Recentemente, abbiamo esaminato una serie di studi che hanno valutato i potenziali danni e benefici delle e-sigarette. Ora, riportiamo su un nuovo studio pubblicato che suggerisce che l’uso di questi dispositivi potrebbe essere più dannoso che vantaggioso.
Le sigarette elettroniche, dette anche e-sigarette, sono dispositivi alimentati a batteria che riscaldano una soluzione liquida, che può o meno includere nicotina, in un vapore che viene inalato – o «svapato» – dall’utente. Negli ultimi anni, questi dispositivi sono diventati un’alternativa popolare alle sigarette convenzionali, in parte perché si credeva che presentassero minori rischi per la salute rispetto ai tradizionali prodotti del tabacco.
Tuttavia, l’uso delle e-sigarette sta crescendo rapidamente negli Stati Uniti, sollevando controversie significative. Non solo ci sono interrogativi da parte dei ricercatori riguardo al potenziale danno del vaping, ma ci sono anche preoccupazioni sul fatto che gli adolescenti possano utilizzare le e-sigarette come un gateway verso il fumo di sigaretta tradizionale.
La Food and Drug Administration (FDA) ha vietato la vendita di e-sigarette a persone di età inferiore ai 18 anni. Tuttavia, sono necessarie ulteriori prove scientifiche per informare il dibattito pubblico sugli effetti delle sigarette elettroniche a livello di popolazione.
Uno studio recente ha rivelato che gli adolescenti che avevano usato le e-sigarette presentavano una quantità di composti tossici tre volte superiore rispetto a quelli che non avevano mai svapato. Un altro articolo scientifico che abbiamo analizzato suggerisce che le serpentine di riscaldamento nelle e-sigarette possono contribuire a questi alti livelli di composti tossici.
Gli autori di quel documento hanno scoperto che piccole concentrazioni di metalli tossici erano presenti nelle soluzioni liquide nei distributori di ricarica di sigarette elettroniche, ma che questi livelli erano molto più alti nelle soluzioni già riscaldate all’interno delle e-sigarette. Questa scoperta indica che sono le serpentine di riscaldamento, piuttosto che le soluzioni stesse, a costituire la principale fonte di metalli tossici.
«Più danni a livello di popolazione che benefici»
Il nuovo studio ha analizzato i dati provenienti dai conteggi del censimento, dalla letteratura scientifica precedentemente pubblicata e dalle indagini nazionali sull’uso della salute e del tabacco. Gli autori hanno soppesato i danni associati all’uso delle sigarette elettroniche e li hanno confrontati con quelli delle sigarette tradizionali.
Gli scienziati concludono che l’uso delle sigarette elettroniche è attualmente legato a maggiori danni a livello di popolazione rispetto ai benefici. Inoltre, gli autori osservano che le sigarette elettroniche potrebbero rallentare o addirittura invertire la significativa riduzione del fumo tra i giovani, un trend positivo avviato dagli anni ’90 grazie agli sforzi di controllo del tabacco.
Samir Soneji, professore associato presso l’Istituto Dartmouth per la politica sanitaria e pratica clinica al Dartmouth College in Libano, NH, afferma che sebbene il mercato delle sigarette elettroniche venga visto come uno strumento per smettere di fumare, relativamente pochi utenti di e-sigaretta riescono a smettere con successo. Al contrario, l’uso di sigarette elettroniche può portare a nuovi fumatori.
«Le sigarette elettroniche potrebbero portare a oltre 1,5 milioni di anni di vita persi perché il loro uso potrebbe aumentare notevolmente il numero di adolescenti e giovani adulti che alla fine diventeranno fumatori di sigarette», afferma Soneji.
Gli autori raccomandano sforzi a livello nazionale, statale e locale per ridurre l’uso di sigarette elettroniche tra i giovani. Ciò potrebbe includere misure per rendere le e-sigarette meno attraenti per gli adolescenti, come la limitazione dell’accesso ai «sapori di frutta» che risultano particolarmente allettanti.
«Le sigarette elettroniche probabilmente causeranno più danni alla salute pubblica che benefici», conclude Soneji, «a meno che non si trovino modi per ridurre significativamente il numero di adolescenti e giovani adulti che svapano e aumentare il numero di fumatori che utilizzano le e-sigarette per smettere di fumare con successo.»
Nuove Evidenze e Prospettive per il Futuro
Negli ultimi anni, la ricerca sulle e-sigarette ha fatto passi da gigante, rivelando nuovi dati allarmanti. Secondo uno studio pubblicato nel 2023, il 30% degli adolescenti che svapano ha riportato sintomi respiratori, come tosse e respiro affannoso, che non erano presenti prima dell’uso di e-sigarette. Questi sintomi sono correlati a una crescente incidenza di malattie polmonari, suggerendo che l’inalazione di vapore potrebbe avere effetti negativi a lungo termine sulla salute respiratoria.
Inoltre, recenti analisi hanno mostrato che alcuni aromi utilizzati nelle e-sigarette, come quelli alla frutta, possono contenere sostanze chimiche tossiche che possono danneggiare le cellule polmonari. Questo ha portato gli esperti a chiedere regolamentazioni più severe su questi prodotti, in particolare quelli destinati ai giovani.
Infine, è fondamentale continuare a monitorare gli effetti delle e-sigarette sulla salute pubblica, specialmente con l’emergere di nuovi dati. Solo attraverso una ricerca rigorosa e una comunicazione chiara possiamo sperare di affrontare efficacemente le sfide poste da questi dispositivi e proteggere le generazioni future.