Una spirometria è un test di funzionalità polmonare che misura quanta aria espelle una persona e quanto velocemente. Questo esame è fondamentale per comprendere la salute respiratoria e diagnosticare eventuali patologie.
I test di funzionalità polmonare, come la spirometria, misurano quanto bene funzionano i polmoni e sono strumenti diagnostici preziosi, brevi, semplici e comunemente utilizzati in ambito clinico.
Perché la spirometria?
Un’infermiera o un medico utilizzerà la spirometria per diagnosticare diverse condizioni polmonari, tra cui:
- Asma: infiammazione cronica, gonfiore e restringimento delle vie aeree.
- Malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO): un insieme di patologie polmonari che restringono le vie aeree e causano difficoltà nell’espulsione dell’aria dai polmoni.
- Fibrosi cistica: una malattia genetica in cui i polmoni e gli organi digestivi si intasano di muco denso e appiccicoso.
- Fibrosi polmonare: accumulo di tessuto cicatriziale nei polmoni, che porta a una scarsa ossigenazione del sangue.
Inoltre, un medico utilizzerà la spirometria per monitorare i progressi di un paziente durante il trattamento di una condizione polmonare cronica. Questo test può aiutare a valutare l’impatto di eventuali farmaci e come questi controllano la condizione.
È raccomandato che i fumatori, sia attuali che ex, siano testati, così come le persone con più di 40 anni. Anche chi è esposto a sostanze nocive per i polmoni, come i fumi industriali, dovrebbe considerare di monitorare la propria salute polmonare.
Procedura
Il test spirometrico è un semplice esame diagnostico eseguito con uno spirometro. Una persona respira nel tubo collegato allo spirometro, che registra i risultati.
Il medico chiederà anche se il paziente sta assumendo farmaci respiratori, compresi i broncodilatatori, che aiutano a rilassare le vie respiratorie. Potrebbe essere richiesto di interrompere l’assunzione di broncodilatatori prima del test per valutare l’effetto di questi sulla respirazione.
Si consiglia di indossare abiti comodi e di evitare pasti abbondanti prima del test, per facilitare il respiro.
Coloro che effettuano il test dovrebbero anche evitare:
- di fumare entro 24 ore dalla prova
- l’esercizio fisico intenso
- il consumo di alcol
Durante la procedura, si seguono i seguenti passaggi:
- Una clip viene posizionata sul naso per chiudere le narici.
- Il paziente inspira profondamente per riempire i polmoni.
- Le labbra devono sigillare saldamente attorno alla bocca del tubo.
- Il paziente espira rapidamente e con forza nel tubo per alcuni secondi.
Il test viene generalmente ripetuto almeno tre volte per garantire risultati coerenti e accurati. Il valore più alto dei tre test viene solitamente utilizzato come risultato finale. L’appuntamento potrebbe richiedere dai 30 ai 90 minuti.
Dopo l’inalazione di un broncodilatatore, il test può essere ripetuto per misurare l’effetto del farmaco sulla capacità respiratoria del paziente.
Potrebbe non essere possibile fornire un feedback immediato, poiché uno specialista in pneumologia dovrà interpretare i risultati.
Risultati
La spirometria misura il flusso d’aria nel tempo e genera due valori fondamentali per la valutazione e il monitoraggio della funzionalità polmonare:
- La Capacità Vitale Forzata (FVC), che rappresenta la quantità totale di aria che può essere espirata a piena capacità.
- Il Volume Espiratorio Forzato in 1 secondo (FEV1), che si riferisce al flusso d’aria durante il primo secondo dell’espirazione massima.
Il rapporto FEV1/FVC viene calcolato per determinare la proporzione di aria espulsa dai polmoni in un secondo. Un valore di FVC inferiore alla norma indica una limitazione respiratoria. Le letture basse del FEV1 possono segnalare un’ostruzione respiratoria significativa.
Queste informazioni aiutano il medico a pianificare i prossimi passi nel trattamento. I risultati normali della spirometria variano da persona a persona e sono influenzati da fattori come età, altezza, sesso e razza.
I risultati vengono generalmente confrontati con la media all’interno di vari gruppi, utilizzando i dati del Terzo Sondaggio Nazionale sulla Salute e la Nutrizione (NHANES III).
