Statine e Affaticamento: Nuove Evidenze sulla Salute

Le statine sono tra i farmaci da prescrizione più diffusi sul mercato, ma ora i ricercatori avvertono che questi farmaci, noti per abbassare il colesterolo, possono causare affaticamento e una diminuzione dell’energia dopo sforzi fisici.

Lo studio, pubblicato su Archives of Internal Medicine, è stato condotto da ricercatori dell’Università della California, a San Diego, ed ha coinvolto più di 1.000 adulti.

Secondo i ricercatori, i medici dovrebbero prendere in considerazione questi risultati quando prescrivono le statine, poiché gli effetti collaterali legati all’esercizio fisico stanno guadagnando crescente attenzione negli ultimi mesi. Sebbene alcuni pazienti in terapia con statine riportino affaticamento o diminuzione di energia, l’impatto di questi sintomi sull’attività fisica non era stato affrontato in studi precedenti.

Beatrice Golomb, M.D., Ph.D., professore associato di medicina presso la UC San Diego School of Medicine, e il suo team hanno reclutato oltre 1.000 adulti da San Diego per indagare su questi effetti indesiderati, escludendo soggetti con malattie cardiovascolari e diabete.

I partecipanti allo studio sono stati assegnati in modo casuale a ricevere una delle due statine a dosi relativamente basse: pravastatina (Pravachol) a 40 mg o simvastatina (Zocor) a 20 mg, oppure un placebo.

I ricercatori hanno scelto queste statine in quanto risultano le più liposolubili e idrosolubili, a dosi che prevedevano una riduzione simile dei livelli di LDL (il «colesterolo cattivo»). Il team ha affermato che la riduzione dell’LDL sarebbe paragonabile a quella ottenuta con atorvastatina (Lipitor) a 10 mg o rosuvastatina (Crestor) a 2,5-5 mg.

Ai partecipanti è stata chiesta una valutazione della loro energia e affaticamento in relazione allo sforzo, utilizzando una scala di 5 punti, da «molto peggio» a «molto meglio».

I risultati hanno mostrato che i partecipanti in trattamento con statine erano significativamente più propensi a valutare la loro energia e fatica post-sforzo come «molto peggio» rispetto a quelli che ricevevano il placebo. L’effetto sembrava essere più marcato nei partecipanti trattati con simvastatina, che ha ridotto in modo significativo i livelli di colesterolo.

Golomb ha dichiarato: «Gli effetti collaterali delle statine tendono ad aumentare con l’aumento della dose; queste dosi erano modeste secondo gli standard attuali. Tuttavia, l’insorgenza di questo problema non è stata rara – anche a queste dosi, e in particolare nelle donne.»

Secondo i ricercatori, se ad esempio 4 donne su 10 in trattamento con simvastatina riportano un peggioramento dell’energia o affaticamento post-sforzo, 2 su 10 hanno segnalato un peggioramento in entrambi gli aspetti o hanno valutato uno dei due come «molto peggio». Inoltre, 1 partecipante su 10 ha valutato l’energia e l’affaticamento post-sforzo come «molto peggio».

Golomb ha aggiunto:

«L’energia è fondamentale per la qualità della vita e predice anche l’interesse per l’attività: l’affaticamento da sforzo non solo predice la partecipazione all’attività fisica, ma sia l’energia più bassa che l’affaticamento maggiore possono innescare meccanismi attraverso i quali le statine influenzano negativamente la salute delle cellule».
I ricercatori sottolineano che i risultati di questo studio dovrebbero essere presi in considerazione dai medici nelle valutazioni rischio-beneficio relative alle statine, in particolare per le donne, le persone di età compresa tra 70 e 75 anni (anche in presenza di malattie cardiache) e la maggior parte dei pazienti senza malattie cardiovascolari.

Nuove Evidenze e Ricerche del 2024

Negli ultimi anni, la ricerca sulle statine ha subito un’accelerazione, con nuovi studi che esplorano non solo l’efficacia nel controllo del colesterolo, ma anche gli effetti collaterali a lungo termine. Recenti studi hanno evidenziato che un numero crescente di pazienti riferisce sintomi di affaticamento persistente, con tassi che raggiungono il 20% in alcune coorti di pazienti.

Inoltre, è emerso che l’affaticamento può essere particolarmente pronunciato in pazienti anziani o in quelli che assumono più farmaci contemporaneamente. La politerapia, infatti, può aumentare il rischio di interazioni farmacologiche che amplificano gli effetti collaterali delle statine. Uno studio condotto su oltre 5.000 partecipanti ha rilevato che l’uso concomitante di statine e antidepressivi può esacerbare il senso di affaticamento.

In vista di questi dati, è fondamentale una valutazione individualizzata prima della prescrizione di statine. I medici sono incoraggiati a monitorare attentamente i pazienti per eventuali segni di affaticamento e a considerare alternative terapeutiche, soprattutto in soggetti ad alto rischio di effetti collaterali. Ricerche future si concentreranno sull’individuazione di biomarcatori predittivi per l’affaticamento indotto da statine, al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti e ottimizzare le terapie lipidiche.

Scritto da Grace Rattue

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