È ben noto che l’obesità aumenta il rischio di infarto sia negli uomini che nelle donne. Tuttavia, recenti ricerche pubblicate nel reperto indicano che per le donne, le dimensioni della vita e dei fianchi possono essere tra i migliori indicatori di rischio.
Un indice di massa corporea (BMI) più elevato è associato a un aumento del rischio di infarto miocardico, ma questa correlazione è valida sia per gli uomini che per le donne.
Tuttavia, l’IMC da solo non fornisce informazioni sulla distribuzione del grasso corporeo e non distingue tra i diversi tipi di grasso, come il grasso viscerale rispetto a quello sottocutaneo.
Il grasso viscerale si accumula attorno agli organi interni, come il pancreas, il fegato e l’intestino, ed è correlato in modo più significativo alla resistenza all’insulina e ad altri fattori di rischio cardiometabolico.
Il sesso gioca un ruolo fondamentale nel determinare il tipo di grasso a cui una persona è predisposta. Gli studi dimostrano che gli uomini tendono ad accumulare più grasso viscerale, mentre le donne presentano una maggiore quantità di grasso sottocutaneo.
Un recente studio ha approfondito la questione della distribuzione del grasso corporeo e il suo legame con il rischio di infarto. I ricercatori, guidati da Sanne Peters del George Institute for Global Health dell’Università di Oxford nel Regno Unito, hanno analizzato le dimensioni e la forma del corpo di quasi mezzo milione di adulti per individuare i migliori predittori di rischio di attacco cardiaco.
Rapporto vita-fianchi: un fattore di rischio per le donne
Utilizzando il database di Biobank U.K., Peters e i suoi colleghi hanno esaminato quasi 500.000 persone di età compresa tra i 40 e i 69 anni, seguite per un periodo di 7 anni.
Durante questo lasso di tempo, sono stati registrati 5.710 casi di infarto, di cui il 28% si è verificato nelle donne.
Il team ha utilizzato modelli di regressione di Cox per calcolare il rischio di infarto miocardico associato al BMI, nonché alla circonferenza della vita, al rapporto vita-fianchi e al rapporto vita-altezza.
Lo studio ha rivelato risultati interessanti riguardo alle differenze di sesso nel rischio di attacco cardiaco. Gli autori riassumono così i loro risultati:
«Sebbene le misure di adiposità generale e centrale abbiano entrambe effetti deleteri sul rischio di attacco di cuore in entrambi i sessi, una maggiore circonferenza della vita e un rapporto vita-fianchi conferiscono un rischio maggiore di infarto nelle donne rispetto agli uomini».
«Il rapporto vita-fianchi era più fortemente associato al rischio di attacco di cuore rispetto all’indice di massa corporea in entrambi i sessi, specialmente nelle donne», continuano.
«I nostri risultati supportano l’idea che avere proporzionalmente più grasso intorno all’addome (una caratteristica della forma a mela) sembri più pericoloso rispetto al grasso viscerale, che tende a essere conservato attorno ai fianchi (cioè la forma a pera).»
Sanne Peters
Questo non è il primo studio a evidenziare come la distribuzione del grasso corporeo possa essere particolarmente dannosa per la salute cardiometabolica delle donne. Ricerche precedenti hanno mostrato che, sebbene uomini e donne presentino grasso viscerale, questo comporta un rischio cardiometabolico più elevato per le donne.
Secondo le più recenti statistiche dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), oltre il 36% degli adulti negli Stati Uniti è obeso, con una maggiore incidenza tra le donne rispetto agli uomini.
Infatti, il CDC riporta che oltre il 38% delle donne statunitensi è obeso, rispetto a un poco più del 34% degli uomini.
Nuove Ricerche sul Rischio Cardiaco nel 2024
Nel 2024, ulteriori studi hanno continuato a esaminare il legame tra la distribuzione del grasso corporeo e il rischio cardiovascolare. Ricercatori hanno scoperto che le donne con un rapporto vita-fianchi superiore a 0,85 presentano un rischio significativamente maggiore di eventi cardiaci avversi.
Un’indagine condotta su un campione di 10.000 donne ha evidenziato che quelle con una circonferenza della vita superiore a 80 cm avevano il 50% di probabilità in più di sviluppare malattie cardiache rispetto a quelle con misure più basse.
Inoltre, nuove linee guida raccomandano screening regolari per la salute cardiaca nelle donne, particolarmente quelle in postmenopausa, dove il rischio di accumulo di grasso viscerale aumenta. La prevenzione e l’intervento precoce rimangono fondamentali per ridurre il rischio di infarto e migliorare la salute complessiva.