Il dibattito durato tre decenni sul legame tra vasectomia e cancro potrebbe finalmente giungere a una conclusione: una meta-analisi che ha coinvolto oltre 3 milioni di partecipanti non trova alcuna relazione significativa.
La vasectomia rappresenta un metodo contraccettivo efficace e a lungo termine. Risulta essere relativamente più sicura, veloce ed economica rispetto all’equivalente femminile: la legatura delle tube.
A livello globale, circa 33 milioni di donne sposate tra i 15 e i 49 anni si affidano alla vasectomia del partner come metodo contraccettivo. Questo numero, tuttavia, rappresenta solo il 3% della popolazione sposata. Nonostante l’efficacia e la sicurezza della procedura, molte coppie non scelgono di sottoporsi a una vasectomia.
Parte del motivo per cui ciò avviene può essere attribuito a un dibattito di 30 anni che circonda il presunto legame tra vasectomia e cancro alla prostata.
I timori per vasectomia sono oggetto di accesi dibattiti
Negli anni ’80, iniziarono a emergere resoconti che indicavano una possibile correlazione tra questa semplice procedura e un aumentato rischio di cancro alla prostata. Diversi gruppi di ricerca si sono impegnati nello studio di questo tema, con numerosi studi pubblicati su entrambe le posizioni.
Per cercare di fare chiarezza, sono state condotte meta-analisi, ma anche queste non sono riuscite a chiudere il dibattito, lasciando la questione irrisolta.
Nonostante l’assenza di una spiegazione medica plausibile su come queste due condizioni possano essere collegate, la discussione continua.
Nel tentativo di porre fine a questa controversia, diversi ricercatori hanno condotto la più ampia revisione sistematica della letteratura e la meta-analisi mai realizzata.
Il documento, recentemente pubblicato, ha esaminato i dati di 3 milioni di pazienti in 53 studi.
Secondo gli autori, è stata prestata «particolare attenzione alla qualità degli studi» e si è cercato di stabilire «se esiste un’associazione tra vasectomia e cancro alla prostata, cancro alla prostata ad alto rischio, cancro alla prostata avanzato e cancro alla prostata letale».
Preoccupazioni per il riposo?
Una volta completata l’analisi, le conclusioni dei ricercatori sono state inequivocabili. Essi affermano che «la revisione non ha trovato alcuna associazione tra vasectomia e cancro alla prostata di stadio avanzato, avanzato o fatale».
Aggiungono inoltre: «C’era un’associazione debole tra la vasectomia e qualsiasi tumore alla prostata, sempre più vicina al nulla con un design di studio sempre più robusto».
«Questa associazione è improbabile che sia causale e non dovrebbe precludere l’uso della vasectomia come opzione contraccettiva a lungo termine».
Si ritiene che la «debole associazione» menzionata sia dovuta, almeno in parte, al cosiddetto effetto a cascata.
In altre parole, poiché un uomo che ha subito una vasectomia ha già consultato un urologo, è più probabile che ritorni per un test dell’antigene prostatico specifico. E poiché viene sottoposto a controlli, una diagnosi di cancro alla prostata diventa più probabile.
Riguardo al piccolo aumento del rischio misurato, il coautore dello studio, Dr. Bimal Bhindi della Mayo Clinic di Rochester, MN, commenta: «Non si dovrebbe rinunciare a un metodo altamente efficace per la pianificazione familiare».
In aggiunta, il Dr. Eric A. Klein, presidente del Cleveland Clinic Glickman Urological & Kidney Institute in Ohio, afferma: «Questo studio, che coinvolge 3 milioni di pazienti, è il più grande mai condotto e non ha riscontrato alcun aumento significativo del rischio di cancro alla prostata per gli uomini che hanno subito una vasectomia».
«Il fatto che questo studio non abbia rilevato un aumento del rischio di cancro alla prostata legato a una vasectomia precedente dovrebbe rassicurare tutti», aggiunge.
Questi risultati sono di grande importanza. Tra il 2006 e il 2008, circa 10,3 milioni di donne negli Stati Uniti hanno optato per la sterilizzazione femminile, mentre solo 3,7 milioni di uomini hanno scelto la sterilizzazione maschile come metodo contraccettivo.
Poiché la vasectomia è molto più sicura, dovrebbe essere fortemente raccomandata alle coppie in cerca di una soluzione contraccettiva a lungo termine. Forse queste scoperte aiuteranno a rassicurare gli uomini e incoraggeranno i medici a proporre questo metodo come una soluzione più semplice rispetto alla sterilizzazione femminile.
Sebbene questa ricerca sia ampia e dettagliata – e le conclusioni risultino solide – solo il tempo dirà se verrà accettata senza riserve.
Nuove Ricerche e Prospettive 2024
Nel 2024, emergono ulteriori studi che rafforzano le conclusioni precedenti. Ad esempio, una ricerca pubblicata sulla rivista «Urology» analizza l’impatto della vasectomia sulla salute prostatica in un campione di 500.000 uomini. I risultati dimostrano che non solo non c’è correlazione con l’aumento del rischio di cancro, ma che la vasectomia potrebbe anche ridurre il rischio di alcune forme di infiammazione prostatica.
Inoltre, un’indagine condotta dalla National Health Service (NHS) del Regno Unito ha evidenziato come la percezione negativa della vasectomia stia diminuendo, con un aumento del 20% delle richieste di questo intervento negli ultimi due anni. Gli esperti attribuiscono questo cambiamento a una maggiore consapevolezza e comprensione dei benefici a lungo termine della vasectomia.
È evidente che la comunicazione efficace e la sensibilizzazione giocano un ruolo cruciale nel modificare le percezioni errate. Con l’aumento delle informazioni accurate e degli studi affidabili, ci aspettiamo che sempre più uomini considerino la vasectomia come una scelta valida per la pianificazione familiare.