MicroCHIPS, una start-up IT con forti legami con il Massachusetts Institute of Technology, sta sviluppando un contraccettivo rivoluzionario: un piccolo microchip impiantato sotto la pelle, gestibile in modalità wireless tramite telecomando.
Negli anni ’90, il professor Robert S. Langer, dell’istituto David H. Koch al MIT e noto come «l’ingegnere più citato nella storia», insieme ai colleghi Michael Cima e John Santini, ha sviluppato una tecnologia di microchip in grado di rilasciare quantità controllate di sostanze chimiche.
Nel 2012, il laboratorio di Langer ha ricevuto la visita di Bill Gates, il quale ha chiesto se fosse possibile creare un nuovo metodo di controllo delle nascite che le donne potessero attivare e disattivare a piacimento, utilizzandolo per molti anni.
Langer ha suggerito che il suo microchip a rilascio controllato potesse offrire una risposta a questa esigenza. Affidando la tecnologia a MicroCHIPS, l’azienda ha creato un dispositivo dalle dimensioni contenute di 20 x 20 x 7 mm, progettato per essere impiantato sotto la pelle dei glutei, dell’addome o del braccio.
Il chip contiene minuscoli serbatoi di levonorgestrel, un ormone già utilizzato in alcuni contraccettivi. Rilascia 30 mcg di levonorgestrel quotidianamente e può contenere una quantità sufficiente per garantire questo rilascio fino a 16 anni.
Quando una donna decide di concepire, può semplicemente disattivare il dispositivo usando un telecomando. Il chip non deve essere rimosso fino al termine del periodo di 16 anni di utilizzo, mentre gli attuali impianti ormonali di controllo delle nascite hanno una durata massima di 5 anni.
Il levonorgestrel è contenuto nel chip grazie a un sigillo ermetico in titanio e platino sviluppato da MicroCHIPS. L’ormone viene rilasciato attraverso una corrente elettrica proveniente da una batteria interna, che scioglie temporaneamente il sigillo, consentendo il rilascio di una piccola dose di levonorgestrel ogni giorno.
Robert Farra, presidente di MicroCHIPS, ha dichiarato: «L’idea di utilizzare una membrana sottile come una miccia elettrica era la sfida più impegnativa e creativa che dovevamo affrontare».
Parlando a proposito del dispositivo, Farra ha evidenziato che «la possibilità di accendere e spegnere il dispositivo offre un notevole vantaggio per coloro che stanno pianificando la propria famiglia».
Nonostante alcune preoccupazioni dei critici riguardo al potenziale di «hackeraggio» del microchip, Farra assicura che la comunicazione tra il telecomando e l’impianto deve avvenire a una distanza pari a quella del contatto della pelle, quindi «qualcuno dall’altra parte della stanza non può riprogrammare il tuo impianto».
«Abbiamo implementato una crittografia sicura», aggiunge. «Questo impedisce a chiunque di tentare di intercettare o interferire con le comunicazioni.»
È importante notare che recentemente una coalizione internazionale di governi, aziende, filantropi e organizzazioni non profit si è impegnata a fornire pianificazione familiare a 120 milioni di donne in più nel mondo entro il 2020.
Poiché le nuove opzioni di controllo delle nascite sono raramente sviluppate da aziende private, il MIT è convinto che l’impianto MicroCHIPS possa giocare un ruolo cruciale in questa missione.
Con il supporto di Bill Gates, MicroCHIPS prevede di avviare i test preclinici negli Stati Uniti il prossimo anno e stima che il dispositivo potrebbe essere commercializzato entro il 2018.
Recentemente, uno studio condotto da ricercatori della Scuola di Medicina dell’Università di Washington a St. Louis ha rivelato che, contrariamente alle affermazioni critiche sui programmi di controllo delle nascite, non esiste una correlazione che dimostri che il controllo delle nascite porti a «donne più promiscue».
Prospettive Recenti e Studi Aggiornati
Nel 2024, i progressi nella tecnologia dei contraccettivi continuano a sorprendere. Nuovi studi hanno dimostrato che l’uso di microchip contraccettivi potrebbe non solo migliorare l’accesso alle opzioni di pianificazione familiare, ma anche ridurre i tassi di gravidanza indesiderata in diverse popolazioni vulnerabili. Secondo recenti statistiche, il 52% delle donne nei paesi in via di sviluppo ha dichiarato di avere difficoltà ad accedere a metodi contraccettivi efficaci.
Inoltre, un’indagine condotta su un campione rappresentativo di donne che utilizzano metodi contraccettivi a lungo termine ha rivelato che l’86% di esse preferirebbe un sistema che consenta una gestione più flessibile e personalizzata. Questo evidenzia l’importanza della tecnologia nella modernizzazione delle opzioni disponibili.
Infine, la ricerca continua a concentrarsi sull’ottimizzazione della sicurezza e dell’affidabilità di questi dispositivi. Sono in fase di sviluppo nuove tecnologie di crittografia che potrebbero garantire una protezione ancora maggiore contro le minacce esterne, rendendo il microchip contraccettivo una scelta sicura e innovativa per il futuro della salute riproduttiva.