDA) statunitense afferma che l’acqua calda è più efficace per rimuovere i germi durante il lavaggio delle mani rispetto all’acqua fredda e richiede che la temperatura dell’acqua nei ristoranti, nelle mense e negli altri servizi di ristorazione sia di 40 °C, più o meno 2 gradi (o tra 100 e 108 gradi Fahrenheit).
La logica di questo è che l’acqua calda rende la schiuma di sapone e aiuta a sbarazzarsi dei germi. Ma questo è scientificamente provato?
La ricerca precedente ha attirato l’attenzione sul fatto che non ci sono prove scientifiche per sostenere l’affermazione che l’acqua calda sia necessaria per uccidere i germi durante il lavaggio delle mani. E ora, una nuova ricerca suggerisce che l’acqua fredda potrebbe fare il trucco altrettanto bene dell’acqua calda.
Lo studio è stato condotto da ricercatori della Rutgers University – New Brunswick nel New Jersey, e i risultati sono stati pubblicati nel
Analizzando gli effetti dell’acqua fredda rispetto all’acqua calda durante il lavaggio delle mani
Il nuovo studio ha esaminato l’effetto di vari fattori, come il volume del sapone, la temperatura dell’acqua, il tempo di indurimento e l’efficacia del lavaggio a mano del sapone così come formulata sul prodotto.
All’inizio dello studio, i partecipanti hanno usato 1 millilitro di sapone non antibatterico per un tempo di latenza di 5 secondi a una temperatura dell’acqua di 38 °C.
Il batterio esaminato era ATCC 11229, un ceppo non patogeno di.
I ricercatori hanno esaminato gli effetti del lavaggio delle mani con acqua calda e fredda su 20 volontari, composto da 10 uomini e 10 donne.
Ogni test è stato replicato 20 volte in un periodo di 6 mesi. Durante questo periodo, i partecipanti hanno lavato le mani in acqua a 16 °C, 26 °C o 38 °C.
Anche il volume di sapone usato differiva, con i partecipanti che si lavavano le mani con 0,5 millilitri, 1 millilitro o 2 millilitri di sapone.
I risultati richiedono il cambiamento della politica della FDA
Nel complesso, l’uso di un sapone antimicrobico non si è rivelato molto più efficace rispetto all’uso di sapone normale. Il tempo di maturazione, tuttavia, ha significativamente migliorato l’efficacia in uno scenario.
È importante sottolineare che la temperatura dell’acqua non ha avuto un effetto significativo sulla riduzione dei batteri. Che si trattasse di 38 °C o 16 °C, i ricercatori non hanno rilevato alcuna differenza nella riduzione dei batteri.
Inoltre, lo studio ha rivelato che anche il lavaggio delle mani per soli 10 secondi è sufficientemente efficace per rimuovere i germi.
I risultati sono particolarmente importanti, date le norme della FDA sulla temperatura dell’acqua per la gestione sicura degli alimenti e le preoccupazioni riguardo agli sprechi di energia.
Donald Schaffner, autore corrispondente dello studio, è un illustre professore e specialista di estensione in scienze alimentari. Spiega: «Le persone hanno bisogno di sentirsi a proprio agio quando si lavano le mani, ma per quanto riguarda l’efficacia, questo studio ci mostra che la temperatura dell’acqua utilizzata non contava».
Questo studio potrebbe avere implicazioni significative nei confronti dell’energia idrica, dal momento che l’utilizzo di acqua fredda consente di risparmiare più energia rispetto all’acqua calda o calda.
Ci dovrebbe essere un cambiamento di politica. Invece di avere un requisito di temperatura, la politica dovrebbe solo dire che l’acqua confortevole o calda deve essere consegnata. Stiamo sprecando energia per riscaldare l’acqua a un livello che non è necessario».
Donald Schaffner
Gli autori ammettono che sono necessari più studi per determinare esattamente la quantità di sapone e il tipo più efficiente per rimuovere i batteri nocivi.
Nuove scoperte e implicazioni per la salute pubblica nel 2024
Recenti studi hanno iniziato a esplorare ulteriormente il ruolo della temperatura dell’acqua nel lavaggio delle mani, evidenziando che fattori come il tempo di lavaggio e la tecnica utilizzata sono altrettanto, se non più, cruciali. Ad esempio, uno studio del 2024 ha dimostrato che lavarsi le mani per almeno 20 secondi, indipendentemente dalla temperatura dell’acqua, riduce significativamente la carica batterica.
Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta raccomandando maggiore flessibilità nelle linee guida sul lavaggio delle mani, enfatizzando l’importanza dell’educazione pubblica su come lavarsi correttamente le mani piuttosto che focalizzarsi esclusivamente sulla temperatura dell’acqua. Queste raccomandazioni sono particolarmente rilevanti nel contesto di situazioni in cui l’accesso all’acqua calda è limitato, come in molte comunità svantaggiate.
Studi recenti hanno anche sottolineato l’importanza di utilizzare saponi con ingredienti attivi di qualità, suggerendo che la composizione chimica del sapone può influenzare l’efficacia del lavaggio delle mani, più della temperatura dell’acqua stessa. Queste scoperte pongono interrogativi sull’attuale protocollo della FDA e potrebbero portare a raccomandazioni aggiornate che riflettono le nuove evidenze scientifiche.