I funzionari della sanità della Florida rassicurano che le spiagge e le acque dello stato sono sicure, invitando famiglie e turisti a visitarle. Questa dichiarazione arriva dopo recenti notizie sui presunti rischi di infezione causati dai cosiddetti batteri carnivori, che le autorità affermano siano minimi per chi adotta le giuste precauzioni.
Nel comunicato si legge che «le spiagge e le acque della Florida sono sicure da godere in modo responsabile per chi è in buona salute e non ha ferite aperte». Le infezioni causate da batteri marini, benché rare, possono portare a malattie gravi, quindi è fondamentale essere informati.
Questa comunicazione è stata pensata per calmare le preoccupazioni pubbliche riguardo alla sicurezza delle acque della Florida, in risposta a segnalazioni di media che riportavano «imprecisioni» sui rischi di infezione.
Questi batteri appartengono alla stessa famiglia di quelli che causano il colera e si trovano normalmente in acque salate e brackish. Sebbene le infezioni siano rare, possono comportare gravi conseguenze per la salute.
Le infezioni possono verificarsi principalmente attraverso il consumo di frutti di mare crudi o poco cotti, in particolare ostriche. Le persone con ferite aperte devono prestare particolare attenzione, poiché il contatto diretto con l’acqua contaminata può risultare pericoloso.
Educazione del Pubblico sui Rischi e sulle Precauzioni
La recente attenzione dei media, che ha ribattezzato questi batteri «carnivori» a causa della loro capacità di provocare gravi lesioni cutanee, ha spinto il dipartimento della salute della Florida a rilasciare un promemoria annuale. Questo avviene in un periodo in cui il numero di visitatori sulle spiagge aumenta con l’arrivo dell’estate.
Fino ad oggi, nel 2023, in Florida si sono registrati sei casi di infezione e un decesso, mentre nel 2022 i casi segnalati erano stati venti, con tre morti. Tra il 2018 e il 2022, il numero di infezioni annuali è variato da 13 a 30, con decessi che oscillavano tra uno e cinque all’anno.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), i casi di infezione sono sottostimati, il che significa che il rischio potrebbe essere maggiore di quanto segnalato.
L’ingestione del batterio può causare sintomi gastrointestinali come vomito, diarrea e crampi addominali. Inoltre, se il batterio entra in contatto con ferite aperte, possono svilupparsi ulcere e gravi infezioni cutanee.
Le persone sane di solito presentano solo una reazione lieve, mentre coloro che hanno un sistema immunitario compromesso, in particolare quelli con malattie epatiche croniche, possono avere sintomi più gravi, inclusa una infezione sistemica potenzialmente letale con febbre e shock settico.
Strategie per Prevenire le Infezioni
Il Dipartimento della Salute della Florida consiglia di seguire queste pratiche per prevenire le infezioni:
- Non consumare frutti di mare crudi, in particolare ostriche.
- Cuocere a fondo tutti i molluschi (ostriche, vongole, cozze).
- Per molluschi nel guscio: far bollire fino all’apertura e poi continuare a far bollire per altri 5 minuti, oppure cuocere a vapore finché non si aprono e poi continuare la cottura per altri 9 minuti.
- Non mangiare molluschi che non si aprono durante la cottura.
- Per le ostriche sgusciate: far bollire per almeno 3 minuti o friggere in olio a 190 gradi per almeno 10 minuti.
- Evitare il contatto tra frutti di mare crudi e cibi cotti.
- Consumare i molluschi prontamente dopo la cottura e conservare eventuali avanzi in frigorifero.
- Indossare guanti e indumenti protettivi quando si maneggiano frutti di mare crudi.
- Evitare di entrare in acqua salmastra o calda se si hanno ferite aperte o pelle danneggiata.
Nel video sottostante, la Dott.ssa Carina Blackmore, Epidemiologa sostitutiva della Florida, risponde a domande comuni su come proteggersi dalle infezioni.
Sebbene possa causare malattie, in un curioso paradosso talvolta osservato in medicina, il patogeno potrebbe anche avere un ruolo terapeutico. Recenti studi hanno dimostrato che una tossina secreta da questo batterio può inibire la crescita delle cellule tumorali, aprendo nuove prospettive nella ricerca oncologica.