Uno studio pubblicato di recente ha sollevato dubbi sul consiglio che i pazienti ricevono quando si lamentano di raffreddore o mal di gola. A parte alcune eccezioni, mette in discussione l’efficacia del trattamento di queste condizioni con l’ibuprofene, suggerendo che anche l’inalazione di vapore non sia d’aiuto.
Ricercatori dell’Università di Southampton nel Regno Unito hanno condotto uno studio su 889 assistenti di cura di età compresa tra 3 anni e oltre con infezioni acute delle vie respiratorie (raffreddore e mal di gola). I pazienti sono stati randomizzati ad assumere paracetamolo, ibuprofene o una combinazione di entrambi, con e senza inalazione di vapore.
I ricercatori hanno poi valutato la gravità dei sintomi nei giorni 2-4, monitorando anche la temperatura, l’uso di antibiotici e se i pazienti cercavano ulteriori consultazioni.
I risultati hanno mostrato che, rispetto al paracetamolo, né l’ibuprofene né la combinazione di ibuprofene e paracetamolo offrivano benefici significativi ai pazienti con raffreddore o mal di gola. Inoltre, i pazienti non hanno ottenuto alcun vantaggio dall’inalazione di vapore.
La somministrazione periodica di ibuprofene e l’inalazione di vapore non sono raccomandate
Il leader dello studio, Paul Little, professore di Ricerca nella Medicina Generale presso l’Università di Southampton, afferma:
«Paracetamolo, ibuprofene o una combinazione di entrambi sono i cicli più comuni di trattamento per le infezioni delle vie respiratorie.»
Tuttavia, seguendo i loro risultati, aggiunge:
«Anche se dobbiamo essere un po’ cauti poiché questi sono risultati inaspettati, per ora non consiglierei personalmente alla maggior parte dei pazienti di utilizzare l’ibuprofene per il controllo dei sintomi di tosse, raffreddore e mal di gola».
Tuttavia, sottolinea che l’ibuprofene può risultare utile per i bambini e per coloro che presentano infezioni toraciche.
Riguardo all’inalazione di vapore, spesso raccomandata come trattamento per l’infezione delle vie respiratorie, aggiunge:
«I medici probabilmente non dovrebbero consigliare l’inalazione di vapore nella pratica quotidiana, poiché non fornisce un beneficio sintomatico per le infezioni respiratorie acute e alcune persone possono subire lievi lesioni termiche».
I risultati dello studio suggeriscono che circa 1 su 50 pazienti che utilizzano l’inalazione di vapore per alleviare i sintomi di raffreddore e gola secca possono soffrire di una lieve scottatura, ma non così grave da richiedere una visita medica.
Forse l’ibuprofene interferisce con la risposta immunitaria
Lo studio ha anche rivelato che i pazienti a cui era stato consigliato di assumere ibuprofene o ibuprofene con paracetamolo avevano maggiori probabilità di tornare entro un mese con sintomi irrisolti o nuove complicanze, rispetto ai pazienti trattati solo con paracetamolo.
Tra il 50% e il 70% in più dei partecipanti che hanno assunto ibuprofene o ibuprofene con paracetamolo hanno riferito di avere problemi persistenti.
Il professor Little si è detto sorpreso dai risultati e suggerisce che il trattamento con ibuprofene potrebbe contribuire alla progressione della malattia.
Sebbene lui e i suoi colleghi non abbiano indagato sulla causa sottostante, ipotizza che potrebbe avere a che fare con il fatto che l’ibuprofene è un antinfiammatorio:
«È possibile che il farmaco interferisca con una parte importante della risposta immunitaria, portando a sintomi prolungati o alla progressione dei sintomi in alcuni individui».
I fondi del National Institute for Health Research (NIHR) hanno contribuito a finanziare lo studio.
Nuove Ricerche e Approcci nel 2024
Nel 2024, la ricerca continua a evolversi, evidenziando alternative più efficaci per il trattamento del raffreddore e del mal di gola. Recenti studi hanno dimostrato che l’uso di rimedi naturali, come il miele e le tisane, può offrire un sollievo sintomatico significativo. Inoltre, alcuni protocolli di trattamento mirati a potenziare la risposta immunitaria stanno guadagnando attenzione nel campo della medicina.
Una meta-analisi recente ha riportato risultati promettenti riguardo l’uso di integratori di zinco e vitamina C, che hanno dimostrato di ridurre la durata e la gravità dei sintomi. In particolare, i pazienti che hanno iniziato il trattamento precoce con questi integratori hanno riferito un miglioramento più rapido rispetto a coloro che non li hanno assunti.
Alcuni ricercatori stanno anche esplorando l’efficacia di approcci basati sulla microbiota intestinale, suggerendo che una flora intestinale equilibrata possa influenzare positivamente la risposta immunitaria alle infezioni respiratorie. Questi studi potrebbero cambiare il modo in cui trattiamo le infezioni respiratorie comuni in futuro.
Concludendo, è essenziale rimanere aggiornati su queste nuove scoperte e valutare attentamente le opzioni di trattamento disponibili per migliorare la salute dei pazienti.