Ostruttivo o restrittivo
Una patologia ostruttiva delle vie aeree è caratterizzata dal restringimento delle vie aeree, che influisce sulla capacità di espirazione rapida, mentre la quantità di aria trattenuta nei polmoni rimane normale. Questo è comune in pazienti con asma e BPCO.
Al contrario, nella malattia polmonare restrittiva, la capacità di assunzione d’aria è ridotta poiché i polmoni non possono espandersi completamente, come nel caso della fibrosi polmonare.
Secondo i dati di NHANES III, un paziente presenta un difetto ostruttivo se il suo rapporto FEV1/FVC è inferiore al 70% negli adulti o all’85% nei bambini tra i 5 e i 18 anni, posizionando i risultati al di sotto del quinto percentile.
Il medico può anche verificare se la condizione è reversibile controllando i cambiamenti nei risultati di FVC/FEV1 dopo l’assunzione di un broncodilatatore. Un aumento del 12% nei risultati indicherebbe l’efficacia del broncodilatatore nell’invertire la condizione, come nell’asma, mentre sintomi come quelli della BPCO potrebbero non essere reversibili.
Un modello restrittivo negli adulti è indicato da un risultato FVC inferiore al quinto percentile, mentre nei giovani tra i 5 e i 18 anni, un risultato inferiore all’80% segnala una condizione restrittiva.
In caso di rilevamento di un pattern restrittivo, è necessaria una serie completa di test di funzionalità polmonare per confermare la presenza di una patologia polmonare restrittiva e determinarne la tipologia.
Altri metodi di prova
La spirometria è il test di funzionalità polmonare più semplice e utilizzato, ma potrebbero essere necessari ulteriori test per una diagnosi definitiva.
I test del volume polmonare sono la misura più accurata della capacità polmonare, in quanto quantificano il volume totale dei polmoni. Questi test vengono effettuati con il paziente seduto in un’apposita camera sigillata, dove le variazioni di pressione consentono di determinare il volume polmonare.
La capacità di diffusione polmonare determina quanto bene l’ossigeno viene trasferito nel sangue dall’aria inalata, utilizzando una miscela di gas contenente lo 0,3% di monossido di carbonio (CO). La quantità di CO rimasta nell’aria espirata indica l’efficacia dell’assorbimento di questo gas.
La respirazione in questo test è meno intensa rispetto a quella della spirometria, ma può richiedere più tempo. È possibile anche eseguire un esame del sangue per valutare i livelli di emoglobina, che influiscono sull’assorbimento dell’ossigeno.
L’ossimetria del polso fornisce una stima dei livelli di ossigeno nel sangue tramite una sonda applicata sulla pelle.
Gli esami del sangue misurano i livelli di vari gas nel sangue, come ossigeno e biossido di carbonio.
I test per l’ossido nitrico esalato frazionato misurano la quantità di ossido nitrico presente nell’aria espirata.
Ulteriori metodi di test possono essere utilizzati per valutare la funzione polmonare nei neonati e nei bambini, così come in quelli che non sono in grado di eseguire test spirometrici e polmonari. Inoltre, radiografie del torace e scansioni TC possono essere utilizzate per visualizzare i polmoni e diagnosticare specifiche condizioni.
Nuove scoperte nella spirometria
Recenti studi nel 2024 hanno messo in evidenza l’importanza della spirometria nei programmi di screening per la salute polmonare, specialmente tra le popolazioni a rischio. La ricerca ha dimostrato che l’identificazione precoce delle patologie polmonari può migliorare significativamente gli esiti clinici e ridurre i costi sanitari a lungo termine.
Inoltre, sono emerse nuove tecnologie per la spirometria, rendendo i test più accessibili e meno invasivi. Ad esempio, dispositivi portatili di spirometria consentono di monitorare la funzionalità polmonare anche a casa, offrendo ai pazienti maggiori opportunità di gestione della loro condizione.
Infine, è stata evidenziata l’importanza della formazione continua per i professionisti sanitari, in modo che possano rimanere aggiornati sulle migliori pratiche e sui protocolli più recenti per l’interpretazione dei risultati spirometrici.