Terapia Ormonale: Benefici e Rischi Aggiornati nel 2024

Un rapporto aggiornato sui benefici e sui rischi della terapia ormonale sostitutiva (HRT) ha dimostrato che gli estrogeni combinati con il progestinico riducono il rischio di fratture, ma aumentano il rischio di ictus, malattia della colecisti, incontinenza urinaria e eventi tromboembolici. Gli estrogeni in combinazione con i progestinici aumentano le probabilità di sviluppare il cancro al seno e, probabilmente, la demenza, mentre l’estrogeno da solo può ridurre il rischio di cancro al seno.

Questa recensione, scritta da ricercatori dell’Oregon Health & Science University e del Providence Cancer Center, è stata pubblicata sugli Annals of Internal Medicine. È stata condotta per aiutare la USPSTF (US Preventive Services Task Force) a emettere le sue nuove raccomandazioni sulla terapia ormonale.

I ricercatori hanno sottolineato che attualmente non si raccomanda la terapia ormonale della menopausa per la prevenzione delle malattie croniche, a causa dell’alto rischio di eventi avversi gravi.

Hanno iniziato ad aggiornare le prove relative all’efficacia della terapia ormonale nel ridurre il rischio di sviluppare condizioni croniche, oltre a studiare l’impatto e la gravità degli effetti avversi. La loro analisi ha incluso anche le differenze di esito tra i vari sottogruppi femminili.

Per condurre la ricerca, hanno raccolto e analizzato dati da MEDLINE (gennaio 2002 – novembre 2011), il Cochrane Central Register per Controlled Database of Systematic Reviews (fino a settembre 2011), Scopus e altri elenchi di riferimento. Sono stati esaminati studi randomizzati e controllati con placebo sulla terapia ormonale sostitutiva pubblicati in lingua inglese dal 2002, focalizzandosi sulla prevenzione delle condizioni croniche.

È stato creato un elenco ristretto di 9 studi che soddisfacevano i criteri di inclusione e che sono stati valutati come di buona qualità.

Di seguito sono riportati alcuni dei risultati di questo studio:

  • Estrogeni più terapia progestinica:
    – fratture ridotte (46 in meno per 10.000 anni-donna)
    – aumento del carcinoma mammario invasivo (8 in più per 10.000 anni-donna)
    – aumento della trombosi venosa profonda (12 in più per 10.000 anni-donna)
    – aumento della demenza (22 in più ogni 10.000 anni-donna)
    – aumento della malattia della colecisti (20 in più per 10.000 anni-donna)
    – aumento della mortalità per cancro polmonare (5 in più per 10.000 anni-donna)
    – aumento dell’embolia polmonare (9 in più per 10.000 anni-donna)
    – aumento dell’ictus (9 in più ogni 10.000 anni-donna)
    – aumento dell’incontinenza urinaria (872 in più ogni 10.000 anni-donna)
  • Terapia con estrogeni:
    – fratture ridotte (56 in meno per 10.000 anni-donna)
    – riduzione dell’incidenza del carcinoma mammario invasivo (8 in meno per 10.000 anni-donna)
    – riduzione della mortalità (2 in meno per 10.000 anni-donna)
    – aumento dell’ictus (11 in più per 10.000 anni-donna)
    – aumento della trombosi venosa profonda (7 in più per 10.000 anni-donna)
    – aumento della malattia della colecisti (33 in più per 10.000 anni-donna)
    – aumento dell’incontinenza urinaria (1271 in più ogni 10.000 anni-donna)

Non ci sono state differenze consistenti nei risultati relativi alle condizioni o all’età della comorbidità.

Lo studio non ha esaminato la conformità (aderenza), alcuni rischi di esito e altri regimi.

In un abstract pubblicato nella stessa rivista, gli autori hanno concluso:

«Gli estrogeni combinati con i progestinici e gli estrogeni da soli hanno ridotto il rischio di fratture ma aumentato il rischio di ictus, eventi tromboembolici, malattia della colecisti e incontinenza urinaria. Gli estrogeni combinati con i progestinici aumentano il rischio di cancro al seno e di probabile demenza, mentre l’estrogeno da solo riduce il rischio di cancro al seno.»

Prospettive Recenti sulla Terapia Ormonale nel 2024

Negli ultimi anni, la ricerca sulla terapia ormonale è progredita notevolmente, fornendo nuove intuizioni e dati significativi. Uno studio recente ha analizzato l’uso di biomarcatori specifici per identificare le donne che potrebbero beneficiare maggiormente della terapia ormonale, riducendo così il rischio di effetti collaterali. Inoltre, i ricercatori hanno iniziato a esplorare approcci personalizzati alla terapia, considerando fattori come la genetica e la storia medica.

Recenti indagini hanno anche evidenziato l’importanza di un follow-up regolare per monitorare gli effetti a lungo termine della terapia ormonale. Gli esperti ora consigliano un approccio multidisciplinare, coinvolgendo ginecologi, oncologi e medici di base, per garantire una gestione adeguata e personalizzata delle pazienti in terapia ormonale.

Infine, l’attenzione si sta spostando verso l’educazione delle pazienti riguardo ai potenziali benefici e rischi della terapia ormonale, affinché possano prendere decisioni informate in merito alla loro salute. Concludendo, è fondamentale continuare a monitorare la ricerca e rimanere aggiornati sulle nuove evidenze per ottimizzare l’uso della terapia ormonale nelle donne in menopausa.

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