La chirurgia ha restituito la vista agli occhi di un uomo che, per 55 anni, ha avuto una retina distaccata, risultando cieco nell’occhio destro dopo essere stato colpito da una pietra all’età di 8 anni. Questo intervento rappresenta un traguardo significativo nella medicina oftalmologica, poiché si tratta della prima volta che la vista è stata ripristinata dopo un lungo periodo di cecità a causa di un distacco della retina. I medici sperano che questo risultato possa aprire la strada a nuovi trattamenti, potenzialmente in combinazione con le terapie a base di cellule staminali per rigenerare le cellule retiniche danneggiate.
Un rapporto, che descrive come i medici della New York Eye and Ear Infirmary (NYEEI) siano riusciti a riportare la vista funzionale nell’occhio di un paziente dopo 55 anni di cecità a seguito di un incidente avvenuto durante l’infanzia, è in fase di pubblicazione nella rivista di accesso aperto dedicata ai casi clinici.
Il Dr. Olusola Olawoye, principale autore dello studio e beneficiario di una Fellowship del Consiglio Internazionale di Oftalmologia nel 2009 per la formazione al NYEEI, ha dichiarato alla stampa:
«Per quanto ne sappiamo, questo è il primo rapporto sul recupero visivo in un paziente con retinopatia traumatica di vecchia data».
La retina è un sottile strato di cellule sensibili alla luce situato nella parte posteriore dell’occhio. Anche se il distacco retinico è un evento raro, quando si verifica, è spesso causato da traumi cranici, invecchiamento o diabete, che portano all’allontanamento della retina dal suo flusso sanguigno. Questo comportamento provoca la mancanza di ossigeno e nutrienti per le cellule retiniche, che alla fine muoiono.
Quando la retina rimane distaccata per un lungo periodo, risulta spesso impossibile ripristinare la vista, anche se l’intervento chirurgico viene eseguito con successo.
Dopo un intervento chirurgico a 23 anni per rimuovere una cataratta, il paziente, ora 63enne, aveva temporaneamente recuperato la capacità di percepire la luce, ma si presentava completamente cieco all’occhio destro quando è giunto al NYEEI lamentando dolore.
Durante l’esame, i medici hanno rilevato un ifema totale (accumulo di sangue nella parte anteriore dell’occhio), glaucoma neovascolare (una forma secondaria di glaucoma causata dalla formazione di nuovi vasi sanguigni in aree anomale), elevata pressione intraoculare e un distacco retinico.
La prima misura adottata dai medici è stata quella di trattare l’elevata pressione oculare per alleviare il dolore.
Dopo aver stabilizzato la pressione oculare, i medici hanno affrontato il glaucoma neovascolare attraverso una terapia con anticorpi monoclonali. Con grande sorpresa, il paziente ha cominciato a percepire un po’ di luce nell’occhio.
Incitati da questo risultato incoraggiante, hanno deciso di procedere con un intervento chirurgico per riattaccare la retina. L’operazione ha avuto un successo tale che il paziente ha potuto vedere bene a tal punto da contare le dita a cinque metri di distanza.
Nonostante avesse necessitato di un ulteriore intervento 12 mesi dopo per affrontare le cicatrici interne che compromettevano nuovamente la retina, anche questo intervento ha avuto successo.
Il Dr. Olawoye ha commentato:
«Questo non è solo un grande risultato per il nostro paziente, ma ha anche importanti implicazioni per il ripristino della vista in altri pazienti, specialmente nel contesto della ricerca sulle cellule staminali che possono essere trapiantate in retine malate».
Nonostante i risultati soddisfacenti per questo paziente, altri esperti mantengono un atteggiamento cauto riguardo le potenzialità per altri casi.
Secondo quanto riportato dalla BBC News, i chirurghi avvertono che il successo dell’operazione è stato favorito dalla «bassa altezza» del distacco retinico, che misura la distanza tra la parte esterna distaccata della retina e il pigmento sottostante.
Lyndon da Cruz, un chirurgo oftalmico consulente al Moorfields Eye Hospital di Londra, il cui interesse di ricerca include il trapianto di cellule per la distrofia retinica, ha sottolineato che, sebbene ci sia stato un miglioramento della vista, non si può garantire che la visione torni alla normalità.
Ha aggiunto:
«Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di cellule staminali per supportare le cellule retiniche dopo il riattacco».
Nuove Prospettive nella Ricerca Retinica
Recentemente, la ricerca sulle malattie retiniche ha fatto passi da gigante, con studi che esplorano l’uso delle cellule staminali per rigenerare il tessuto retinico danneggiato. I risultati di studi clinici condotti nel 2024 mostrano che l’uso di cellule progenitrici retiniche potrebbe non solo ripristinare la vista, ma anche prevenire il deterioramento della funzione visiva in pazienti con malattie degenerative.
Ad esempio, un recente studio ha dimostrato che circa il 70% dei pazienti trattati con cellule staminali ha riportato un miglioramento significativo della visione, il che offre nuove speranze per chi soffre di patologie retiniche. Inoltre, la combinazione di terapie geniche con il trapianto di cellule staminali sta emergendo come una strategia promettente per il trattamento di condizioni come la degenerazione maculare e la retinite pigmentosa.
In conclusione, mentre questo caso rappresenta un traguardo eccezionale, la strada verso il ripristino della vista per tutti i pazienti con distacchi retinici e altre patologie oculari è ancora lunga. La continua ricerca e innovazione nel campo dell’oftalmologia offriranno, senza dubbio, nuove opportunità e speranze per il futuro.
«Recupero visivo in un paziente con ifema totale, glaucoma neovascolare, distacco retinico di lunga durata e assenza di percezione della luce: un caso clinico»
Olusola Olawoye, Christopher C Teng, Uri Shabto, Jeffrey M Liebmann, Francis A L’Esperance e Robert Ritch.
Journal of Medical Case Reports (in press), doi: 10.1186/1752-1947-5-221
Scritto da: Catharine Paddock, PhD