Se si smette di fumare con successo, è più probabile che si provi una diminuzione dell’ansia. Questo è quanto riportato dai ricercatori delle università di Oxford, Cambridge e del King’s College di Londra nel British Journal of Psychiatry, edizione del 2 gennaio 2013.
Gli autori hanno messo in discussione la convinzione diffusa secondo cui smettere di fumare possa aumentare la nervosità, e che il fumo allevi lo stress.
I ricercatori hanno scritto:
«La credenza che fumare offra un sollievo dallo stress è pervasiva, ma probabilmente errata; è vero il contrario: il fumo è probabilmente ansiogeno (causa ansia) e i fumatori meritano di sapere come la loro esperienza possa essere fuorviante».
In questo studio, gli scienziati hanno esaminato 491 fumatori che avevano partecipato a cliniche di cessazione del fumo del National Health Service (NHS) in diverse regioni dell’Inghilterra. A tutti erano stati forniti cerotti alla nicotina e partecipavano a incontri settimanali. Di questi, 106 (21,6%) avevano ricevuto una diagnosi di disturbi di salute mentale prima di tentare di smettere, principalmente disturbi d’ansia e dell’umore.
All’inizio dello studio, tutti i partecipanti sono stati valutati in base ai loro livelli di ansia. Inoltre, è stato chiesto loro se fumassero per «principalmente piacere», «principalmente per far fronte» o «per entrambi».
Sessantotto (24%) dei partecipanti erano riusciti a rimanere senza fumo sei mesi dopo. Dieci di loro avevano un disturbo psichiatrico attuale.
Gli autori hanno evidenziato una differenza significativa nei livelli di ansia tra coloro che avevano smesso con successo e quelli che non ce l’avevano fatta. Gli ex fumatori hanno mostrato una marcata riduzione dell’ansia, in particolare tra coloro che fumavano «per far fronte», rispetto a quelli che fumavano «per piacere».
Tra coloro che sono tornati a fumare, quelli che lo facevano «per piacere» non hanno mostrato cambiamenti nei livelli di ansia dopo la ricaduta. Tuttavia, coloro che fumavano «per far fronte», insieme ai partecipanti con problemi di salute mentale diagnosticati, hanno mostrato un aumento dell’ansia.
Coloro che fumavano per affrontare le difficoltà avevano una probabilità molto più alta di accendersi una sigaretta non appena si svegliavano al mattino. I ricercatori affermano che questo comportamento mira a «evitare i sintomi di astinenza, inclusa l’ansia». Se riuscivano a smettere di fumare, questi episodi ripetuti di ansia venivano infine attenuati, portando a una sensazione di minore ansia.
Per quanto riguarda i partecipanti che hanno avuto ricadute e sperimentato livelli più elevati di ansia, gli autori hanno concluso:
«Non esiste un meccanismo causale ovvio, oltre a quelli che recidivano le preoccupazioni derivanti dai continui rischi per la salute del fumo.»
(Conclusione) In sintesi, smettere di fumare riduce probabilmente l’ansia, con un effetto che sembra essere maggiore in coloro che hanno un disturbo psichiatrico e che fumano per gestire lo stress. Un tentativo fallito di smettere di fumare può anche aumentare l’ansia a un livello modesto, ma potenzialmente clinicamente rilevante in persone con disturbi psichiatrici e in coloro che fumano per far fronte.
I medici dovrebbero rassicurare i pazienti che smettere di fumare è benefico per la loro salute mentale, ma potrebbero dover monitorare eventuali aumenti clinicamente rilevanti dell’ansia tra coloro che non riescono a mantenere l’astinenza.
Studi recenti hanno prodotto risultati contrastanti riguardo agli effetti del fumo sull’ansia. Ricercatori della Virginia Commonwealth University hanno scoperto che l’inattivazione della subunità beta2, una sottoclasse dei recettori della nicotina, sembra ridurre l’ansia. Credono che la nicotina possa agire attraverso l’inattivazione, piuttosto che attraverso l’attivazione.
### Ricerche Recenti e Implicazioni Cliniche nel 2024
Negli ultimi anni, numerosi studi hanno confermato l’impatto positivo che smettere di fumare ha sulla salute mentale. Secondo una ricerca pubblicata nel 2024, il 30% degli ex fumatori ha riportato una significativa diminuzione dei sintomi ansiosi dopo sei mesi di astinenza. Inoltre, è emerso che i programmi di supporto, come le terapie comportamentali e il counseling, aumentano le probabilità di successo nel smettere di fumare e nel migliorare il benessere psicologico.
Un’altra indagine ha rivelato che i pazienti con disturbi d’ansia che smettono di fumare sperimentano un miglioramento significativo nella loro condizione generale, con una riduzione del 40% nei sintomi riportati. Questo suggerisce che i medici dovrebbero integrare strategie di cessazione del fumo nei trattamenti per i disturbi d’ansia.
Infine, un’analisi dei dati ha mostrato che i fumatori con un background di salute mentale hanno il doppio delle probabilità di sviluppare sintomi di ansia rispetto ai fumatori senza tali problemi. La consapevolezza di questi rischi è fondamentale per informare le decisioni cliniche e migliorare gli esiti di salute mentale per i pazienti che desiderano smettere di fumare.