Grasso Viscerale e Sedentarietà: Nuove Scoperte e Implicazioni

Oltre al grasso addominale sempre più fastidioso, esiste un altro tipo di grasso «invisibile» – ma altrettanto dannoso – che si accumula attorno ai nostri organi interni. Che cosa causa questo fenomeno ed è possibile liberarsene? Un nuovo studio offre alcune risposte interessanti.

Persone sedute sulla panchina, rappresentazione della sedentarietà

Per prima cosa, dobbiamo alzarci dalle nostre sedie! Il tempo trascorso in posizione sedentaria è direttamente correlato alla quantità di grasso che accumuliamo intorno ai nostri organi interni, come dimostra un nuovo studio pubblicato su una rivista scientifica di rilievo.

Inoltre, è fondamentale esercitarsi. La ricerca evidenzia che la sedentarietà ha un effetto ancora più nocivo per coloro che non si allenano adeguatamente.

Potresti pensare: «Grazie, Capitan Ovvio», ma in realtà poche persone comprendono l’importanza della distribuzione del grasso corporeo e che il grasso che circonda i nostri organi ci espone a un serio rischio di malattie croniche.

Il nuovo studio è stato condotto dal dott. Joe Henson, ricercatore associato presso l’Università di Leicester nel Regno Unito. Egli sottolinea l’importanza della ricerca, affermando: «Sappiamo che trascorrere lunghi periodi seduti è malsano e rappresenta un fattore di rischio per malattie croniche come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiache».

«Allo stesso modo, la quantità di grasso depositato attorno ai nostri organi interni può predisporci a queste patologie», afferma il dott. Henson, il quale non è l’unico a pensarla così. In uno studio precedente, si è dimostrato che il grasso viscerale all’interno della cavità addominale aumenta il rischio di malattie cardiache.

Utilizzo delle scansioni MRI per misurare la distribuzione del grasso

Il dott. Henson e il suo team hanno impiegato la risonanza magnetica per scansionare 124 partecipanti a rischio di sviluppare diabete di tipo 2. Le scansioni MRI hanno analizzato il grasso intorno ai fegati dei partecipanti, insieme al grasso «invisibile» noto come grasso viscerale e al grasso addominale totale.

Utilizzando accelerometri posizionati attorno alla vita dei partecipanti, il team ha anche misurato il tempo trascorso seduti durante una settimana.

I ricercatori hanno considerato variabili come età, razza, etnia e livelli di attività fisica nei loro calcoli.

Hanno scoperto che più tempo le persone trascorrevano sedute durante il giorno, maggiore era la quantità di grasso viscerale e addominale, oltre a un accumulo di grasso attorno al fegato.

È importante notare che questo collegamento era particolarmente forte per i partecipanti che non rispettavano la raccomandazione di salute pubblica di 150 minuti settimanali di attività fisica di intensità moderata.

«Utilizzando tecniche di risonanza magnetica e monitoraggio dell’attività fisica, abbiamo dimostrato che maggiore è il tempo dedicato alla sedentarietà, più forte è l’associazione con livelli più elevati di grasso interno e addominale, specialmente se i lunghi periodi di inattività erano ininterrotti», afferma il dott. Henson.

Dott. Joe Henson

L’attività fisica può ridurre il grasso interno

«I nostri risultati mostrano anche che raggiungere l’obiettivo del governo di 150 minuti di attività fisica a intensità moderata può offrire una certa protezione contro gli effetti nocivi del prolungato tempo sedentario», aggiunge il dott. Henson.

Anche la coautrice dello studio, Melanie Davies, docente di medicina del diabete presso l’Università di Leicester, commenta la ricerca, affermando: «La mancanza di attività fisica e il sovrappeso sono due fattori di rischio associati al diabete di tipo 2».

«Tuttavia, rimane poco chiaro quali siano gli effetti del prolungato tempo sedentario e se l’attività fisica possa svolgere un ruolo nel ridurre i depositi di grasso negli organi interni», dice.

«Questa ricerca», aggiunge il professor Davies, «inizia a far luce sulla connessione tra questi fattori, utilizzando la risonanza magnetica per misurare la distribuzione del grasso nel corpo di un individuo e analizzandola in relazione ai loro livelli di attività».

Conclude dicendo: «Il prossimo passo sarà esaminare l’impatto di interrompere regolarmente i periodi prolungati di sedentarietà sulla quantità di grasso interno».

Prospettive e Nuove Ricerche nel 2024

Negli ultimi anni, la ricerca si è concentrata sempre di più sull’importanza di uno stile di vita attivo. Un’indagine recente ha rivelato che il 30% della popolazione globale soffre di sedentarietà cronica, un fenomeno allarmante che può portare a gravi conseguenze per la salute. Secondo uno studio del 2024, l’inattività fisica è ora considerata un fattore di rischio primario per malattie cardiovascolari, superando persino il fumo.

Inoltre, nuove tecnologie di monitoraggio dell’attività fisica, come gli smartwatch e i fitness tracker, stanno dimostrando di essere strumenti efficaci per incentivare le persone a muoversi di più. I dati suggeriscono che coloro che utilizzano questi dispositivi tendono a raggiungere i livelli raccomandati di attività fisica in misura maggiore rispetto a chi non li utilizza.

Infine, è fondamentale sottolineare l’importanza di una dieta equilibrata insieme all’attività fisica per ridurre il grasso viscerale. Recenti studi hanno dimostrato che l’inclusione di alimenti ricchi di fibre e antiossidanti nella dieta può migliorare significativamente la salute metabolica e ridurre il rischio di malattie croniche. Adottare un approccio integrato che combini movimento e alimentazione sana è essenziale per la salute a lungo termine.

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