Minacce Globali alla Salute: Alcol, Tabacco e Droghe Illegali

Un nuovo rapporto che raccoglie dati forniti da alcune delle fonti più recenti e affidabili in tutto il mondo intende rispondere alla grande domanda: quali sostanze e stimolanti rappresentano la più grande minaccia per la salute e il benessere a livello globale?

Persona che beve alcol e fuma sigarette

La rivista è stata realizzata da specialisti di importanti istituzioni in tutto il mondo, in sei paesi e tre continenti: Australia, Europa e Nord America.

Il suo primo autore è Amy Peacock, che lavora con il National Drug and Alcohol Research Center presso l’Università del New South Wales a Sydney, in Australia, e con la School of Medicine presso l’Università della Tasmania a Hobart, che è anche in Australia.

Gli autori hanno fornito le loro informazioni principalmente attraverso i registri tenuti dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine e dall’Istituto per la valutazione e la valutazione della salute dell’Università di Washington a Seattle.

«L’alcol, il tabacco e l’uso di droghe illecite sono i principali fattori di rischio globali per la disabilità e la perdita prematura della vita», scrivono i ricercatori nell’introduzione del rapporto.

«La stima della prevalenza dell’uso e del carico associato di malattia e mortalità a livello nazionale, regionale e globale è fondamentale per quantificare l’entità e la gravità dell’onere derivante dall’uso di sostanze».

Questi sono i motivi per cui il team ha deciso di pubblicizzare una raccolta aggiornata di statistiche disponibili, il più complete possibile, sulla questione dell’uso di sostanze e degli abusi e sul relativo onere economico e medico in tutto il mondo.

Il rapporto è stato ora pubblicato sulla rivista.

L’alcol e il tabacco sono molto più diffusi

Citando lo studio Global Burden of Disease del 2015, i ricercatori osservano che l’uso del tabacco ha portato a 170,9 milioni di anni di vita aggiustati per la disabilità in tutto il mondo. Il secondo è il consumo di alcol, a cui sono attribuiti 95 milioni di anni di vita regolati per la disabilità.

Non meno preoccupante, il consumo di droghe illecite ha indotto le persone di tutto il mondo a rivendicare 27,8 milioni di anni di vita regolati per la disabilità.

Sulla base dei dati a loro disposizione, gli autori sottolineano che «l’uso di alcol e il fumo di tabacco sono molto più diffusi dell’uso di sostanze illecite, a livello globale e nella maggior parte delle regioni».

Circa 1 adulto su 5 in tutto il mondo si è impegnato in un consumo di alcol pesante in almeno un’occasione nel mese scorso, il che potrebbe aumentare il rischio di subire lesioni.

Inoltre, si stima che il 15,2 percento degli adulti fuma ogni giorno. Le persone che fumano frequentemente, avvertono i ricercatori, sono ad aumentato rischio di sviluppare 12 diverse forme di cancro, malattie respiratorie e malattie cardiovascolari, per citare solo alcuni risultati relativi alla salute.

I dati suggeriscono anche che «l’uso di droghe illecite [è] molto meno comune» rispetto all’uso di alcool e tabacco in tutto il mondo; le stime indicano che «meno di 1 persona su 20» ha riportato un’istanza di uso di cannabis nell’ultimo anno.

Si pensa che anche meno persone si dedicano all’uso di anfetamina, oppioidi o cocaina. Ciononostante, alcune regioni – tra cui Stati Uniti, Canada e Australasia – hanno tassi molto elevati di abuso di droghe illecite che giustificano preoccupazioni.

Gli autori del rapporto notano che l’Australasia è emersa come la regione con «la più alta prevalenza di dipendenza dalle anfetamine», pari a 491,5 per 100.000 persone. Anche le popolazioni australiane sembravano usare più frequentemente altre droghe, come cannabis, oppioidi e cocaina.

Gli europei ottengono un punteggio elevato nel bere pesante

Gli autori notano anche che, in netto contrasto con le popolazioni di altri continenti, le persone in Europa centrale, orientale e occidentale tendono a concedersi molto di più nel consumo di alcol.

Gli europei centrali bevono 11,61 litri di alcol pro capite pro capite, gli europei dell’est bevono 11,98 litri a persona e gli europei occidentali ne consumano 11,09 litri.

L’Europa è stata anche scoperta per contenere il maggior numero di persone che fumano tabacco, con il 24,2 per cento degli europei dell’est, il 23,7 per cento dei cittadini dell’Europa centrale e il 20,9 per cento degli europei occidentali che hanno ammesso questa abitudine.

All’estremo opposto dello spettro, i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente hanno riportato i più bassi tassi di consumo di alcolici, nonché la percentuale più bassa di alcolici pesanti.

Tuttavia, gli autori avvertono che i risultati dettagliati nel loro rapporto potrebbero non essere completi, dal momento che molte regioni – in particolare Africa, Caraibi, Sud America e Asia – hanno dati incompleti o mancanti sull’uso di sostanze e il loro impatto sulla salute della popolazione e benessere.

Pertanto consigliano che in futuro le organizzazioni sanitarie pubbliche sviluppino e applichino metodi più rigorosi di raccolta dei dati pertinenti e li mettano a disposizione di ricercatori e responsabili delle politiche pubbliche.

Tuttavia, «compilazioni regolari di dati globali su variazioni geografiche nella prevalenza dell’uso di sostanze e del carico di malattia, come questo, possono incoraggiare il miglioramento dei dati e dei metodi richiesti per produrre stime future migliori», concludono.

Prospettive Recenti e Dati Aggiornati nel 2024

Negli ultimi anni, la ricerca ha evidenziato un aumento preoccupante nel consumo di sostanze tra le giovani generazioni. Secondo uno studio condotto nel 2024 dall’OMS, l’uso di alcol tra i giovani adulti è aumentato del 10% rispetto al 2020, con un picco particolarmente elevato tra le donne.

Inoltre, nuove statistiche suggeriscono che l’uso di cannabis sta diventando sempre più accettato, con il 17% degli adolescenti che dichiarano di averla provata almeno una volta. Questa tendenza potrebbe essere influenzata da una maggiore accessibilità e dalla depenalizzazione in diverse regioni.

Gli esperti avvertono che la normalizzazione dell’uso di droghe potrebbe portare a una maggiore tolleranza sociale e a una diminuzione della percezione dei rischi associati. È fondamentale che le campagne di sensibilizzazione pubblica si adattino a queste nuove dinamiche, enfatizzando i pericoli legati al consumo di sostanze.

Infine, la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sui modelli di consumo, con un aumento dell’uso di alcol e droghe da parte di molti per affrontare lo stress e l’ansia. I professionisti della salute pubblica stanno ora lavorando per affrontare queste problematiche e promuovere strategie di prevenzione più efficaci.

ITMedBook