Controlli Facebook centinaia di volte al giorno? Ti piace colpire «Mi piace» più di quanto ti piaccia parlare con esseri umani reali? Instagram è più importante per te di tua madre? Continua a leggere per scoprire cosa potrebbe rivelare della tua personalità.
In questo mondo moderno hi-tech, quasi apocalittico, pieno di schermi, i social media sono diventati onnipresenti.
Ci hanno risucchiato. Sono il nuovo Dio a cui ci siamo inchinati.
Può sembrare un’affermazione eccessiva, ma per alcune persone i social media hanno assunto la forma di una vera e propria dipendenza.
Ma come possiamo capire se la nostra abitudine ai social media è semplicemente un passatempo innocuo o se siamo caduti in una vera e propria trappola?
Beh, se hai perso un lavoro perché trascorri ore su Instagram o se hai avuto problemi con la tua relazione a causa di Facebook, potrebbe essere un segnale preoccupante. La dipendenza dai social media è un fenomeno reale, e può avere effetti devastanti sulla vita delle persone.
Il «lato oscuro» della tecnologia
Nonostante l’aumento esponenziale del «lato oscuro» della tecnologia dell’informazione, la ricerca sulla dipendenza da social media è ancora in fase embrionale. Sebbene i tratti della personalità siano noti per influenzare altri tipi di dipendenze, rimane poco chiaro quali tratti possano predire la dipendenza dai social media.
Recentemente, audaci ricercatori della Binghamton University di New York hanno deciso di esplorare questa moderna problematica.
«Mentre molte ricerche hanno esaminato come l’interazione di alcuni tratti della personalità influisca su dipendenze come alcol e droghe, volevamo applicare un quadro simile alla dipendenza dai social media», afferma Isaac Vaghefi, capo dello studio.
Per ottenere risposte significative, Vaghefi ha collaborato con Hamed Qahri-Saremi della DePaul University di Chicago, coinvolgendo oltre 300 studenti universitari.
Gli investigatori hanno sondato i partecipanti sul loro utilizzo dei social media, ma hanno anche posto una serie di domande per ottenere un quadro più chiaro delle loro personalità.
Modello di personalità
La ricerca si è basata sul modello di personalità a cinque fattori, una struttura utilizzata in psicologia dagli anni ’80. I cinque tratti che compongono la maggior parte delle personalità umane sono: nevroticismo, coscienziosità, gradevolezza, estroversione e apertura all’esperienza.
L’obiettivo principale dello studio era determinare quale, se presente, di questi tratti della personalità fosse associato a un maggior rischio di sviluppare una dipendenza dai social media.
Il team ha scoperto che tre dei cinque tratti – nevroticismo, coscienziosità e gradevolezza – erano particolarmente correlati alla dipendenza dai social media. Tuttavia, la psicologia è complessa e non si presta a risposte semplici.
Come sottolinea Vaghefi, «È un argomento complesso e non si può adottare un approccio semplificato». Esaminando più a fondo i dati, sono emerse relazioni più intricate. Le loro scoperte sono state presentate alla 51a Conferenza internazionale delle Hawaii sulla scienza dei sistemi.
Cosa hanno trovato? In primo luogo, il nevroticismo – che si riferisce alla predisposizione a sentirsi ansiosi e stressati – aumenta il rischio di attaccamento ai social media. D’altra parte, le persone con alta coscienziosità, in grado di controllare i propri impulsi e raggiungere i propri obiettivi, mostrano minori probabilità di sviluppare dipendenze.
Fin qui, tutto abbastanza chiaro, ma ecco il colpo di scena: una persona può possedere sia tratti di coscienziosità che di nevroticismo, e in questi casi si verifica una lotta interiore.
In questa battaglia, il nevroticismo tende a prevalere sulla coscienziosità. In altre parole, le tendenze negative possono prendere il sopravvento, rendendo più probabile la dipendenza dai social media.
Può essere piacevole salvarti?
Il prossimo aspetto da considerare è la gradevolezza – che misura quanto qualcuno sia amichevole, utile ed empatico. In generale, la gradevolezza non ha un impatto significativo sul rischio di dipendenza dai social media. Tuttavia, quando gradevolezza e coscienziosità si trovano nella stessa persona, la situazione cambia.
Coloro che non sono né particolarmente gradevoli né coscienziosi tendono a risultare antipatici e irresponsabili. Queste persone, sorprendentemente, mostrano un rischio maggiore di sviluppare dipendenza dai social media.
Ecco che la trama si complica ulteriormente. Questa dinamica funziona in entrambe le direzioni: individui con alta gradevolezza e coscienziosità possono anch’essi presentare un rischio elevato di dipendenza dai social media.
Questo risultato ha stupito gli scienziati. Potrebbe essere correlato alla «dipendenza razionale»: persone amichevoli e coscienziose possono passare più tempo sui social media perché credono di trarne benefici reali, impegnandosi per mantenere i contatti con amici e familiari.
Se questo fosse vero, rappresenterebbe una nuova angolazione sulla dipendenza, suggerendo che potrebbe svilupparsi per motivi positivi. Resta da vedere se, nonostante ciò, il fenomeno si riveli dannoso per l’individuo.
È probabile che la ricerca continui, considerando l’impatto crescente della tecnologia sulle nostre vite. Forse, nei prossimi decenni, la dipendenza dai social media diventerà la norma, mentre gli psicologi si concentreranno su come il 2% della popolazione riesca a resistere all’apertura della propria app di Facebook più di una volta al giorno.
Dovremo aspettare e vedere. Per ora, condividi questo articolo sui tuoi account social, poi metti giù il cellulare e fai una passeggiata all’aperto. Potresti divertirti.
Nuove scoperte nel 2024
Nel 2024, la ricerca sulla dipendenza dai social media ha fatto passi da gigante, con nuovi studi che evidenziano l’impatto della pandemia e delle modalità di lavoro a distanza. È emerso che il 60% degli utenti di social media ha riportato un aumento della loro attività sui social durante il periodo di isolamento, contribuendo a una maggiore consapevolezza dei propri comportamenti online.
Inoltre, uno studio condotto su oltre 1.000 partecipanti ha mostrato che la dipendenza dai social media è fortemente correlata a sintomi di depressione e ansia, con un aumento del 30% rispetto agli anni precedenti. Le persone con tendenze nevrotiche hanno mostrato un rischio significativamente più alto di sviluppare problemi di salute mentale legati all’uso eccessivo dei social media.
Le nuove ricerche suggeriscono anche che l’uso consapevole dei social media, come limitare il tempo trascorso online e interagire in modo più autentico, può ridurre i rischi di dipendenza. È fondamentale, pertanto, che gli individui imparino a navigare consapevolmente nel mondo digitale, mantenendo un equilibrio sano tra vita online e offline.