Livelli elevati di calcio nel flusso sanguigno sono stati associati a un incremento del rischio di sviluppare malattie coronariche e infarti, secondo un recente studio condotto dalla Dott.ssa Susanna C. Larsson, del Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia.
La malattia coronarica (CAD), che spesso porta a infarti, è la causa principale di morte a livello globale. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), circa 735.000 persone ogni anno negli Stati Uniti subiscono un attacco di cuore.
Tra i principali fattori di rischio per le malattie cardiache troviamo il fumo, alti livelli di colesterolo, diabete e consumo eccessivo di alcol.
Il nuovo studio della Dott.ssa Larsson e dei suoi colleghi ha evidenziato una predisposizione genetica ai livelli elevati di calcio nel sangue come potenziale fattore di rischio per CAD e infarto.
Le loro scoperte sono state pubblicate recentemente, contribuendo a chiarire le connessioni tra il calcio e la salute cardiovascolare.
Le Varianti Genetiche come Fattore di Rischio
Nel loro articolo, i ricercatori sottolineano l’importanza del calcio nel corpo umano, evidenziando il suo ruolo fondamentale nella coagulazione del sangue, nella regolazione della pressione sanguigna e nella contrazione muscolare. Questi aspetti sono cruciali, poiché il calcio non è solo un minerale, ma un elemento chiave per molte funzioni biologiche.
Tuttavia, gli autori notano che gli studi precedenti erano principalmente osservazionali, il che rendeva difficile stabilire un nesso causale diretto tra l’aumento dei livelli di calcio nel sangue e il rischio di CAD o infarto.
Per superare queste limitazioni, la Dott.ssa Larsson e il suo team hanno utilizzato una metodologia innovativa chiamata randomizzazione mendeliana, che sfrutta le varianti genetiche per esaminare le relazioni causali tra i livelli di calcio e il rischio di malattie cardiache.
Lo studio ha analizzato i dati di 184.305 partecipanti, di cui 60.801 avevano ricevuto una diagnosi di CAD, con il 70% di questi che aveva già subito un attacco cardiaco. I restanti 124.504 partecipanti erano risultati liberi da malattie cardiache.
Nell’analisi, i ricercatori hanno considerato sei varianti genetiche collegate ai livelli di calcio, scoprendo che una predisposizione genetica a concentrazioni elevate di calcio nel sangue era associata a un rischio maggiore di CAD e infarto.
Inoltre, i ricercatori hanno esaminato l’impatto degli integratori di calcio su individui già predisposti a livelli elevati di calcio, sebbene non siano riusciti a confermare se l’assunzione di integratori inciderebbe sul rischio di CAD o infarto in questi casi. La Dott.ssa Larsson ha sottolineato la necessità di ulteriori ricerche in merito.
«Non è chiaro se il rischio di CAD associato a una predisposizione genetica a livelli elevati di calcio nel siero possa essere tradotto in un rischio derivante dall’integrazione di calcio a breve e medio termine,» ha affermato la Dott.ssa Larsson.
Gli autori dello studio riconoscono anche alcune limitazioni, in particolare riguardo all’analisi delle varianti genetiche. Hanno evidenziato l’importanza della variante genetica per il recettore del calcio, una proteina cruciale per la regolazione dei livelli di calcio nel corpo.
In aggiunta, è stata menzionata la mancanza di informazioni sul sesso biologico e sull’età dei partecipanti, fattori che potrebbero influenzare i risultati finali.
Nonostante queste difficoltà, lo studio rappresenta un passo importante per confermare le evidenze di ricerche precedenti, arricchendo la lista dei fattori di rischio per CAD e attacchi cardiaci.
Nuove Prospettive per la Salute Cardiovascolare nel 2024
Nel 2024, la ricerca continua a indicare che il monitoraggio dei livelli di calcio nel sangue è cruciale, soprattutto per individui con predisposizioni genetiche. Secondo recenti studi, è emerso che l’adozione di uno stile di vita sano, che include una dieta equilibrata e una regolare attività fisica, può mitigare i rischi associati a livelli elevati di calcio. Inoltre, è fondamentale che i medici valutino attentamente l’uso di integratori di calcio, specialmente nelle popolazioni a rischio, per evitare potenziali complicazioni.
Studi recenti hanno mostrato un aumento del 20% del rischio di CAD in individui con livelli di calcio nel sangue superiori a 10 mg/dL. Questi dati suggeriscono che la prevenzione e la gestione dei livelli di calcio debbano diventare una priorità nella salute pubblica.
In conclusione, la crescente evidenza del legame tra calcio e salute cardiovascolare richiede attenzione e ulteriori ricerche. È essenziale che i pazienti siano consapevoli dei rischi e discutano con i loro medici riguardo ai livelli di calcio e alle opzioni di trattamento disponibili per mantenere la salute del cuore. La consapevolezza e l’educazione rappresentano strumenti chiave per ridurre il rischio di malattie coronariche e infarti.